Ponte sullo Stretto, la seconda municipalità sul cantiere di Contesse: "Nessuno ci dice come sarà"

Ponte sullo Stretto, la seconda municipalità sul cantiere di Contesse: “Nessuno ci dice come sarà”

Giuseppe Fontana

Ponte sullo Stretto, la seconda municipalità sul cantiere di Contesse: “Nessuno ci dice come sarà”

mercoledì 19 Giugno 2024 - 16:30

I consiglieri in aula per la commissione di Trischitta: "La società Stretto di Messina non sa rispondere, Rfi nemmeno"

MESSINA – Archiviate le Europee, torna in aula la commissione Ponte presieduta e organizzata dal presidente Pippo Trischitta di Con De Luca per Basile. In attesa del confronto tra i tecnici della Stretto di Messina e quelli del fronte No Ponte, in programma venerdì 21 giugno alle 11.15, ospiti della commissione sono stati i consiglieri della seconda municipalità. Oggetto dell’incontro il gigantesco cantiere che coinvolgerebbe Contesse, dove “sbucherebbe” la galleria sotterranea in via Marco Polo e dovrebbe poi intervenire Rfi per la realizzazione dei binari di collegamento alla rete ferroviaria principale.

Siracusano: “Contesse sarebbe il cantiere più grande”

Davide Siracusano, presidente della seconda municipalità, ha spiegato: “Qualora il ponte venisse realizzato, il nostro sarebbe il secondo cantiere più grande della città. Ancora non si è riusciti a capire come sarà questo cantiere di Contesse. Tutto ciò che riguarderà quello che accadrà fuori dalla galleria riguarderà Rfi. Non abbiamo però avuto notizie su cosa si dovrà fare in questi cantieri. Oggi ci aspettavamo dei tecnici della Stretto di Messina ma abbiamo appreso che un confronto con loro si farà con un sopralluogo sui luoghi coinvolti. Vogliamo conoscere tutto ciò che avverrà al di là del tunnel che sfocerà in via Marco Polo. A oggi non risulta incardinato nulla con il tunnel. Nei progetti ci sono soltanto le aree colorate degli espropri, ma non c’è traccia della realizzazione dei binari. Lo abbiamo fatto presente anche a Roma al presidente della Stretto di Messina e non ci hanno saputo rispondere. Ci hanno detto che se ne occuperà Rfi alla realizzazione delle opere. Da Rfi intanto non abbiamo avuto risposte e quasi sembrava non sapesse nulla di ciò che bisogna realizzare”.

Danzi: “A Roma nessuna risposta”

A parlare dopo è stato Giovanni Danzi, vicepresidente della seconda municipalità: “A Roma abbiamo avuto un confronto proficuo. Abbiamo evidenziato la mancanza sul piano degli espropri del tracciato dei binari. Ci hanno detto che avrebbero comunicato successivamente ma non c’è stato detto più nulla ed è un nodo che non si può lasciare al caso. Ci dicono che se ne occuperà Rfi, ma la cittadinanza non è che fa differenza tra chi se ne occupa, vuole soltanto risposte. Oggi mi concentrerei anche su un altro tassello importante: le vie di fuga, le alternative viabili all’asse principale dove si svolgerà il cantiere. Tutti quei progetti fermi come la strada di collegamento Minissale – Piano Stella, perché non riprenderlo e adeguarlo visto che sono passati vent’anni? Se c’è la volontà bisogna creare queste bretelle per i villaggi, che diventerebbero un’importante valvola di sfogo qualora partissero i cantieri per il Ponte. Non sono cose irrealizzabili”.

Scaramuzzino e D’Arrigo: “Non abbiamo risposte”

Dopo un dibattito a cui hanno partecipato i consiglieri Francesco Cipolla (Basile sindaco), Libero Gioveni (FdI), Felice Calabrò (Pd) e Salvatore Papa (ScN), ha preso la parola la consigliera Antonella Scaramuzzino che ha affermato: “Ho fatto parte della delegazione che è andata a Roma e la società Stretto di Messina è caduta dal pero. Ci è stato risposto che avrebbero avuto un tavolo tecnico con Rfi e che ci avrebbero dato risposte, risposte che a tutt’oggi non sono ancora arrivate. E sappiamo che la società deve dare risposte sul tema anche alle città metropolitane di Messina e Reggio Calabria sulle criticità proposte per poi aggiornare il progetto, che è fermo a un territorio del 2011”. E così ha parlato Piero D’Arrigo: “Forse come nei Promessi Sposi bisognerebbe dire che questo ponte ‘non è da farsi’, soprattutto per le tante problematiche che avrebbe la città. Mi riferisco alle opere che vengono create a Messina con previsione un anno e risoluzione 13. Otto anni diventano 104 anni. Chi la vedrebbe quest’opera? Forse i nipoti dei miei nipoti. Ho sempre sentito parlare di questo ponte ma è un’utopia. La città non può essere obbligata e sottoposta al volere di chi ancora non sa nemmeno come sarà. Non si sa se la stagione dovrà nascere a Contesse o a Gazzi, magari decideranno che arriverà a Galati? Io dico che è impossibile, da persone immature e senza cervello, aprire un cantiere che durerà 100 anni”.

Venerdì il confronto tra gli ingegneri “del sì e del no”

Nella parte finale è intervenuto anche il consigliere Giuseppe Villari di Prima l’Italia che ha difeso la Stretto di Messina e parlato dei tanti progetti fermi per i collegamenti dei vari villaggi nella zona sud. Ma dell’argomento si tornerà a parlare. Durante l’incontro, Trischitta ha più volte sottolineato che ci sarà un sopralluogo a Contesse e nelle aree coinvolte con i tecnici della società. La seduta in questione potrebbe essere organizzata “tra fine luglio e inizio agosto”. Intanto l’appuntamento di venerdì 21 giugno vedrà coinvolti da una parte gli ingegneri Mele, Diana, Faccioli, Devitofranceschi, Fedeli e Papalia per la Stretto di Messina spa e dall’altra gli ingegneri Mazzolani, De Miranda, Rizzo e Risitano, indicato dal comitato No Ponte e “presentati” dal professor Guido Signorino e dall’ingegnere Sergio De Cola.

2 commenti

  1. Non lo sanno neanche loro…..

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  2. Ma che devono sapere questi in giacca e cravatta che prendono fior di quattrini in missioni e progetti e chiacchiere. Tanto il ponte e le opere di collegamento che distruggeranno Messina non le fanno sotto casa loro, né sotto casa del leghista di Pontida. Che vergogna. E ancora ci sono persone che votano lega nord!!!

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