Forza Italia, Uil e Anaao: "Niente risorse per il Piemonte". Picciolo: "I soldi ci sono". E' scontro

Forza Italia, Uil e Anaao: “Niente risorse per il Piemonte”. Picciolo: “I soldi ci sono”. E’ scontro

Rosaria Brancato

Forza Italia, Uil e Anaao: “Niente risorse per il Piemonte”. Picciolo: “I soldi ci sono”. E’ scontro

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venerdì 24 Giugno 2016 - 10:41

Il Polo di riabilitazione divide chi per quasi 2 anni ha lavorato alla sua realizzazione. Troppi i ritardi ed i misteri: mancano all'appello risorse finanziarie e non è ancora stato pubblicato il decreto sulla Gazzetta ufficiale. Forza Italia e Uil attaccano Gucciardi. Picciolo prova a spegnere il fuoco. Inutilmente.

Sul Piemonte evidentemente pesa una nube nera perché ogni volta che sembra essere stato raggiunto un traguardo spunta l’ostacolo e la parola fine si allontana sempre di più. Ma dopo gli ultimi ritardi sta per dividersi il percorso che fin qui la deputazione regionale ha fatto insieme e le prime avvisaglie di divorzio sull’Ircs-Piemonte si sono registrate con la conferenza stampa di oggi al Comune, e che sancisce un bivio tra i primi firmatari della legge 24, ovvero Santi Formica e Beppe Picciolo, e di conseguenza, tra Forza Italia e Uil da un lato e Sicilia Futura dall’altro.

La legge 24 risale ormai all’ottobre scorso, peraltro a conclusione di un anno e mezzo di battaglie, eppure nonostante quella norma prevedesse entro 90 giorni l’emanazione dei decreti attuativi, ben 8 mesi dopo non è stato ancora pubblicato il decreto nella Gazzetta ufficiale della Regione (forse sarà fatto stasera) e soprattutto sussistono seri dubbi sulla copertura economica.

“Il 24 ottobre con la conferenza stampa al Comune dei moschettieri del Polo di riabilitazione eravamo tutti convinti d’avere vinto- ha detto in apertura dell’incontro in sala ovale Giuseppe Calapai, sub commissario Uil e UilFpl- Con il tempo ci siamo resi conto che così non è. Sotto il profilo finanziario mentre il Papardo ha destinato 8 milioni di euro all’Ircs dopo la separazione dal Piemonte, all’appello mancano ancora almeno 6 milioni di euro per la dotazione organica e qualcuno dovrà metterli visto che lo stesso Vullo ha evidenziato come servano complessivamente 14 milioni di euro. Mancano ancora 23 medici e 24 infermieri e la situazione attuale è di estremo disagio”.

Il nodo centrale continua ad essere la copertura economica anche se il mistero di un decreto attuativo reso noto ai manager delle due aziende sanitarie ma non ancora pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, resta.

“Dall’assessore Gucciardi non abbiamo avuto alcuna garanzia su questo fronte- ha aggiunto Pietro Pati, segretario regionale dell’Anaao-Assomed- L’assessore sulla gestione della sanità è ormai latitante, entro il 30 giugno dovrà dare risposte al Ministero sulla rete ospedaliera regionale ma non si hanno notizie né parla con i sindacati. Messina pagherà il prezzo più caro in termini di posti letto e risorse, perché ai tagli finora effettuati se ne aggiungeranno altri. Per non parlare del Bambin Gesù di Taormina che sarà trasferito a Palermo ben prima di un anno al di là di quello che dice Crocetta. Nel frattempo saremo costretti a gestioni lacrime e sangue al Papardo, che oltre al taglio di 6 milioni di euro ha destinato per l’operazione Ircs-Neurolesi altri 8 milioni”.

Sul piano sanitario, al di là delle parole, Messina ha fatto la parte della Cenerentola dell’isola, paradossalmente perché ha presentato conti in regola e non ha effettuato assunzioni in più. E mentre tra città e provincia è uno stillicidio di posti letto e presidi, Palermo e Catania dormono sonni tranquilli.

