Sigilli alla pista di una discoteca, indagato dipendente comunale che attestò falsamente l'agibilità

Sigilli alla pista di una discoteca, indagato dipendente comunale che attestò falsamente l’agibilità

Sigilli alla pista di una discoteca, indagato dipendente comunale che attestò falsamente l’agibilità

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martedì 04 Novembre 2014 - 18:39

Si tratta di un 62enne dipendente dipendente dell’Ufficio tecnico comunale che, in concorso col gestore della discoteca, è indagato per falsità ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in atti pubblici.

Musica ad alto volume anche oltre l’orario di chiusura, disturbo della quiete pubblica, molestie ai cittadini della zona, allestimento di una pista da ballo di circa 50 mq senza alcun requisito di sicurezza o agibilità. E’ finita nel mirino di un provvedimento di sequestro preventivo una nota discoteca del centro turistico di Portorosa, nel Comune di Furnari. Già durante l’estate numerosi cittadini avevano lamentato molestie depositando degli esposti in Procura.

Da qui, i numerosi controlli alla struttura effettuati dai poliziotti che, oltre a riscontrare la diffusione della musica ad alto volume anche fuori dall’orario di chiusura, accertavano che all’interno della stessa discoteca era stata allestita una seconda pista da ballo, di circa 50 mq, priva dei prescritti requisiti di legge. La stessa pista, inoltre, non era stata sottoposta alla visione della Commissione Comunale di Vigilanza Locali di Pubblico Spettacolo per la dichiarazione di agibilità.

Il gestore, un 30enne, è stato pertanto denunciato. Nel corso delle indagini si appurava, altresì, che un dipendente dell’Ufficio tecnico comunale di 62 anni aveva attestato falsamente l’agibilità della pista. L’uomo pertanto ora risulta indagato in concorso con il gestore di falsità ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in atti pubblici. Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale di Barcellona P.G. su richesta del Sostituto Procuratore di quella Procura della Repubblica, Sozio.

2 commenti

  1. Non si fanno carte false in cambio di nulla, spero che gl’inquirenti partano da questo presupposto.

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  2. Non si fanno carte false in cambio di nulla, spero che gl’inquirenti partano da questo presupposto.

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