A sostenerlo è il deputato Gallo, di Sud chiama Nord, annunciando l'approvazione di un ordine del giorno. Ma la partita è ancora aperta
“In sede di discussione del disegno di legge sul Bilancio, è stato oggi approvato dall’aula di Montecitorio un mio ordine del giorno in merito all’immediato avvio alle opere di compensazione previste dall’accordo con il Comune di Messina legate alla costruzione del Ponte sullo Stretto”. “Lo rende noto, in un comunicato stampa, Francesco Gallo, parlamentare di Sud chiama Nord. “Il Comune di Messina – afferma Gallo- ha individuato 24 progetti classificati secondo un ordine di priorità, richiedendo la realizzazione di opere compensative dell’impatto territoriale e sociale legate alla realizzazione del Ponte sullo Stretto che toccano temi centrali ed importanti. Si tratta di opere fondamentali per la città di Messina e per il suo territorio”.
“Le opere richieste- prosegue il parlamentare messinese – riguardano diversi settori e sono considerate strategiche e genereranno benefìci tangibili per le comunità coinvolte, fondamentali, altresì, per la città di Messina che non può farsi trovare impreparata quando inizieranno i lavori per la costruzione del Ponte sullo Stretto. Lavori, quindi, quelli delle opere per Messina da iniziare prima che partano i grandi cantieri di costruzione del ponte”.
L’on. Gallo esprime soddisfazione per l’approvazione del suo ordine del giorno e ricorda che lo stesso impegna il governo “ad adottare le iniziative di competenza volte a prevedere, compatibilmente con la tipologia di opere e con i cronoprogrammi delle stesse, che la società Stretto di Messina inizi i lavori delle opere e delle misure compensative, concordate tra Comune di Messina e ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, contestualmente, ovvero prima, all’avvio dei lavori del manufatto stabile”.
“Daremo parere positivo alle opere compensative proposte dal Comune di Messina ma sarà la Conferenza di servizi a decidere”. Così si è espresso l’amministratore delegato della società Stretto di Messina Pietro Ciucci nell’ottobre 2024.
Per il comitato Invece del ponte, invece, si tratta di una “pantomima fra sindaco e Ciucci. Il progetto costa 13,5 miliardi senza che un centesimo sia previsto per acqua, strade, parchi della città. E chi promette cose di cui non dispone prende in giro gli interlocutori che, se ci credono, si fanno menare bellamente per il naso”.