Ponte, il Wwf: "Carenze nella sicurezza sismica". Ciucci: "Realizzabile da 20 anni"

Ponte, il Wwf: “Carenze nella sicurezza sismica”. Ciucci: “Realizzabile da 20 anni”

Redazione

Ponte, il Wwf: “Carenze nella sicurezza sismica”. Ciucci: “Realizzabile da 20 anni”

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mercoledì 24 Luglio 2024 - 19:04

Botta e risposta tra l'organizzazione ambientalista, che scrive ai deputati, e la società Stretto di Messina

Ponte sullo Stretto: il Wwf pone l’accento sulla sicurezza sismica. E scrive ai deputati: “Per stessa ammissione dei progettisti mancano una serie di test fondamentali per il progetto esecutivo. Test in assenza dei quali non si può avere certezza sulla completa realizzabilità dell’opera”. L’organizzazione scrive ai parlamentari perché la Camera si appresta a votare la conversione del decreto-legge n. 89/2024 che prevede l’approvazione e la possibilità di cantierizzazione per fasi costruttive separate del Ponte sullo Stretto di Messina.
SI legge nella nota: “La stessa Commissione nazionale sulla Valutazione d’impatto ambientale (Via) abbia sottolineato la mancanza di approfondimenti essenziali relativamente al rischio sismico e a quello idrogeologico. La Commissione Via, in aprile di quest’anno, ha chiesto una serie di integrazioni al progetto presentato che peraltro coincidono esattamente con le richieste già formulate nel 2013 dall’allora precente Commissione Via. Come può il Parlamento non tenere conto che dopo ben nove anni non sono state ancora risolte le carenze progettuali formalmente segnalate da una Commissione nazionale, istituzionalmente preposta ad una preventiva e obbligatoria valutazione dell’opera? Come può il Parlamento dare per scontato che le integrazioni che verranno depositate saranno esaustive per una valutazione positiva del progetto?”.

“Insufficienti documenti sulla questione sismica”

Nella nota, il Wwf evidenzia “la questione sismica, dimostrando come sia proprio la Commissione Via ad affermare che ad oggi non sono stati presentati sufficienti documenti per poterla correttamente valutare. Con la richiesta di integrazioni del 15 maggio 2024, la Commissione chiede un aggiornamento della “documentazione con un congruente studio geologico strutturale, studi di microzonazione sismica per analisi delle amplificazioni locali e definizione delle aree suscettibili alla liquefazione (…). Con riferimento alla caratterizzazione delle faglie si richiede restituzione cartografica a scala 1:5000 di tutti i sistemi di faglia attivi, con distinzione delle faglie capaci. Si richiede la sistematizzazione delle di carte geologiche e geomorfologiche coerenti rispetto alla mappatura delle faglie”.

“Nella carta geologica manca il sistema di faglie dei pantani di Ganzirri”

E ancora: “Già nel 2013 la Commissione Via, col il parere n. 1185 del 15 marzo 2013, segnalava che “non è stata presentata la cartografia di maggior dettaglio (scala 1:5000) ma riproposte le carte alla scala 1:10.000. Inoltre, le cartografie presentate non sono coerenti tra loro: ad esempio nella carta geologica non è rappresentato il sistema di faglie dei pantani di Ganzirri, cartografato invece nella carta geomorfologica. Non è stata determinata l’analisi di stabilità opera terreno concernente il rischio legato alle azioni sismiche e non è stato effettuato uno studio strutturale dedicato alla caratterizzazione delle faglie presenti”.

“Insufficienti documenti sulle condizioni di pericolosità da maremoto dell’area dello Stretto”

Continua il Wwf: “L’insufficienza della documentazione sul tema è clamorosamente evidente, Non a caso la Commissione Via ha richiesto “di presentare un quadro aggiornato e congruente, approfondendo le condizioni di pericolosità da maremoto dell’area dello Stretto di Messina, partendo dall’identificazione delle sorgenti potenziali simiche e non sismiche (frane sottomarine e/o costiere con evoluzione in mare, attività vulcanica, etc.). Da approfondire pure l’elaborazione di modelli di pericolosità a scala di bacino e/o regionale, al fine di arrivare alla definizione di dettagliati scenari di inondazione e la relativa valutazione dell’impatto a terra. L’analisi dovrà considerare anche l’esame degli eventi di paleotsunami e tsunami storici, le loro relazioni con le potenziali sorgenti, gli scenari di inondazione e di danno ad essi connessi e i corrispondenti potenziali effetti al sito interessato dalle opere, allo stato attuale, durante la realizzazione e in fase di esercizio. Dovranno essere fornite adeguate analisi dell’interazione tra le opere previste e potenziali eventi di maremoto”.

