La risposta a muso duro alla proposta di revisione del progetto "caldeggiata" dal Governo Draghi
Il Ponte sullo Stretto a tre campate non è realizzabile. Men che mai lo è il tunnel. Presenta problemi insormontabili, tanto da essere stato bocciato perché infattibile ben 30 anni fa. Il Ponte ad una unica campata, invece, è fattibile: gli studi lo dimostrano, il progetto è ancora valido.
Le ragioni della rescissione del contratto da parte del Governo sono tutte politiche, ed hanno peraltro portato ad una “gran figuraccia” internazionale, visto che all’interno della compagine del general contractor c’erano anche spagnoli e cinesi.
Ancora: i fondi del progetto Ponte prevedono anche altre opere a terra, tutte di primaria importanza – come quella che riguarda il rifacimento dello snodo ferroviario – e tutte realizzabili. Come realizzata è stata – unica opera che ha rispettato i tempi peraltro- la variante di Cannitello.
La Stretto spa difende il suo progetto, che dopo il dietro front del Governo – con la rescissione – si trova ora a fare i conti con le proposte di revisione del progetto. Che per il comitato tecnico scientifico della Stretto spa sono infattibili e messe sul tavolo proprio in quanto tali, per creare ulteriori ostacoli.
A ribadire le ragioni del progetto a unica campata e della cantierabilità immediata è stato tutto il comitato, ieri mattina all’Ordine degli Architetti di Messina, in un incontro che mirava a chiarire ogni dubbio, a chi avesse avuto voglia di porre domande, e smontare tutte le “fake news” che “sono state create ad arte per alimentare le ragioni del no”, ha detto Giovanni Mollica, imprenditore e “meridionalista convinto”.
Accanto a Mollica, oltre agli esperti del Comitato, c’era l’assessore ai lavori pubblici di Messina Salvatore Mondello, l’architetta Anna Carulli presidente della Fondazione Mediterraneo, ma soprattutto Enzo Siviero, Rettore dell’Università E Campus e principale animatore del comitato tecnico scientifico, che ha ribadito le ragioni sintetizzate nella lettera aperta a Draghi di qualche giorno fa.
“Per realizzare un ponte a tre campate dovrebbero essere effettuati, nelle profondità dello Stretto, lavori simili a quelli che servono per spianare un campo di calcio e poi impilare fondamenta enormi, con correnti elevatissime e su faglie che in caso di movimento scaricherebbero direttamente sui piloni. Le strutture fondanti a terra, invece, comportano meno rischi, sono tecnicamente fattibili, hanno un impatto ambientale più contenuto”, ha ribadito Siviero.
“Lo sviluppo del Mediterraneo, e quindi quello delle sue infrastrutture, resta per noi un tema centrale – ha detto il presidente dell’Ordine Pino Falzea – Il Ponte sullo Stretto non riguarda soltanto noi ma l’intero paese e noi lavoriamo per quello sviluppo, più complessivamente inteso. Quello di oggi è soltanto un primo passo di un ragionamento che porteremo avanti successivamente e anche altrove”. ha annunciato. E infatti di Ponte si parlerà anche a Palermo, tra qualche giorno, proprio all’Ordine degli architetti di Palermo.
RIBADISCO, ANCHE QUI , LA DOMANDA FATTA ALTROVE : QUALE O QUALI GRUPPI PRIVATI (FOSSE ANCHE UNA SINGOLA IMPRESA), SONO DISPOSTI PER ISCRITTO A FINANZIARE COMPLETAMENTE L’OPERA ED INIZIARE I LAVORI ?
La mia domanda vuole essere un contributo alla chiarezza e trasparenza dei fatti.
a ridicoli ancora parlate di PONTE,,,, siamo nella MERDA che ci copre fino al collo dalla Sanita, alle autostrade alle strade statali e provinciali , alle ferrovie, ai Comuni dissestati , con servizi che rasentano il ridicolo, alle Ferrovie ancora al tempo della pietra, binario unico o delle littorine, al terzo settore ( chi e cosa chi si mancia ‘ ahahahah) alla Munnizza chi nni inchi l’occhi, alle coste in alcuni posti il mare si e mangiato tutto, alla tela di Penelope a Messina del Porto di Tremestieri. , alle campagne quasi abbandonate,,,,,,,,,un libro di cento pagine non basterebbe e ancora parlate di PONTE………..ripeto RIDICOLIIIIIIIIIIIIIII
parlano di un qualcosa che sia in Italia, sia in Sicilia non faranno MAI, per noi è solo una chimera, comunque il ponte ad una campata è solo bello, ma non credo che sia utilizzabile, ad ogni modo vi sono già molti ponti con i piloni nel mare, i giapponesi con il Ponte dello stretto di Akashi che l’hanno costruito su 3 faglie sismiche, società dello stretto … manco copiare sa. Il ponte ad una campata è troppo verrebbe sollecitato troppo, specie se devono farci passare il treno, consiglierei lor signori di fare un passo indietro e stare davvero con i piedi per terra e un poco di umiltà non guasterebbe
Bonanno Giuseppe vedi che Il Ponte Sullo Stretto di Messina è un’opera importantissima e va realizzata nel più breve tempo possibile