Il Ponte che “unisce” Buzzanca e Lombardo: la grande opera rimane la priorità

Il Ponte che “unisce” Buzzanca e Lombardo: la grande opera rimane la priorità

Il Ponte che “unisce” Buzzanca e Lombardo: la grande opera rimane la priorità

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lunedì 05 Dicembre 2011 - 00:49

Il sindaco e il governatori critici nei confronti del governo Monti sempre più intenzionato a mettere in secondo piano il progetto di realizzazione dell’infrastruttura. Di diverso avviso il senatore D’Alia

Il Ponte sullo Stretto torna nei pensieri dei rappresentanti delle amministrazioni, locale e regionale. Il sindaco di Messina nonostante le preoccupazioni future sulla situazione finanziaria del “Palazzo”, non perde occasione per rivolgere uno sguardo all’agenda politica romana: “Un governo tecnico, non eletto dai cittadini e di emergenza, non puo’ permettersi di cancellare un’opera come il ponte sullo Stretto – afferma – Si tratta di un progetto per cui sono state spese risorse finanziarie e c’e’ stato l’impegno di tutte le amministrazioni, comune di Messina compreso. Chi continua a speculare, in nome non si capisce bene di quale ambientalismo sulla grande opera infrastrutturale, non solo non rende un servizio alla citta’, ma dimostra di non sapere guardare avanti condizionando un nuovo modello di sviluppo eco-compatibile e capace di fare nascere quella grande metropoli dello Stretto necessaria al vero rilancio della nostra economia”.

L’epocale infrastruttura che dovrebbe mettere in collegamento le due sponde, di un piccolo “miracolo” è però responsabile: quello cioè di aver messo d’accordo Buzzanca e il governatore Lombardo. Quest’ultimo, infatti, parla negli stessi termini: ”Mi aspetto che si continui sulla strada che porti alla costruzione del Ponte. Chi parla di non farlo perche’ ci sono altre priorita’ – ha aggiunto – dice una menzogna grande quanto una casa: sugli 8 miliardi ipotetici per la costruzione del ponte 6 finanziamenti privati, e chi investe pensa di averne un utile e non lo fara’ altrove. E sui 2 miliardi di denaro pubblico ricordo che se interrompe tutto si paghera’ almeno un miliardo di penale e si perdera’ tutto quello che si e’ gia’ speso. Sarebbe da incoscienti interrompere l’iter del Ponte e non andare avanti…”. Il leader del Mpa ha poi sottolineato come ”l’apertura del cantiere assicurerebbe 40mila posti di lavoro e centinaia per la gestione, senza dimenticare – ha concluso – tutto l’indotto che produce, anche sul piano turistico: sarebbe l’ottava meraviglia del mondo che tutti verrebbero a vedere con ricadute importantissime per l’economia disastrata del Mezzogiorno”.

Fra i due “litiganti” che in questo caso invece trovano un punto d’incontro, si frappone il senatore Gianpiero D’Alia: “Il Ponte – afferma – e’ un’illusione pericolosa per il Sud e per la Sicilia. Immobilizza risorse senza che l’opera si possa fare e alimenta un circuito torbido di affari come quelli delle polizze fidejussorie fasulle. Con questa scusa le opere che servono veramente non si fanno mai. Cosi’ abbiamo una ferrovia che fa schifo, un sistema viario devastato e porti ed aeroporti che non garantiscono la continuita’ territoriale”.

17 commenti

  1. Leggendo le dichiarazioni di D’Alia, resto sempre più perplesso. Come fa ad affermare che, se non si fa il Ponte, si realizzeranno le ferrovie, le strade e i porti siciliani? Una persona intelligente ed esperta come lui sa bene che è esattamente il contrario. Prova ne sia che, da cinquant’anni siamo senza Ponte e senza tutto il resto. Non solo, è proprio il Ponte a giustificare e obbligare a realizzare un sistema portuale e ferroviario accessorio all’opera. Allora, D’Alia pretenda che siano programmate anche queste opere invece di dire No proprio a quella che le rende conseguenti

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  2. mi chiedo a cosa serva un ponte sullo stretto visto che ormai stanno eliminando i treni a lunga percorrenza…

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  3. Forse c’è un equivoco di fondo… le strade e le ferrovie vanno fatte, a prescindere dal ponte. Qualcuno ha mai chiesto ai veneti se preferivano il Mose o il passante di Mestre? No, hanno fatto tutte e due le cose. Quindi, si facciano le opere ordinarie, per mettere la sicilia e il sud al pari del resto della nazione. Poi, se si trovano degli investitori interessati, si faccia il ponte, che può essere un “volano” per l’economia e lo sviluppo. Ma che si decida una volta per tutte, per non dare l’impressione che tenere in vita il ponte serva solo per foraggiare la società stretto di Messina…

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  4. Il Senatore D’Alia fa parte di coloro che per 50 anni ci hanno ridotto nel terzo mondo infrastrutturale. Senza il Ponte non vi sarà richiesta di transito treni e mezzi e quindi non verranno realizzate nuove ferrovie e autostrade. Ma il Senatore sa che solo la parte pubblica di finanziamento del Ponte costa quasi quanto la nuova linea metropolitana di Roma?
    Senza ritorno economico nessun privato investirà in infrastrutture!! L’unico che continuerà a guadagnarci dalla non realizzazione del Ponte sarà il Gruppo Franza che con le autostrade del mare ha aumentato la sua flotta!!

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  5. Eliminano i treni a lunga percorrenza proprio perchè non vi è il Ponte. RFI per traghettare i treni sullo Stretto perde quasi 200 milioni di Euro ogni anno!!!

