Il Tar ha accolto il ricorso di una delle contendenti, la Coedmar di Chioggia. La gara di ampliamento del porto era stata affidata alla Sigenco a marzo, dopo che sempre il Tar, nel dicembre scorso, aveva rigettato le istanze di sospensiva dell’aggiudicazione dell’appalto. Probabile nuovo grado di giudizio in tempi brevi
L’iter per l’ampliamento del porto di Tremestieri era stato lungo ma tutto sommato scorrevole. Al termine di settembre si era arrivati all’ultimo passaggio prima dell’avvio dei lavori. Era stato infatti approvato il progetto esecutivo della Sigenco, la ditta che si era aggiudicata l’appalto e con la quale era stato firmato il contratto il 9 marzo di quest’anno. Ora, però, l’imprevisto. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dalla Coedmar di Chioggia, contro l’aggiudicazione alla Sigenco.
Già lo scorso anno, la Coedmar, insieme ad un altro consorzio, il Pelagus di Venezia, aveva richiesto la sospensiva dell’aggiudicazione dell’appalto ma il tribunale amministrativo aveva rigettato entrambi i ricorsi in fase cautelare. Ora il ribaltamento in favore della Coedmar.
“Spero che l’Avvocatura di Stato faccia appello – dichiara il segretario generale dell’Autorità Portuale, Francesco Di Sarcina – e penso che ci possa essere un secondo grado di giudizio molto presto. Per l’allungamento dei tempi mi preoccupa di più la mancanza di una cabina di regia senza la quale non possono iniziare i lavori a prescindere”.
Il problema si è creato allorquando sono scaduti i poteri commissariali per l’emergenza traffico a Messina, il 30 settembre. Non c’è stato alcun rinnovo ed anche le richieste effettuate dal commissario del Comune, Luigi Croce, e dai deputati Vincenzo Garofalo e Francantonio Genovese, sono cadute nel vuoto.
“Non solo non sono stati rinnovati i poteri commissariali – prosegue Di Sarcina – ma non è stata neppure nominata una nuova stazione appaltante. La Protezione Civile nazionale non si è ancora occupata del porto di Tremestieri e deve farlo al più presto. Io continuo a fare il mio lavoro da responsabile unico del procedimento, ruolo che fa da cerniera tra gli organi che eseguono i progetti e la stazione appaltante. Ma è la Protezione Civile nazionale che deve prendere le decisioni”.
Ed intanto per fronteggiare le emergenze, si continua a lavorare su altri due fronti.
Il primo è quello del consolidamento della diga del porto, i cui lavori procedono finalmente a buon ritmo. Il termine è previsto per il mese di giugno del prossimo anno, dopo che il Genio Civile Opere Marittime ha riconosciuto come fondate le richieste della ditta Scuttari, che si sta occupando delle opere.
Il secondo è quello del progetto esecutivo da 24 milioni di euro della via don Blasco. L’Autorità Portuale cofinanzierà l’opera, ma c’è bisogno anche del supporto di Comune e Regione. In tal senso, si attende l’insediamento del nuovo governo regionale per convocare un tavolo fra i tre attori istituzionali e definire le modalità d’intervento.
Marco Ipsale
semplice,chiudete gli imbarcaderi della caronte e chi vuole traghettare si imbarca a Palermoo o Catania con le autostrade del mare:Grimaldi e company