Istituire il registro delle unioni civili potrebbe essere per Messina, l'occasione di essere tra quei comuni che danno il segnale del cambiamento. Invece il Consiglio comunale sceglierà la strada del rinvio, la Ponziopilatite, in attesa della legge nazionale annunciata da Renzi. E' un peccato, perchè la storia recente ci dimostra, come nel caso dei referendum per il divorzio e l'aborto che la società cambia molto più rapidamente della classe politica.
Il 14 maggio 1974 gli italiani mandarono un messaggio chiarissimo alla classe politica: non toccate la legge sul divorzio. Alle urne per il referendum sull’abrogazione della legge sul divorzio, approvata nel ’70, si recarono oltre 33 milioni di italiani. I “no” all’abrogazione furono il 59,26% pari a oltre 19 milioni di elettori. In Sicilia la percentuale fu del 50,5%. A intestarsi la battaglia per cancellare la legge era stato il segretario della Dc Amintore Fanfani, e quella domenica mattina lo stesso papa Paolo VI pur senza violare il silenzio elettorale inviò, “per il bene della famiglia, una preghiera alla Madonna”. La società italiana con quel voto mandò un messaggio chiaro ad una politica che restava alcuni passi indietro e si ostinava a credere di sapere interpretare il volere della comunità. Qualcosa di analogo avvenne pochi anni dopo, nel 1981, con un altro referendum, quello per l’abrogazione della legge 194 sull’aborto. In questo caso i “no” all’abrogazione superarono l’88,4% per il primo quesito e il 68,2% per il secondo.
La verità è che la società muta molto più velocemente della classe politica.
Quanto accaduto per il divorzio e l’aborto sta avvenendo con le coppie di fatto e lo ha capito il presidente del Consiglio Renzi, che ha tanti difetti e non uscirà dalla scena per i prossimi 20 anni, ma è un “animale politico” ed infatti ha annunciato già per settembre la legge sulle Unioni civili, e che prevede per le coppie di fatto gli stessi diritti e doveri delle coppie sposate, come la pensione di reversibilità, il diritto alla successione, alla partecipazione ai bandi per gli alloggi popolari, i diritti assistenziali e penitenziari. Renzi ha compreso che la società corre molto più della classe politica.
La società non è immutabile, cresce, si evolve, per fortuna, altrimenti saremmo ancora nelle caverne e gli uomini con una mano trascinerebbero per i capelli la donna e con l’altra, armati di clava andrebbero a caccia di dinosauri. Nell’ultimo secolo i cambiamenti sono stati incalzanti ed hanno riguardato proprio il cuore della società, la famiglia. Far finta di non vedere come la società cambi, o peggio, restare ancorati all’immagine che si ha del proprio elettorato, è un errore, che poi viene pagato al momento delle urne, come nel caso dei referendum. Arrampicarsi sugli specchi per nascondere l’ipocrisia del non voler parlare di coppie di fatto nell’Italia del Vaticano è un errore politico.
Complice la crisi economica, i mutamenti, la precarietà, sono milioni le coppie di fatto oggi in Italia. Decidere di sposarsi per un giovane è come fare bungee jumping e lanciarsi nel vuoto attaccati ad un elastico. Pensare di fare figli quando non sai neanche se tra tre mesi ti rinnovano il contratto da fame, mentre intorno a te la classe dirigente mangia famelicamente, ha già cambiato la forma stessa della società. Questo non vuol dire che l’evolversi della società abbia modificato la natura dell’amore o dei sogni. Li ha semplicemente messi in un altro contenitore. Il terrore dei politici sono le parole coppia gay, salvo poi sbandierare la difesa dei diritti per tutti e in ogni occasione tranne che in questa. Ma non è chiudendo gli occhi e ostinandosi a immaginare il proprio elettorato come un agglomerato compatto di cavernicoli che si impedirà alla società di crescere. Non è facendo finta di non vedere le coppie omosessuali che loro finiranno di lottare per i loro diritti di persone. Avere poi orrore delle coppie omosessuali brandendo la bandiera della famiglia tradizionale quasi fosse l’unica depositaria del bene assoluto è ridicolo. Basterebbe guardare le cronache quotidiane per sapere come spesso le famiglie tradizionali siano la peggiore delle prigioni. La “famiglia tradizionale” non nasce tradizionale, lo diventa col tempo. Nell’800 le mogli non lavoravano, si tenevano le corna,abortivano di nascosto con le mammane e morivano. Nel 1945 era già diversa. Nel 2014 la famiglia tradizionale vede la donna lavorare, divorziare se viene tradita (o se tradisce), abortire in un ospedale. I figli illegittimi erano nascosti, oggi vengono riconosciuti. E’ il trascorrere del tempo che rende qualcosa tradizionale. E’ l’accettazione che la rende tradizionale. Non è un fatto genetico. Non comprendo la fissazione che hanno i nostri politici di sapere esattamente cosa alberga nel cuore dell’elettorato cattolico, la paura dell’anatema della Chiesa, l’ipocrisia che li porta a fare di notte quel che negano, attraverso le leggi che fanno, di giorno. A organizzare il Family day sono stati due divorziati, Berlusconi e Casini, e del primo la concezione della famiglia è non proprio “tradizionale”. Quindi decidere a nome del popolo italiano cosa sia “tradizionale” non può essere lasciato a questa classe dirigente senza quantomeno obiettare.
