Porto di Bagnara Calabria, il pungolo della Lega per il dissequestro

Porto di Bagnara Calabria, il pungolo della Lega per il dissequestro

Redazione

Porto di Bagnara Calabria, il pungolo della Lega per il dissequestro

venerdì 04 Giugno 2021 - 12:03

Il commissario regionale del Carroccio Saccomanno torna a rivolgersi alla Procura: impossibile credere che siano messe sulla strada 50 famiglie

Dissequestro urgente per il porto di Bagnara Calabra: torna a chiederlo il commissario regionale della Lega, Gianfranco Saccomanno.
Dopo le richieste accorate al procuratore Giovanni Bombardieri, limitatosi a garantire massima attenzione alla definizione della fase cautelare del procedimento, e al prefetto Massimo Mariani – fin qui senza esito –, ieri sera nel centro tirrenico c’è stato un nuovo incontro. Erano presenti il presidente facente funzioni della Regione Nino Spirlì, il viceministro a Infrastrutture e Trasporti Alessandro Morelli, il capogruppo a Palazzo Campanella Tilde Minasi, lo stesso Saccomanno, i sindaci dell’area e il responsabile leghista per Bagnara Peppe Pirrotta.

Il viceministro ai Trasporti Alessandro Morelli

«In un clima infuocato – si legge nella nota diramata da Saccomanno – per le sofferenze delle famiglie dei pescatori, è stata data da tutti la massima solidarietà e collaborazione, con impegno a trattare il problema sia a livello regionale che nazionale. Ma tutto l’impegno per trattare adeguatamente il problema nei tavoli indicati passa sempre attraverso il dissequestro del porto o, comunque, l’autorizzazione all’uso dello stesso».
Ecco perché il sollecito alla Procura da parte dello stesso commissario regionale della Lega all’«emissione dei necessari provvedimenti non potendo, allo stato, credere che si possa mettere sulla strada oltre 50 famiglie per una bonifica che poteva anche essere eseguita dopo l’estate o, comunque, anticipata», in definitiva senza pregiudicare la stagione lavorativa dei pescatori.
Il Carroccio, si rileva, vigilerà e cercherà in tutti i modi consentiti di «tutelare le famiglie dei pescatori, non potendo questi essere lasciati soli e nella balia anche della criminalità organizzata, che potrebbe approfittare – si fa notare – dell’evidente stato di bisogno».

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