Portorosa. Fondi pubblici a società fittizia, sequestrati 135mila euro. VIDEO

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Marco Ipsale

Portorosa. Fondi pubblici a società fittizia, sequestrati 135mila euro. VIDEO

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giovedì 07 Ottobre 2021 - 07:47

Una serie di anomalie su una società del settore turistico e marittimo, con sede a Portorosa, che aveva chiesto e ottenuto un finanziamento agevolato di 135mila euro. Le hanno scoperte i finanzieri del Comando provinciale di Messina, su delega del procuratore capo di Barcellona, Emanuele Crescenti, e della sostituta Veronica De Toni, che hanno notificato a tre imprenditori (Alessandro Isgrò, 38 anni; Giuseppe Mirabile, 55 anni; Maurizio Greco, 43 anni) l’interdizione per un anno dall’esercizio dell’attività di impresa e professionale, in qualsiasi forma, e sequestrato somme e beni per un valore di 135mila euro.

Il provvedimento cautelare, basato su imputazioni provvisorie e che dovranno trovare conferma nei gradi di giudizio, è stato emesso dal giudice del Tribunale di Barcellona, su richiesta della Procura di Barcellona, in relazione ad un “grave e convergente quadro accusatorio, relativo all’individuazione di un articolato sistema di frode che ha indebitamente fruttato agli indagati la percezione di ingenti fondi pubblici”.

“Società priva di qualsiasi struttura logistica”

La società risultava “priva di qualsiasi struttura logistica e predisposta al solo fine di accedere alle linee di credito destinate a sostenere lo sviluppo di piccole attività imprenditoriali ad opera di disoccupati o persone in cerca della prima occupazione: agevolazioni finanziarie consistenti in contributi a fondo perduto e mutui a tasso agevolato, gestiti dalla società pubblica “Invitalia SpA” la quale, su mandato governativo, agisce al fine ultimo di accrescere lo sviluppo e la competitività del Paese”.

Gli imprenditori, da ritenersi non colpevoli fino a sentenza passata in giudicato, tramite la società, avrebbero “presentato un progetto d’investimento finalizzato al ‘noleggio imbarcazioni con skipper o senza skipper, gite turistiche ed escursioni giornaliere con skipper’, da sottoporre al vaglio dei funzionari di “Invitalia SpA”, deputati all’istruttoria della pratica di finanziamento”.

I loghi del Comune di Furnari e dell’Agenzia delle Entrate di Barcellona

Per dimostrare l’effettività dell’investimento programmato, gli imprenditori avrebbero “falsificato l’autorizzazione di agibilità di un immobile, attraverso una lettera riproducente, illecitamente, il logo del Comune di Furnari, giungendo persino a produrre un contratto di locazione commerciale riportante, anche in questo caso falsamente, il timbro di registrazione dell’Agenzia delle Entrate di Barcellona”.

L’acquisto di cinque barche

Il finanziamento ottenuto sarebbero stato poi utilizzato, tra l’altro, “per l’acquisto di cinque imbarcazioni di diverse dimensioni, concesse in locazione ad altra impresa, in violazione degli obblighi scaturenti dai termini contrattuali convenuti con Invitalia Spa, ovvero svolgendo, in tal modo, un’attività commerciale diversa da quella ammessa dall’agevolazione e contraria agli obblighi contrattuali imposti per la concessione della sovvenzione”.

Il giudice parla “di una struttura ben organizzata e programmata con elementi propri di una certa professionalità” e ritiene la società “un mero strumento nelle mani degli indagati per ottenere il finanziamento a fondo perduto”.

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