Da Assipan il caloroso invito a «tutelare il buon pane fresco artigianale italiano» e mettere sempre il consumatore a conoscenza di tutti gli ingredienti
REGGIO CALABRIA – L’Unione Europea con regolamento 2023/5 ha autorizzato ufficialmente l’immissione sul mercato della polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico) quale nuovo alimento. In base alla previsione europea, dunque, il nuovo ingrediente, la polvere di grillo, potrà essere utilizzata anche per produzione del pane artigianale e dei prodotti da forno.
Nettamente contrari i Panificatori Assipan Confcommercio Reggio Calabria, guidati dal Presidente Nino Laurendi, che con Assipan nazionale hanno condiviso la linea secondo cui, al di là di interventi normativi frutto di interessi di lobby e multinazionali, debbano essere adottate misure necessarie a tutelare il buon pane fresco artigianale italiano ricco di storia e tradizione.
«Materie prime e consumatore sempre al primo posto»
«Oltreché con tutti i colleghi reggini – dichiara Laurendi – in seno al Consiglio Assipan con il Presidente nazionale Antonio Tassone abbiamo affrontato la questione che è molto seria per noi panificatori. Comprendiamo i processi di globalizzazione e le collegate evoluzioni gastronomiche ma, come Assipan, riteniamo indispensabile in primo luogo adottare misure che vadano nella direzione di assicurare la qualità della materia prima, la bontà del prodotto e la tutela del consumatore. Consumatore che, come prevede la legge, deve sempre essere messo in condizione di conoscere in maniera chiara l’esistenza di tutti gli ingredienti utilizzati per la produzione del pane».
L’accusa: c’è un attacco alle nostre eccellenze gastronomiche
Assipan Confcommercio, al di là degli aspetti normativi, ritiene che vi sia ormai da anni il sospetto di un graduale attacco da parte di potentati economici esteri alle eccellenze gastronomiche italiane. In gioco quindi non vi è solo la tutela del pane italiano, bensì la sopravvivenza delle migliaia d’imprese di tutte filiere alimentari nazionali. È tempo che il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste si rechi al più presto di nuovo a Bruxelles.