All'interno il link alla documentazione pubblicata sul sito del Ministero dell'Ambiente
Pubblicata sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica la documentazione relativa al Ponte sullo Stretto di Messina trasmessa dalla società concessionaria dell’opera per l’avvio della consultazione pubblica nell’ambito del procedimento di Valutazione d’impatto ambientale. Lo fa sapere la viceministra Vannia Gava.
Si tratta di un ulteriore passo verso l’aggiornamento ed il completamento della valutazione di impatto ambientale del progetto, che dà ora agli interessati trenta giorni di tempo per avanzare osservazioni o fornire ulteriori elementi conoscitivi.
La documentazione ha già concluso positivamente la verifica di procedibilità al Mase (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) e contiene, tra gli altri, il progetto definitivo, lo studio di impatto ambientale, lo studio di incidenza e la relazione paesaggistica.
Non vale la pena costruire il ponte. Piuttosto è necessario disporre di navi traghetto in grado di ridurre i tempi di attraversamento da messina a villa san giovanni con i treni a lunga percorrenza.
Ci rendiamo conto che con il ponte non si potrà più andare al mare nella zona nord e forse anche sud di Messina, visto che hanno previsto ben 21 cantieri per la realizzazione del mostro-ponte? Tutti i lidi che fine faranno? Ne vale la pena?
Era ora! Sono i Messinesi ed i Villesi a doversi esprimere con un Referendum ; non certo tutti i siciliani. Sono gli abitanti delle due sponde che dello Stretto che sono i diretti ionteressati. E’ come se facessere esprimere i messinesi o catanesi o palermitani se volessere edificare nella Vale dei Templi , Un patrimonio della natura come lo Stretto e la Valle dei Tempi e tante altre ricchezze di questo Paese
non vanno devastate o abbruttite o svilite per il volere di chi gestisce temporaneamente un BENE nazionale..
Ho guardato alcune planimetrie del piano presentato “aggiornato” e mi accorgo che in località Serri, di una grande area individuata come “area di esazione per l’accesso al ponte”, ma mi chiedo si fa un ponte che costa 14 Miliardi di euro motivato dalla riduzione dei tempi di percorrenza con il nord italia e poi facciamo la fila al casello tra l’altro di grandi dimensioni per pagare l’accesso al ponte magari perdendoci qualche ora nelle giornate di grande afflusso, ma nessuno dei grandi tecnici interessati ha pensato di fare un pagamento Free Flow mediante lettura delle targhe evitando la realizzazione dei caselli e risparmiando dal cemento grandi aree naturalistiche sullo Stretto. Segnalo che tale sistema di pagamento è gia attivo da qualche anno in Lombardia sulla Pedemontana. E’ questa l’attenzione che si dimostra verso aree vincolate e da proteggere???
Mannaggia va. Leggo obiezioni dei contrari al Ponte cosi’ scarse che ve le presterei io che sono a favore un paio migliori.