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  6. …di sicuro c’è solo che l’idillio Buzzanca-Lombardo – inventato da tempostretto.it forse dietro sollecitazione di qualche addetto stampa giustapponendo due dichiarazioni non certo “originali” – arriva proprio nel giorno in cui a Montecitorio arriverà una manovra da 30 miliardi di euro destinata – almeno nelle intenzioni di chi l’ha messa a punto – ad invertire un trend economico esiziale per il nostro Paese. In tale manovra – si badi bene e non a caso – non si fa menzione dell’ipotetica costruzione del Ponte sullo Stretto, e un cronista serio si potrebbe anche chiedere il perché di tale “grave” omissione: mettendo per un attimo da parte l’Europa, la difficile congiuntura economica, etc. etc., sta di fatto che nessuno affiderebbe i suoi soldi – pubblici o privati che siano – ad una classe dirigente i cui esponenti di punta rispondano al nome di Lombardo e Buzzanca, e non per un mio pregiudizio personale nei loro confronti, ma perché, al di là del loro vasto seguito elettorale (stavo per scrivere clientelare), essi appartengono a quella stessa classe dirigente che in queste settimane è stata spazzata via dai mercati internazionali…

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  7. bonanno giuseppe 5 Dicembre 2011 13:09

    ILLUSI, non ci sono soldi, ne pubblici ne privati, sciogliamo sta cavolo di Struttura, e pensiamo seriamenta a mettere in sicurezza il territorio, a mettere in sicurezza le autostrade, fare nuove, certo no come la catania Gela, incentivare le autostrade del mare, ecologicamente valide ristrutturare le linee ferroviarie vetuste, etc poi se esistono seri investitori Penseremo al Ponte.

    N:b. mi volete spiegare i fautori del PONTE a cosa serve cfarlo anche ferroviario se TRENITALIA sta dismettendo tutti i treni a lunga percorrenza con il continente?????

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  8. bonanno giuseppe 5 Dicembre 2011 13:12

    Ma vai a ca……..intanto ANCHE SE NON SONO A FAVORE DEI FRANZA, sono gli unici a Messina che danno posti di lavoro, pertanto smettiamola con qursti luoghi comuni, caro Messenion, minchia ottimo pseudonimo

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  9. bonanno giuseppe 5 Dicembre 2011 13:13

    ma i soddi, i picciuli pi fari u Ponti chi metti Tu e Io caro gmollica

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  10. bonanno giuseppe 5 Dicembre 2011 15:00

    Ha ho capito appena fanno il Ponte Rimettono i Treni a lunga percorrenza e le frecce GIALLOROSSE, grazie Messenion

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  11. Vorrei chiedere al nostro caro….(di euri) senatore D’Alia, e io pago, cosa ha fatto per non far eliminare (dal prossimo 11 dicembre) i treni notte ed a lunga percorrenza? forse ha intensione di adoperarsi per le autostrade del mare dei Franza? (tratte ME-GE e ME-VE)intuendo che i Franza hanno in mente di collegare via Po tutto il nord Italia (a Bossi l’idea piace).

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  12. Se non ci sonoi soldi tutto resta come prima. Ma se, per caso, ci fossero …
    Non capisco questo genere di obiezioni, mi sembra un modo di ragionare negativo che non porta da nessuna parte.
    Colpisce però che questo ragionamento si fa solo per il Ponte. E’ ancora meno probabile che si faccia il raddoppio della ferrovia ME-PA o i parcheggi al centro, eppure tutti sono convinti che prima o poi si faranno. Il Comune è in bancarotta, la Provincia rischia di esserlo molto presto, sul Sole 24 ore di oggi Messina è all’ottantanovesimo posto per qualità della vita e c’è ancora chi spera che nulla cambi. Mah!

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  13. Si dice che i fatti hanno testa dura, ma sembra che molti Messinesi ce l’hano ancora più dura. Pur toccando con mano il disastro che li circonda e che peggiora ogni giorno, continuano a illudersi che, per miracolo, la città si riprenda. Preferiscono credere ai miracoli che nel Ponte. Come se uno Stato che realizza un’opera colossale come quella la possa poi abbandonare in mezzo al nulla. Se, senza Ponte la città si spopola, la disoccupazione cresce, nessuno investe, i negozi chiudono, le imprese falliscono e i turisti la saltano non ha importanza. L’importante è non fare il Ponte. Contenti loro.

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  14. Ma dov’è la logica nel tuo ragionamento? Parti dal fatto che non ci sono soldi, né pubblici né privati, e poi pensi che ce li daranno per mettere in sicurezza il territorio messinese? Se è difficile trovare soldi privati per il Ponte pensi di trovare privati che sgancino molte decine di milioni per mettere in sicurezza il territorio messinese? Senza ritorno economico. O che li metta lo Stato, la Regione, la Provincia o il Comune? Più facile che ce li portino Babbo Natale e il senatore D’Alia. Chi è l’illuso?

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  15. bonanno giuseppe 5 Dicembre 2011 19:40

    Ti ha risposto in un capitolo della manovra MONTI, per quanto riguarda ambiente e danni alluvioni. i soldi per le infrastrutture mica li pagano i Privati, LEGGI ancora la Manovara MONTI e le parole del Ministro Passera. In ogni caso ti auguro che il PONTE si faccia

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  16. bonanno giuseppe 5 Dicembre 2011 19:41

    +++++ sti cosi sai Bravo, ti dissiru i FRANZA

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  17. Auguri

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