Alcune prescrizioni erano state ottemperate, altre solo parzialmente, una no. Ora parola alla Commissione Via
Sono scaduti ieri i termini per presentare osservazioni sulla procedura di Via (Valutazione d’impatto ambientale), domani si apre la conferenza dei servizi.
Va avanti l’iter del progetto del Ponte sullo Stretto. Qui le osservazioni presentate dal Comune di Villa San Giovanni, mentre il sindaco di Messina, Federico Basile, illustrerà oggi in commissione il documento presentato.
In prima linea le associazioni ambientaliste (Italia Nostra, Kyoto Club, Legambiente, Lupu e Wwf) oltre ai movimenti contrari come Invece del Ponte e Comitato No Ponte Capo Peloro.
Il parere del 2013
Ma dov’eravamo rimasti? Al parere della Commissione Tecnica Via/Vas (Valutazione impatto ambientale/strategica) numero 1185 del 15 marzo 2013: “si evince che, in relazione al progetto delle parti variate sottoposto a procedura Via, vi siano numerosi approfondimenti e chiarimenti su diversi aspetti. Per tali motivi la Commissione ha ritenuto di non poter esprimere parere sulla compatibilità ambientale delle parti variate del progetto”.
Nel dettaglio: 8 prescrizioni erano state ottemperate, 16 parzialmente; 5 raccomandazioni erano state ottemperate, 1 parzialmente; 1 prescrizione raccomandazione era stata ottemperata, 8 parzialmente, 1 no.
Poi non c’era stato più tempo perché il progetto era stato bloccato. Ora la Commissione Via ha 60 giorni di tempo per esprimersi ma il suo mandato è in scadenza. Se l’iter non dovesse terminare entro il 24 maggio bisognerà attendere la nomina dei nuovi componenti e quindi l’eventuale approvazione potrebbe slittare.
Perchè non scrivere un bel no in via definitiva e dare spazio a progetti veramentemente innovativi e per nulla invasi e deterpatori in via definitiva di un paesaggio straordinario? Riqualifichiamo la zona falcata e facciamone un polo di attrazione internazionale facciamone un acquario del genere di quello di Valentia, aggiungiamoci un museo delle scienze, sistemiamoci dentro degli alberghi e dei ristoranti avremo lavoro per maestranze di qua all’inaugurazione e poi posti di lavoro per garantirne la gestione che coinvolgono tante qualifiche lavorative; non toglieremmo nulla ai trasporti marittimi, garantiremmo la libertà di circolazione nello stretto e la città non pagherebbe alcun sovrapprezzo in termini di case, viabilità e soldi per espropri!!!
Incredibile che un progetto di questa portata, con così tante criticità irrisolte, con un ritorno economico che pende pesantemente dalla parte dei costi, per la sola necessità di farne un veicolo di consenso elettorale passi sopra alle regole (vedi inaccettabile contrazione dei tempi della procedura rispetto all’ordinario) e tenga in ansia migliaia di cittadini con la spada di Damocle degli espropri con un progetto vecchio, rischioso, inutile, devastante per l’intero ecosistema dell’area. Un’altra vergogna italiana