Il Comitato La Nostra città chiede chiarezza su Tremestieri. L’Autorità Portuale risponde

Il Comitato La Nostra città chiede chiarezza su Tremestieri. L’Autorità Portuale risponde

Marco Ipsale

Il Comitato La Nostra città chiede chiarezza su Tremestieri. L’Autorità Portuale risponde

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giovedì 28 Febbraio 2013 - 19:10

Il comitato ha organizzato un’assemblea pubblica in cui ha denunciato lentezze e ritardi nella riparazione del molo danneggiato dalle mareggiate. Il presidente dell’Authority De Simone ha risposto spiegando motivi e difficoltà. Prosegue intanto il restyling del quartiere fieristico

Sono passati cinque mesi esatti dalla morte di Natale Lembo, ultima vittima di una lunga serie del passaggio dei tir in città. Il Comitato La Nostra Città da anni combatte l’invasione dei bisonti della strada nelle vie cittadine, ma i risultati purtroppo sono pochi e il passaggio dei mezzi pesanti continua a creare problemi alla circolazione ed a mettere a rischio l’incolumità dei passanti.

Le soluzioni per porre fine a tale situazione sono due: la prima è la costruzione della via del mare, il cui progetto esecutivo è pronto, un cofinanziamento di 6 milioni dell’Autorità Portuale è stato deliberato, mentre i restanti 18 milioni andranno reperiti tramite fondi europei nell’ambito dell’Accordo di programma quadro “Merci e Logistica”; la seconda è l’ampliamento del porto di Tremestieri, per il quale c’è in ballo un ricorso che verrà discusso nell’ultima decade di marzo, ma soprattutto sono ancora in corso i lavori di ripristino della diga danneggiata più volte dalle mareggiate.

Nelle previsioni dovevano essere conclusi già lo scorso anno, ma “sul campo” ci si è resi conto che ci voleva molto più tempo e sono state concesse diverse proroghe alla ditta Scuttari, che se ne sta occupando.

A tal proposito, il comitato La Nostra Città ha tenuto un’assemblea pubblica a piazza del Popolo dal titolo emblematico: “Basta con le menzogne, dite la verità sull’approdo di Tremestieri”. Al comitato, non sono evidentemente andati giù i ritardi che si stanno accumulando e il perdurare dell’emergenza tir in città: “11 anni di emergenza irrisolta e di soldi spariti – tuonano i rappresentanti del comitato -. Oltre 40 anni di quotidiana invasione di carovane di tir che attraversano la città, con la lunga scia di incidenti mortali e di inquinamento, rappresentano il fallimento di chi ha amministrato e di chi avrebbe dovuto tutelare i cittadini e garantire la certezza della legalità”.

Secondo il Comitato, alla base, ci sarebbero delle “furbizie” per rendere inutile l’approdo a sud e mantenere la rada San Francesco: “Dopo una lotta iniziata nel 2000, nell'aprile del 2006 fu finalmente inaugurato l'approdo di Tremestieri. Contestualmente non si volle però chiudere l'approdo nella Rada San Francesco. Dopo le mareggiate del 2008, nell'estate del 2011 vennero appaltati i lavori per la messa in sicurezza dello scalo. Dopo oltre due anni di lavori – che dovevano invece durare sette mesi – siamo arrivati ad oggi con oltre 40 pali ancora da collocare per il completamento (sono invece circa 30 su 66, ndr). Tutto ciò nel silenzio complice dei responsabili istituzionali ed amministrativi. Da oggi non lo sopporteremo più”.

Ed allora il presidente dell’Autorità Portuale, Antonino De Simone, ha voluto rispondere al comitato, per chiarire la vicenda: “Ci stiamo impegnando con dispendio di risorse tecniche ed economiche importanti – afferma De Simone -, pur non avendo costruito l’opera e non avendo alcuna responsabilità sui danni occorsi alla testata del molo. Stiamo comunque provvedendo a ripararla per risolvere definitivamente le problematiche insorte ed abbiamo commissionato ad un pool di esperti docenti universitari uno studio specialistico per accertare le cause del danneggiamento del molo. Dallo studio, è emerso che la causa dei danni non è il sito scelto ma una carenza progettuale ed esecutiva dell’opera. Il progetto di riparazione prevede una soluzione tecnica assai più robusta, che permetterà di superare definitivamente le attuali problematiche di parziale uso del molo, con le ricadute che ne derivano sulla viabilità urbana”.