“Carenze progettuali nell’assetto idrogeologico”


Insiste l’organizzazione: “Le carenze progettuali irrisolte dal 2013 riguardano molti altri temi, ad esempio l’assetto idrogeologico, e a questi se ne sono aggiunti altri come il netto contrasto con i piani di gestione di Rete Natura 2000 recentemente approvati. Ma quello del giudizio Via finisce per essere pregiudiziale e pone un serio problema a tutti deputati chiamati a votare la conversione in legge del decreto-legge: come può il Parlamento, specialmente a fronte di richieste reiterate e ancora insoddisfatte, pronunciarsi prima del giudizio di una Commissione tecnica di garanzia qual è la di Commissione Valutazione d’impatto ambientale?”. Da qui la richiesta del Wwf Italia di “non assecondare la richiesta del governo sulla cantierizzazione del ponte sullo Stretto in assenza di un progetto esecutivo certo in ogni suo aspetto, costi e tempi compresi”.

Stretto di Messina: “La fattibilità tecnica del ponte non è mai stata messa in discussione”

L’amministratore delegato della Società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, replica così: “Il ponte è realizzabile da oltre vent’anni. La fattibilità tecnica del progetto non è mai stata messa in discussione ed è comprovata da anni di ricerche e prove con il coinvolgimento di primari istituti scientifici e dei massimi esperti che hanno realizzato i maggiori ponti sospesi in tutto il mondo. Le risposte alle osservazioni del Mase (ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica), che non comportano modifiche al progetto e non riguardano la fattibilità tecnica, sono in corso di predisposizione e saranno trasmesse entro la scadenza del 12 settembre. Il progetto definitivo aggiornato dovrà essere approvato per legge dal Cipess e quindi soltanto successivamente prenderà avvio la progettazione esecutiva”.

“ll Piano economico finanziario eviterà rischi d’incompiuta”

Aggiunge Ciucci: “Come detto più volte, la progettazione esecutiva sviluppata per fasi costruttive è in linea con le best practice internazionali e, al contrario dei timori espressi, ha l’obiettivo di ottimizzare la costruzione dell’opera, contenendo tempi e costi. Inoltre, con l’approvazione da parte del Cipess del progetto definitivo, sarà approvato anche il Piano economico finanziario che accerterà l’esistenza della copertura per l’intero fabbisogno dell’opera, proprio per evitare rischi di incompiuta, che, nella maggior parte dei casi, discendono da mancanza di fondi in itinere.

“300 elaborati geologici e attenzione all’aspetto sismico”


Prosegue l’ad della Stretto di Messina: “Per gli aspetti geologici e sismici il progetto definitivo è corredato da oltre 300 elaborati geologici frutto di nuova e più ampia documentazione a varie scale grafiche. Documentazione realizzata con l’ausilio di circa 400 indagini puntuali, tra sondaggi geologici, geotecnici e sismici. Tutte le faglie presenti nell’area dello Stretto di Messina sono note, censite e monitorate, comprese quelle del versante calabrese. I punti di contatto dell’opera con il terreno, sulla base degli studi geosismotettonici eseguiti, sono stati individuati evitando il posizionamento su faglie attive. Le costruzioni di ponti sospesi in zona sismica avvengono da sempre in ogni parte del mondo in aree con potenziali sismogenetici più rilevanti dello Stretto di Messina: Turchia; Grecia; Giappone; California. Il potenziale sismogenetico dello Stretto di Messina non è in grado di produrre terremoti superiori a 7.1 della scala Richter. In ogni caso il ponte sullo Stretto è progettato per restare in campo elastico anche con magnitudo superiore”.

E infine: “In relazione al tema degli tsunami si specifica che la possibilità di fenomeni di questo tipo è stata presa in esame sin dai primi studi e nei successivi aggiornamenti. L’esame ha considerato le tre principali tipologie di eventi: terremoti con epicentro in mare o anche in terraferma ma in prossimità della costa; eventi vulcano-tettonici; grandi frane di versanti costieri o di scarpate subacquee. In linea generale l’altezza dell’onda ipotizzabile per l’area dello Stretto non supera i 10-12 metri. Le strutture vitali del ponte non sono esposte ad alcun rischio – anche in fase di costruzione”.

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4 commenti

  1. Quest’uomo risponde a memoria, non fornisce mai dati precisi ma solo tautologie teoriche

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  2. Ciucci se lo faccia a casa sua il ponte.

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  3. Il progetto prevede il ponte ad elastico, dato che scientificamente è appurato che la Sicilia è l’ Italia si allontanano di 2/3 cm l’anno

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  4. E tanto per cambiare ritorna di moda il pseudo problema sismico per la costruzione del Ponte.
    E la mia domanda è sempre la stessa, come mai un’eventuale forte scossa sismica interesserebbe solo il Ponte?
    Tutto ciò che è stato costruito negli anni, case – ville – locali – strade – ecc. che si trovano in zona, o meglio da Messina (da mare a monte) a Torre Faro non corre lo stesso pericolo? Quindi caro WWF, o chi per loro, mi spieghi perchè su questo
    rischio non hai nulla da dire?
    Se si deve considerare come prioritario il rischio sismico, mi domando se non si debba ordinare lo sgombero di tutta la zona.

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