Il Consiglio comunale di Messina ha l’occasione di essere pioniere, ma se la farà scappare per codardia. Piuttosto che anticipare i tempi farà come Ponzio Pilato, appellandosi alle più disparate giustificazioni. Ecco la prima: non c’è la legge. E’ vero, ma questo non ha impedito a decine di Comuni, compresi Palermo, Catania, Milazzo, di dare un segnale per essere da esempio. Ecco la seconda giustificazione: il registro delle unioni civili è inutile, non è prioritario. Invece no, ha una forte valenza simbolica e politica. Perché istituire quel registro significa voler indicare la strada che si vuole seguire. Che poi un Consiglio comunale che ha perso ore ed ore per contestare le assenze degli assessori in Aula o la frase di Mantineo nei confronti del prefetto, dica che istituire il registro delle unioni civili è “inutile” è paradossale. Io penso che è utile, perché i nostri figli vogliono sapere che società questa classe politica sta lasciando loro. Vogliono sapere se non potranno avere diritti ereditari o assistenziali in relazione ai loro compagni di vita, se non potranno accudirli in ospedale, avere la pensione di reversibilità. Temo che prevarrà il timore del famoso elettorato cattolico, la Ponziopilatite, e e alla fine il Consiglio comunale rinvierà sine die l’argomento, in attesa che altri si espongano e facciano quel gesto che li metterà al passo con la società che evolve, nonostante tutto, nonostante una classe politica che non sa guardare e capire. Penso che questo Consiglio comunale cammini più lentamente del suo elettorato, della società che vive e respira fuori da Palazzo Zanca e che è la stessa che l’anno scorso, votando Accorinti ha dato un segnale forte ad una classe politica che si ostina a essere sorda.
Rosaria Brancato
Anch’io “Penso che questo Consiglio comunale cammini più lentamente del suo elettorato, della società che vive e respira fuori da Palazzo Zanca e che è la stessa che l’anno scorso, votando Accorinti ha dato un segnale forte ad una classe politica che si ostina a essere sorda.” …stupidamente sorda e legata a solo logiche del passato.
D’Alia docet…
Anch’io “Penso che questo Consiglio comunale cammini più lentamente del suo elettorato, della società che vive e respira fuori da Palazzo Zanca e che è la stessa che l’anno scorso, votando Accorinti ha dato un segnale forte ad una classe politica che si ostina a essere sorda.” …stupidamente sorda e legata a solo logiche del passato.
D’Alia docet…
Bravissima Rosaria Brancato!
Bravissima Rosaria Brancato!
Le bislacche idee del falso progressismo di una psuedo sinistra radicaloide e fighetta hanno fatto un’altra adepta.
Gentile Sig.Ra Brancato, molta gente prova piacere e soddisfazione personale a fumare droga.
Che facciamo, legalizziamo le droghe?
George.
Le bislacche idee del falso progressismo di una psuedo sinistra radicaloide e fighetta hanno fatto un’altra adepta.
Gentile Sig.Ra Brancato, molta gente prova piacere e soddisfazione personale a fumare droga.
Che facciamo, legalizziamo le droghe?
George.
L’uso di droga per motivi personali non è reato,e comuqnue sia di sicuro non lo è l’omosessualità.
Non c’è nessun reato da depenalizzare.
L’uso di droga per motivi personali non è reato,e comuqnue sia di sicuro non lo è l’omosessualità.
Non c’è nessun reato da depenalizzare.
Per consumare droga bisogna acquistarla e venderla è un reato.
L’omosessualità non è un reato, è una devianza.
George.
Per consumare droga bisogna acquistarla e venderla è un reato.
L’omosessualità non è un reato, è una devianza.
George.