Buzzanca decade da deputato all’Ars: il Cga ha bocciato il ricorso presentato “in gran segreto”

Buzzanca decade da deputato all’Ars: il Cga ha bocciato il ricorso presentato “in gran segreto”

Danila La Torre

Buzzanca decade da deputato all’Ars: il Cga ha bocciato il ricorso presentato “in gran segreto”

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giovedì 21 Giugno 2012 - 21:58

L’avvocato Catalioto commenta così : «Scende il sipario su una vicenda politico-giudiziaria contrassegnata dall’inqualificabile comportamento di chi ha tentato disperatamente di restare inchiodato alla doppia poltrona»

Giuseppe Buzzanca dovrà lasciare, già da domani (sabato 22 giugno), lo scranno dell’Assemblea regionale siciliana. Con decreto n. 336, emanato in data 21 giugno, il Consiglio di giustizia amministrativa, presieduto dal giudice Riccardo Virgilio, ha rigettato la richiesta di sospensione dell’ordinanza del Tar Palermo e della delibera dell’Assemblea regionale che lo scorso 12 giugno aveva dichiarato l’incompatibilità di Buzzanca (vedi correlato).

«Ritenuto che l’adozione del provvedimento cautelare d’urgenza – si legge testualmente – presuppone l’esistenza di una situazione a effetti irreversibili ed irreparabili tale da non consentire neppure di attendere il tempo intercorrente tra il deposito del ricorso e la prima camera di consiglio utile, che nella fattispecie è calendarizzata per il prossimo 11 luglio 2012; che tale pregiudizio non acquista nell’intervallo anzidetto i caratteri della irreversibilità ed irreparabilità…. per queste motivazioni respinge l’istanza».

Il Cga ha quindi bocciato il ricorso presentato in “gran segreto” già il 13 giugno dal legale del sindaco Marcello Scurria, che anche in questi giorni ha tenuto per sé la notizia dell’appello, e ha messo così la parola fine a quella che abbiamo più volte definito la storia infinita del doppio incarico di Buzzanca, dal 2008 contemporaneamente sindaco di Messina e deputato all’Ars, grazie ad una legge regionale del 2009 che rimandava l’applicazione dell’incompatibilità solo dopo il terzo grado di giudizio.

Nel 2010, la norma in questione è stata dichiarata incostituzionale, ma la sentenza della Corte costituzionale , che ha scollato da almeno una delle due poltrone occupate illustri colleghi di Buzzanca, non è servita a farlo optare per una delle due cariche elettive e, imperterrito, è andato avanti, sino ad oggi. Passando sopra 3 sentenze della Corte Costituzionale, una del Tribunale di Messina, confermata in appello, e le decisioni del tribunale di Palermo e del Tar. L’estenuante vicenda giudiziaria, durata due anni e mezzo, adesso è a un punto di svolta ed il “trasloco” definitivo da Palermo a Messina ormai imminente.

Non nasconde la sua soddisfazione l’avvocato Antonio Catalioto – che assiste legalmente Antonio D’Aquino primo dei non eletti nella lista Pdl, oggi Mpa, pronto a prendere il posto di Buzzanca – divenuto nell’immaginario collettivo uomo “anti-doppio incarico”: «Scende il sipario su una vicenda politico-giudiziaria durata fin troppo, contrassegnata dall’inqualificabile comportamento di chi, irriguardoso delle sentenze e della Costituzione che all’art. 1 dispone “la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”, ha tentato disperatamente di restare inchiodato alla doppia poltrona».

Cataliato ne fa una questione etico-morale ma anche economica, chiamando in causa l’organo consiliare regionale: «Chiusa questa fase si apre quella della responsabilità amministrativa della Commissione regionale per la verifica dei poteri che dovrà risarcire tutti i danni patrimoniali (circa € 150.000,00) per aver ritardato di un anno il proprio adempimento». (Danila La Torre)

22 commenti

  1. Meditate gente,
    meditate…
    Cosa avremmo potuto fare con 150.000 Euro?
    * Assumere 12 persone per 6 mesi
    * Elargire 300 Borse di studio
    * Attrezzare 10 Parchi giochi.
    Buzzanca, non te li senti sulla coscienza???

