L'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia pubblica il contenuto dell'accordo: "Non è nostra responsabilità"
Ponte sullo Stretto. Ecco la risposta dell’Ingv: “Con riferimento alle notizie di stampa e alle dichiarazioni rilasciate dalla società Webuild Group S.p.A. in seguito alla messa in onda della puntata di domenica 19 gennaio 2025 della trasmissione “Report”, si chiarisce che l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) si dichiara totalmente estraneo a qualsivoglia relazione tecnico-scientifica. Relazione che esprime solo il pensiero scientifico degli autori, così come disposto dall’accordo di collaborazione scientifica stipulato tra Ingv e Sapienza Università di Roma e dal relativo allegato tecnico”.
Questo allegato tecnico, “omesso da Webuild”, parte integrante dell’accordo stesso, specifica chiaramente che “il personale di ricerca dell’Ingv è esclusivo titolare dei risultati consegnati ed è il solo responsabile delle loro conseguenti applicazioni, sollevando l’Istituto da ogni responsabilità sul loro utilizzo”.
E ancora: “Pertanto, le relazioni tecnico-scientifiche prodotte nell’ambito dell’accordo sono di esclusiva responsabilità degli autori, ancorché dipendenti dell’Ingv, con esclusione di qualsivoglia responsabilità dell’Istituto sul loro contenuto e utilizzo e di ogni coinvolgimento tecnico-scientifico dell’Istituto. In ultimo si evidenzia che, in data odierna, l’Istituto ha dato mandato al proprio ufficio legale di condividere con Webuild Group S.p.A. l’accordo di collaborazione scientifica nella sua versione integrale affinché la società possa prenderne atto. E si riserva di intraprendere ogni azione legale a sua tutela”.
L’accordo secondo Webuild
Questo invece sostiene Webuild: “Tale accordo smentisce categoricamente quanto indicato dal presidente di Ingv Doglioni durante la puntata di Report, andata in onda su Rai 3 il 20 gennaio 2025. L’accordo prevede come attività a carico di Ingv la revisione degli studi geologico-strutturali dell’area dello Stretto di Messina, il riesame critico dei sistemi di faglia attivi nell’area, con distinzione delle faglie capaci laddove possibile, oltre allo studio aggiornato sull’evoluzione delle due coste (Calabria e Sicilia), lungo le componenti verticale e orizzontale, basato su dati geologici (terrazzi marini) e dati geodetici aggiornati”.
Ora la replica dell’Istituto, con presidente Carlo Doglioni.
Insomma come sempre succede in Italia siamo alle comiche ed è evidente che non esiste nessuna relazione ufficiale.
Qualcuno sta facendo “na gran mala fugura”…….
.. mi sembra che la Webuild non abbia, distrattamente, prodotto l’allegato tecnico a corredo dell’accordo di collaborazione, ma forse se lo sono dimenticati … forse.
Che soggetto avrebbe avuto a disposizione Pirandello…. Così è (se vi pare)….
Un privato, economicamente molto interessato a che una opera venga realizzata, chiama in causa un istituto nazionale che ne smentisce le dichiarazioni e la collaborazione.
Adesso le cose sono due, o l’INGV è politicamente schierato contro Ministro Salvini, oppure gli interessi in ballo sono talmente grandi da valere il rischio di dichiarazioni tanto compromettenti.
La domanda più logica che mi sovviene è la seguente:
Chi ci guadagna di più?
Webuild…chiedete agli abitanti della zona Ionica