La cittadina Marianna Giuffrida si è prenotata per prima allo sportello informativo al Palacultura
Servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – “Non sono un’esproprianda. Nel mio caso si tratta di un asservimento per pubblici servizi. Sembrerebbe che si tratti soltanto di un passaggio di cavi, tubi e pozzetti. Allarme e preoccupazioni non mancano, però: io lì non ci potrò abitare se partiranno i cantieri”. Marianna Giuffrida è la prima che si è prenotata oggi agli sportelli informativi su ponte ed espropri al Palacultura.
Ha aggiunto la signora, che vive nel omplesso “Cariddi” di via Circuito: “Ho fatto presente l’esposizione alla via pubblica delle villette, protette attualmente da un cancello elettrico e che si affacciano su una strada privata condominiale. Per un quarto, nel complesso, le case saranno espropriate e demolite, in pieno cantiere. Per tre quarti le case dovrebbero restare fuori dal cantiere e, per due quarti rispetto al totale del complesso, saranno oggetto d’asservimento. L’ultimo quarto no”.
Indecente arroganza. Perché non viene qui il ministro Salvini e spiega a questa gente perché deve soffrire per anni? Perché non ci mette la faccia?