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  2. e ora come facciamo????
    chi li porta i soldi a Messina ?????

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  3. Capitan Sparrow 22 Giugno 2012 06:36

    Si preparino a pagare il danno i componenti della Commissione dell’ARS che per oltre un anno hanno consentito a Buzzanca di incassare lo stipendio da deputato! A cominciare dai “messinesi” LACCOTO e PANARELLO…

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  4. In un Paese “normale” colui che impunemente ha ritardato oltre misura e oltre ogni limite (sopratutto etico e morale) l’adempimento di un dettato costituzionale, DEVE risarcire fino all’ultima lira.
    I cittadini italiani e siciliani si aspettano pertanto l’apertura di un provvedimento nei confronti del sig.Buzzanca, com’è giusto che sia.
    NESSUNO E’ AL DI SOPRA DELLA LEGGE…neanche buzzanca!

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  5. Perché li portava lui i soldi a Messina???? -.-

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  6. Finalmente anche il Dott. Buzzanca dovrà lasciare l’amata poltrona occupata abusivamente dal 2010, quando la Corte costituzionale ha dichiarato l’incostutizionalità della laegge regionale che rimandava l’applicazione della legge che prevede l’incompatibilità tra le cariche di sindaco e consigliere regionale. Mai ho visto un politico difendere con tanta arroganza e protervia un privileggio. Si vergogni Buzzanca e non ci venga a dire che è un perseguitato dalla magistratura o da Lombardo.
    Giuseppe Musolino

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  7. rossetti mariano 22 Giugno 2012 08:40

    Questo è l’ultimo atto, di certo il più disonorevole, di una carriera politica, fatta di opportunismo, voltafaccia, attaccamento alla poltrona ed interessi personali suoi e del suo parentado.
    Questo signore si è appropriato di denaro non suo, essendo noto, da molti anni, che non aveva diritto a ricoprire il ruolo istituzionale, cui, pervicacemente, ha dimostrato di essere legato.
    Almirante e Tremaglia si staranno rivoltando nella tomba, al cospetto di un signore che, quando era nell’MSI, affermava di avere la coscienza e le mani pulite.
    Con gli anni ha dimostrato che, appena ne ha avuto l’occasione, è stato ben lieto di sporcarsi l’una e le altre.
    Evidentemente, non era la sua volontà a far sì che rimanesse onesto e pulito, ma l’impossibilità materiale di poterlo fare.
    Vergogna, tradire decenni di ideali e battaglie per accaparrarsi denaro pubblico che non gli spettava.
    Mi auguro che la Corte dei Conti proceda sia nei confronti di chi gli ha permesso di frodare il pubblico erario sia nei suoi confronti, in quanto ha cercato, fraudolentemete, di continuare a perseverare anche quando la materia del contendere era chiarissima de non si prestava più ad interpretazioni.
    E questo era il salvatore di Messina, l’uomo che la Provvidenza ci aveva mandata per progredire?
    Gli unici che lo rimpiangeranno, adesso da deputato (con la d più minuscola che si può) e dopo da sindaco (sempre con la s minuscola)saranno coloro che hanno goduto della sua politica di rovina delle casse pubbliche a favore dei portafogli privati.
    E non parliamo dei rapporti amicali con pseudo-imprenditori e con pseudo-giornalisti suoi conterranei collusi con la mafia e/o di essa emanazione

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  8. CHE FIGURA..D’ALTRA PARTE E’ NORMALE PER UN SINNACU +++…

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  9. puzza di bruciato 22 Giugno 2012 10:12

    Allora i soldi li restituirà? E non avrà diritto nemmeno alla pensione come deputato Regionale? Possibile che gli vada così male….
    No tranq ci penserà il “partito” a lavorare per farlo diventare Senatore…. dove prenderà i voti non lo sò… a Messina sicuramente ne prenderà pochi….

