Lavori ancora fermi. Gli amministratori chiedono l'intervento della prefetta Di Stani
Con una nota congiunta i sindaci di S. Teresa di Riva, Danilo Lo Giudice, e Sant’Alessio Siculo, Domenico Aliberti, hanno chiesto l’intervento della prefetta di Messina, Cosima Di Stani, in merito alla mancata esecuzione dei lavori di demolizione e ricostruzione del ponte Agrò, chiuso ormai da più di sei anni con gravi disagi per le due comunità. “Nessuna informazione ufficiale ci è stata fornita dall’Anas sulla situazione dei lavori – spiega il sindaco di S. Teresa, Lo Giudice – e non è più possibile tenere le nostre comunità ostaggio di una burocrazia che non funziona e non dà risposte”. I due amministratori si dicono fortemente preoccupati per la “stagione invernale che dovremo affrontare con una passerella provvisoria che di fronte alle piene dovrà essere chiusa”.
Una vicenda esasperante
Interdetto al traffico dal settembre 2018 per accertate criticità strutturali, il ponte Agrò unisce S. Teresa e S. Alessio lungo la Statale 114. Al momento l’unica via di transito esistente è una bretella sommergibile realizzata alla foce del torrente Agrò che in situazione di intensa pioggia necessita di essere chiusa con il conseguente isolamento delle due comunità. A settembre 2019, Anas ha aggiudicato i lavori di demolizione e ricostruzione del ponte pericolante. Gli interventi però non sono mai decollati per una serie di problematiche dovute in particolare alla presenza di reti di servizi elettrici e telefonici da rimuovere.
L’anno successivo, a due anni dalla chiusura del ponte, iniziavano finalmente i lavori salvo poi venire quasi subito interrotti dalla ditta appaltatrice. Nell’ottobre dello scorso anno si è giunti alla risoluzione del contratto per inadempienza ma Anas non è riuscita ancora a far ripartire i lavori.
La richiesta alla prefetta
“A nulla sono servite fino ad ora diffide, interrogazione parlamentari e quant’altro – aggiunge Danilo Lo Giudice – Adesso attendiamo risposte certe e se non le avremo vorrà dire che scenderemo in strada con una protesta plateale che possa finalmente dirimere questa vicenda”.
Intanto i due sindaci hanno deciso di rivolgersi alla prefetta Di Stani. “Il perdurare di tale situazione – scrivono nella nota – determina notevoli disagi e pericoli per la pubblica incolumità”. Da qui la richiesta di “un incontro urgente al fine di conoscere lo stato dell’arte e le eventuali tempistiche di risoluzione del problema”.