Il Comitato La Nostra Città presenterà un esposto alla Procura della Repubblica per individuare i responsabili della cattiva progettazione ed esecuzione, in prima fase, dell’opera. Giovedì prossimo, inoltre, il Comitato sarà al Comune per chiedere conto delle richieste effettuate cinque mesi fa alle quali non sono mai arrivate risposte, una su tutte la destinazione dei fondi ecopass.

De Simone ha invece spiegato i motivi per cui gli attuali lavori procedono a rilento: “E’ dovuto alla complessità nella perforazione dei pali che la direzione dei lavori e l’impresa hanno dimostrato tecnicamente più volte. I 66 pali in calcestruzzo devono essere infissi attraversando un banco di scogli di pietra lavica tenace, seguito da ciottoli torrentizi addensati di grana grossa. Questa situazione ha imposto tecnologie e tempi esecutivi diversi da quanto preventivato in progetto. Si è reso necessario l’utilizzo di una macchina perforatrice, rara sul mercato, capace di attraversare la roccia in continuo attraverso un meccanismo di rotazione e taglio. In un paio di circostanze, poi, la macchina ha subìto danneggiamenti per l’usura di alcuni pezzi ed è stata riportata in officina per corpose riparazioni”.

Al momento, dunque, solo il 50 % dei pali sono stati infissi nel terreno e l’impresa indica circa sei mesi di sforamento sui tempi ufficiali di ultimazione delle opere che, dopo le ultime proroghe, erano previsti a giugno del 2013.

“A fronte di un evidente disagio – conclude sull’argomento De Simone – si avrà un’opera solida al termine dei lavori. Tutto quanto affermato è riscontrabile dagli atti depositati in Autorità Portuale, assieme alla documentazione contabile e ad ogni altro documento che rappresenta l’unica verità sul porto di Tremestieri”.

De Simone ringrazia comunque il Comitato La Nostra Città per l’iniziativa intrapresa e si rende disponibile ad un continuo confronto su tutte le aree dell’Authority di interesse cittadino, come quelle fieristiche.

E proprio a proposito delle aree fieristiche, il presidente De Simone fa il punto della situazione: “Son contento dell’opera di restyling che stiamo attuando. Adesso si gode anche meglio la vista dello Stretto. E' un bel colpo d’occhio”.

“Al posto dell’orrenda struttura metallica che abbiamo abbattuto al centro dei viali – prosegue -, faremo un’aiuola col simbolo della città di Messina, mentre sta proseguendo l’opera di pulizia e scerbatura. Mi fa piacere aver ricevuto la disponibilità di molte persone pronte a collaborare gratuitamente all’allestimento. Abbiamo avuto anche una proposta per esporre l’opera di una scultore messinese e ne discuteremo in Comitato Portuale la prossima settimana. Così come discuteremo dell’affidamento della sorveglianza, passaggio propedeutico fondamentale alla riapertura dell’area. Parleremo anche dei problemi del porto di Milazzo e rifiuteremo, almeno per il momento, le richieste di collegamento con Gaeta e Gioia Tauro, perché creerebbero troppe difficoltà alla viabilità cittadina. Ci riserviamo comunque di riparlarne in un futuro prossimo”.

I giardinieri saranno all’opera all’interno del quartiere fieristico almeno per un’altra settimana, mentre si è in attesa dell’arrivo delle panchine e di altro materiale di abbellimento. Nel frattempo sono arrivate anche diverse richieste da parte di associazioni che chiedono di usufruire dei padiglioni: “Valuteremo anche queste – conclude De Simone -. Non vogliamo aprire i cancelli e basta, ma vogliamo rendere appetibile l’entrata, far sì che la gente venga a frequentare un nuovo tratto di lungomare”.

Il presidente dell’Autorità Portuale ha infine scritto nuovamente al presidente della Regione, Rosario Crocetta, rinnovando l’invito ad un incontro per approfondire i problemi di competenza dell’ente di via Vittorio Emanuele, a partire dal conflitto con l’Ente Porto, situazione che Crocetta ha promesso di valutare e risolvere.

(Marco Ipsale)

Un commento

  1. il molo tremestieri non funzionera’ mai l’ho sanno tutti.quello non avete capito e’ che san francesco non verra’ abbandonata mai.

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