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Ponte sullo Stretto. Espropri e indennizzi, ecco l’iter

Dall’avviso di avvio del procedimento degli espropri all’immissione in possesso dei beni la strada è lunga. L’avviso è stato pubblicato il 2 aprile ma ecco quali sono i passaggi successivi previsti sul ponte sullo Stretto.

  1. per 60 giorni, a partire dall’8 aprile, i soggetti interessati possono prendere visione degli elaborati e presentare osservazioni, previo appuntamento telefonico ai numeri 06 85826210, 06 85826230 e 06 85826270, al Palacultura di Messina, in viale Boccetta 373, o nella sede dell’ex Pretura di Villa San Giovanni, in via Nazionale Bolano 541, o ancora tramite raccomandata indirizzata al responsabile Michelangelo Difrancesco (società Stretto di Messina, via Marsala 27, Roma) o tramite pec all’indirizzo info@pec.strettodimessina.it

2. Il Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) approva il progetto definitivo e viene dichiarata la pubblica utilità. L’obiettivo, in questo caso, è di chiudere questo passaggio entro il 30 giugno ma non è detto che questa data venga rispettata.

3. Partono le comunicazioni dirette ai soggetti coinvolti dagli espropri.

4. Inizia la fase espropriativa.

5. I soggetti coinvolti possono fornire ogni elemento utile per determinare il valore del bene.

6. La società Stretto di Messina promuove la procedura bonaria.

7. Per i terreni, entro 60 giorni dall’accordo bonario sarà corrisposto l’80 % dell’indennità. Il restante 20 % sarà erogato al rogito. Al versamento dell’80 % si ha l’immissione in possesso. Il trasferimento della proprietà avviene al rogito notarile. Per i soli terreni, in caso di non condivisione dell’indennità, potrà essere avviata la procedura di occupazione anticipata anche prima dell’accordo bonario.

8. Per i fabbricati, l’indennità terrà conto anche di tutti gli oneri necessari al rilascio.

9. In caso di non accordo, l’espropriato può chiedere la determinazione dell’indennità in via amministrativa o giudiziale.

Intervistato dal Sole 24 Ore, il costituzionalista Antonio Saitta, esponente del Pd, ha spiegato che «in caso di cessione volontaria, in cui il cittadino accetterà l’offerta per l’esproprio, i tempi dell’indennizzo saranno brevi. Ma chi contesterà dovrà prevedere di affrontare una lunga causa. Le somme saranno depositate presso la Cassa depositi e prestiti, in attesa che poi la Corte d’Appello definisca il risarcimento».

L’avvocato sa già che suoi assistiti impugneranno il decreto di appropriazione davanti dal Tar. E che la sua difesa farà leva sulle procedure, sulla legittimità costituzionale, sulla compatibilità con il diritto europeo del progetto del ponte sullo Stretto: “Ma tutti dovranno abbandonare le proprie case”.