E’ stato Mario Macrì, Uilmedici, a dare voce ai disagi degli operatori del Piemonte: “Siamo allo stremo e le cose peggioreranno adesso con le ferie. E’ impossibile gestire un presidio con metà personale e così facendo anche gli standard di efficienza e qualità si abbassano”.

E se la parlamentare di Forza Italia Mariella Gullo vigila a livello nazionale: “seguo passo passo in commissione sanità la vicenda ed è un peccato che dopo aver fatto tanto per ottenere i pareri dal Ministero adesso si registrino questi ostacoli a Palermo”, tocca alla deputata regionale azzurra Bernardette Grasso fare pressing a livello regionale: “Crocetta e il governo regionale non ci dicono la verità né sui tagli né sui tempi né sulle risorse. Complessivamente il livello di sanità in provincia di Messina non raggiunge neanche il minimo essenziale, ma la vicenda del Piemonte è paradossale. La legge 24 ci era sembrata la migliore possibile, ma questi ritardi sono incomprensibili, chiederemo chiarezza all’assessore e alla giunta”.

Anche il primo firmatario del ddl Santi Formica ed il neo collega di partito Franco Rinaldi sono d’accordo con la Grasso anche se assenti in sala ovale.

Mentre era in corso la conferenza stampa il capogruppo Ars di Sicilia Futura Beppe Picciolo, che fino a poche settimane fa ha condiviso il percorso con i colleghi deputati, ha diramato un comunicato volto a far da “pompiere” e a smorzare i toni dell’allarme: “Confermo totale disponibilità, come sempre in passato, a ricondurre e trovare risposte, nelle sedi istituzionali preposte a dubbi e preoccupazioni legittime sopravvenute in questi giorni. Dall’assessore Gucciardi ho avuto conferme sulla celere attuazione di quanto previsto dal decreto di accorpamento e dal punto di vista economico non dovrebbe esistere il pericolo di grossi scostamenti rispetto a quanto previsto per la fusione. Eventuali differenze, ma si tratta, come dicono dall’assessorato di cifre di gran lunga inferiori a quanto fatto intendere dalle forze sociali, saranno certamente coperte dalla Regione. Se emergessero differenze macroscopie dovremmo aprire il dibattito in modo unitario”.

Secondo Picciolo la differenza da coprire dovrebbe essere di 600 mila euro ma la cifra, secondo Forza Italia e Uil è di 6 milioni, numeri troppo lontani per trovare la mediazione.

A gelare Picciolo ci ha pensato la Grasso: “Noto con piacere che Picciolo ha sempre informazioni riservate evidentemente, perché a noi non sono note visto che ci atteniamo alle vie ufficiali e queste rassicurazioni non ci sono state date”.

Puntuale arriva la controreplica di Picciolo: "Le informazioni riservate, anzi riservatissime…, sono frutto semplicemente di banali interlocuzioni telefoniche per comprendere la realtà dei fatti e la versione dei dirigenti. Se poi non coincideranno andremo a cercare eventuali responsabilità. Spero che adesso documentarsi non sia divenuto un fatto negativo… Pernò non mi meraviglio più di nulla"

Probabile che l’idillio che per quasi 2 anni ha visto insieme le parti adesso, anche con l’avvicinarsi delle Regionali 2017, sia sul finire.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. Spicciàmunni CALAMAPAsTA (CALApai, MAcrì, PATA) ca pignàta già bùgghi !!

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  2. Spicciàmunni CALAMAPAsTA (CALApai, MAcrì, PATA) ca pignàta già bùgghi !!

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  3. Mi chiedo chi avrà il coraggio di smentire , con i fatti, questa mia previsione : l’IRC NEUROLESI, a processo completato, operera’ al posto dell’ Ospedale Piemonte. Ci vorrà, però del tempo … ma accadrà.

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  4. Mi chiedo chi avrà il coraggio di smentire , con i fatti, questa mia previsione : l’IRC NEUROLESI, a processo completato, operera’ al posto dell’ Ospedale Piemonte. Ci vorrà, però del tempo … ma accadrà.

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