Il ministro a Messina ha annunciato la proroga per l'Authority fino a dicembre 2017 garantendo massima autonomia gestionale. A Tremestieri i lavori inizieranno ad agosto.
Dal vertice ristretto in Prefettura sull’Autorità Portuale alla folla della Sala Sinopoli del Teatro Vittorio Emanuele per un confronto sui temi più generali delle infrastrutture e dei trasporti.
La giornata del ministro Graziano Delrio a Messina insieme al sottosegretario Davide Faraone è stata una full immersion tra i “guai” e le speranze di una città che non riesce ad uscire dalle secche di un gap infrastrutturale profondo.
Poche le risposte immediate che il governo può dare, tantissime invece le istanze che Messina ha presentato al ministro nel corso della tappa del tour “Cambiamenti”, voluto da Faraone, ormai lanciato in campagna elettorale per le regionali. Il “pensatoio” dopo aver fatto tappa a Palermo raccogliendo proposte e progetti è approdato a Messina, accendendo i riflettori sul sistema dei trasporti.
Al ministro Delrio è stato consegnato un documento in 7 punti, ma se anche se ne concretizzasse uno solo sarebbe già un traguardo.
Il primo step del ministro è stato in Prefettura per un incontro con i vertici dell’Autorità portuale De Simone e Di Sarcina, il sindaco Accorinti e gli assessori Cacciola e De Cola, il comandante della Capitaneria di Porto Laganà e Vincenzo Franza per la Confitarma.
Il dato emerso è che l’AP di Messina avrà la proroga dell’autonomia amministrativa fino a dicembre 2017, così come richiesto da più parti e sollecitato di recente anche da Sicilia Futura in un documento.
“Oggi sono qui per ascoltare le ragioni di chi opera nei porti- ha spiegato il ministro Delrio- La riforma mira a semplificare ed a dare rassicurazioni sul futuro. Per quel che riguarda Messina voglio chiarire che l’attuale proroga fino a giugno vedrà una seconda fase fino a dicembre, necessaria per armonizzare i piani portuali. Voglio però rassicurare tutti su altri aspetti. L’autonomia amministrativa di Messina non si tocca e i soldi di Messina resteranno qui, nessuno potrà dire che queste risorse andranno a Gioia Tauro. Non c’è competizione, i porti devono cooperare, e Gioia Tauro non dominerà su Messina. Anche la questione della sede è mal posta, ci sarà un Cda di 5 o 6 persone che potrà riunirsi dove vuole. Anche Gioia Tauro comunque ha più soldi di quanto si possa pensare. Ma la questione dell’Authority non deve essere vista come un alibi per dire, aspettiamo Godot…”.
In realtà non si comprende affatto come possa esistere una “sede volante” o a giorni alterni, ma il ministro ha voluto fornire rassicurazioni su due fronti importanti: l’autonomia amministrativa e le pari opportunità tra i due porti a livello decisionale.
Infine la proroga fino a dicembre 2017, tenuto conto che a febbraio 2018 ci saranno le Politiche e quindi un nuovo governo, fa pensare che la seconda fase durerà molto più a lungo di quanto adesso si pensi e che l’accorpamento con Gioia è meno immediato di quanto si vuol far credere.
Quanto a Tremestieri il ministro ha dato una buona notizia: i lavori iniziano ad agosto ed ironizzando ha sottolineato come questo sia stato possibile grazie al sindaco Accorinti “che ho denunciato per stalking”.
La seconda parte del pomeriggio è stata più politica, con la partecipazione del ministro a “Cambiamenti”, il tour pre-elettorale del sottosegretario Faraone chiamato anche “pensatoio”, con l’obiettivo di raccogliere idee supportate da progetti e proposte concrete e costruttive.
Esperti, associazioni, giovani, amministratori si sono confrontati sulle tematiche che vedono la Sicilia indietro di qualche secolo rispetto al Paese: trasporti e infrastrutture. Faraone ha ribadito le priorità ed al ministro è stato presentato un documento con 7 punti.
