Noponte Capo Peloro polemizza con il governo per il dl infrastrutture ma anche con la Commissione comunale dedicata alla grande opera
“Contro il ponte della prepotenza, con l’accelerazione dei tempi degli espropri, ora e sempre resistenza”. Sottolinea il comitato Noponte Capo Peloro: “Nel dibattito parlamentare per la conversione in legge del decreto legge infrastrutture sono stati presentati ulteriori emendamenti dalla maggioranza di centrodestra. Il tutto a conferma delle difficoltà che il movimento Noponte ha creato in questi mesi al governo ma anche il segno della spregiudicatezza con la quale si procede per recuperare il tempo perduto. Oltre alla previsione dell’approvazione del progetto esecutivo del ponte per stralci, ovvero a rate, che si commenta da sé, ci sono assurde novità che introducono gli emendamenti”.
“Contro l’accelerazione degli espropri attiviamo i nostri legali”
Ecco le novità: “L’accelerazione dei tempi degli espropri con la previsione di poterli avviare entro 30 giorni dall’approvazione del progetto del Cipess, che deve avvenire entro il 31 dicembre 2024. Nessuna concessione sul fronte dei mutui di cui si era parlato, ma solo alcuni ritocchi degli indennizzi nel patetico tentativo di “accalappiarsi” il consenso degli espropriandi. Questo ennesimo atto di prepotenza del governo, costretto a ricorrere al voto di fiducia previsto per lunedì prossimo, non ci fa ovviamente desistere dalla lotta e abbiamo già attivato i nostri legali per attivare tutte le azioni necessarie”.
Critiche anche alla “tardiva Commissione ponte”
E il comitato Noponte Capo Peloro prende le distanze pure dalla Commissione ponte: “Ma perché gli espropriandi dovrebbero presentarsi davanti l’inutile e tardiva commissione comunale, visto che proprio in queste ore il Parlamento sta approvando l’ennesima forzatura legislativa nelle procedure di approvazione del progetto del ponte sullo Stretto? Una forzatura sulla pelle dei cittadini e degli espropriandi”.
Noponte Capo Peloro la vergogna di Messina.
E così arriviamo a porre la questione di fiducia, in Aula, il prossimo Lunedi 29 Luglio,
Come dire : o la va o … la spacca. Intanto, suggerisco che si proceda col voto palese, per inchiodare il Parlamento alle proprie responsabilità. Diversamente, il ricorso al voto segreto, sarebbe un segno di debolezza politica.
Poi, trovo che questo Esecutivo, tenda, un po’ troppo, ad esagerare col porre la questione di fiducia. Dovrebbe invece prevalere il ruolo del dibattito (con voto) in Parlamento, in questo tipo di problematiche che riguardano il futuro dell’Area dello Stretto di Messina.
Ricordatevi della commissione ponte quando andrete a votare
Epicuro ci mancavi…..