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  10. Che bello!!! Adesso che c’è D’Aquino l’assemblea regionale farà un salto di qualità (sic). Se fosse calcio sarebbe la sostituzione di un infortunato (non possiamo dire espulso che tecnicamente sarebbe più corretto perchè com’è noto per gli espulsi non c’è sostituzione) con l’ingresso in campo del figlio dell’allenatore, che non sa giocare ma riempie lo spazio vuoto

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  11. D’Aquino (suo padre si sarà rivoltato nella tomba parecchie volte) farà la sua comparsa, fortunatamente, per qualche mese. Poi ci saranno le nuove elezioni, e via alla corsa degli aspiranti mangia-soldi e succhia-sangue che stanno affilandosi gli artigli e i becchi aguzzi.
    Scordatevi la restituzione del denaro fottuto alla collettività. In questo caso Buzzanca farà quadrupli salti mortali con ricorsi a gò-gò per non sganciare quello che immeritatamento ha ottenuto.

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  12. Lettore tempostretto 22 Giugno 2012 12:26

    Ma come…..proprio 5 minuti fa alla RTP il sindaco ha detto che si è dimesso lui, ma che non è stato dichiarato decaduto!!!! A parte “a facci i sola” del sindaco, ma la RTP non sapeva di questo ricorso segreto??? Che dire…….!!???

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  13. …lombardo,buzzanca,d’aquino,corona,mancuso, sono i politici che i siciliani hanno scelto per essere amministrati e governati…quindi è questa la “qualità” che ci meritiamo!!!

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  14. E ora, senza altyri ricorsi, di che parlano il sindaco e Scurria?

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  15. Ma che cosa è successo all’avvocato (e non solo) Scurria. Le foto raccontano un altra storia………..

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  16. e se Buzzanca dovesse tornare i soldi percepiti da onorevole regionale, farà sicuramente causa al comune di Messina chiedendo i soldi da sindaco, ed alla fine saremo noi a pagare, come sempre. La causa la farà fare al suo legale di fiducia ( mi pare che oggi sia Scurria, del doman non v’è certezza)

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  17. o restituisce i soldi oppure glieli pigliamo con i forconi.L’era Nania,buzzarella è finita;restituisci la bustarella.Ecco la faccia derll’abbuffino.

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  18. Lettore tempostretto 22 Giugno 2012 14:57

    Ok, dopo il commento che non so per quale motivo avete censurato, ribadisco che la RTP al telegiornale non ha minimamente parlato del ricorso, anzi ha intervistato il sindaco il quale ha detto di aver scelto lui e non di essere decaduto!!!Chi dei due è peggio???

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  19. … al peggio ed alle falsità non c’è limite, Buzzattak è come Scajola ha presentato il ricorso a sua insaputa…

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  20. Scajola docet.
    Il ricorso Buzzattak lo ha presentato a sua insaputa…….

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  21. Capitan Sparrow 23 Giugno 2012 12:59

    Forse… di soldi? Il “compagno” Scurria deve averne guadagnati (legittimamente) parecchi in questi ultimi quattro anni!

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  22. CHE BELLO……
    applicare la legge, non c’entra la qualità di chi sostituisce Buzzanca caro Mazzeo, sono le regole e vanno rispettate. Poi mi sarei aspettato un’atto d’amore nei confronti di questa martoriata città con una lettera di dimissioni con la chiara volontà di continuare ad onorare la poltrona di primo cittadino. Ma questo non è accaduto. Forse il giovane d’Aquino ( che non conosco ) l’avrebbe scritta ci resta almento il dubbio…questi sono i fatti.

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