Ecco le idee e le proposte:
1)Porti – Dar vita a un'unica autorità portuale siciliana che si occupi di tutte le strutture portuali che non ricadano già all’interno di una autorità definitiva.
2)Aeroporti – Gestione integrata del sistema aeroportuale, con un'unica autorità per mettere a sistema, Catania, Palermo, Comiso e Birgi. Lo scopo deve essere tagliare drasticamente le tariffe che sono assolutamente insostenibili.
3)Trasporto pubblico Locale – Bisogna lavorare per favorire l'integrazione tariffaria tra diverse aziende di trasporto – ha spiegato Faraone – un solo titolo da viaggio bus-ferrovia-tramvia-metrò-pullman extraurbani e possibilmente anche Car sharing”.
4)Ferrovie – Completare le dorsali Siracusa-Messina-Catania e il raddoppio della Palermo-Catania. "La Sicilia – ha precisato Faraone – deve essere raggiunta dall'alta velocità per renderla uniforme al resto del Paese sul fronte dei trasporti".
5)stazioni dismesse – Esistono in Sicilia 444 chilometri di tratte ferroviarie dismesse, 70 fabbricati ed ex stazioni, 240 case cantoniere e caselli. Le tratte ferroviarie dismesse possono essere utilizzate come treni storici e turistici. Caselli e stazioni possono diventare luoghi della memoria, musei, centri esposizioni.
6)Rete stradale che non è mai stata completata.
7)Stretto di Messina – rappresenta una peculiarità che deve essere tutelata a rafforzata. “L'aeroporto di Reggio Calabria – ha detto Faraone – deve diventare sempre più l'aeroporto dello Stretto. Anche in questa ottica il Ponte appare indispensabile come lo è l'alta velocità”.
Sul Ponte non la pensa allo stesso modo Delrio che ai cronisti a proposito dei rapporti con la società dello Stretto ha detto: “la concessione è caducata sin dal 2012, il discorso è chiuso”.
L’intervento del ministro, ascoltato con attenzione ma anche con diversi interventi dalla platea volti a evidenziare il gravissimo disagio dei siciliani, ha ribadito alcuni punti fermi, come gli impegni economici per ferrovie e strade, che dovrebbero essere rispettati entro la fine dell’anno.
Sul suo profilo facebook il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone ha commentato così:
Rosaria Brancato
“ha sottolineato come questo sia stato possibile grazie al sindaco Accorinti “che ho denunciato per stalking” . Del Rio è persona intellettualmente onesta, e a differenza di D’Alia non è in competizione elettorale con Accorinti.
“ha sottolineato come questo sia stato possibile grazie al sindaco Accorinti “che ho denunciato per stalking” . Del Rio è persona intellettualmente onesta, e a differenza di D’Alia non è in competizione elettorale con Accorinti.
Faraone ai Messinesi al contrario di accorinti cacciola e signorino non gliene frega niente del minniti VOGLIONO l’ AREOPORTO DEL MELA con fondi privati gia trovati
Faraone ai Messinesi al contrario di accorinti cacciola e signorino non gliene frega niente del minniti VOGLIONO l’ AREOPORTO DEL MELA con fondi privati gia trovati
Inutile visita di un personaggio che non ha nessuna intenzione di aiutare Messina. Ma la chicca è quella di Ardizzoni il quale dopo anni di silenzio e torpore, si sveglia e scrive una cosa sensazionale. E’ quì è necessario richiamare il grande Totò: ma mi faccia il piacere…!!
Inutile visita di un personaggio che non ha nessuna intenzione di aiutare Messina. Ma la chicca è quella di Ardizzoni il quale dopo anni di silenzio e torpore, si sveglia e scrive una cosa sensazionale. E’ quì è necessario richiamare il grande Totò: ma mi faccia il piacere…!!