Faranda esulta per la chiusura dell’Ente Porto ma chiede attenzione per le coste

Faranda esulta per la chiusura dell’Ente Porto ma chiede attenzione per le coste

Faranda esulta per la chiusura dell’Ente Porto ma chiede attenzione per le coste

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sabato 26 Aprile 2014 - 07:32

La capogruppo del Nuovo Centrodestra, in consiglio comunale, elogia l’intervento della Regione, e sposta l’attenzione, adesso, sulla valorizzazione del water front. Si avvicina la stagione estiva e manca la cura delle spiagge

Era un atto dovuto. Sono lieta che si sia giunti finalmente a questa soluzione e mi compiaccio che il Governo Regionale, una volta tanto, non sia rimasto inerme di fronte ad una questione relativa alla nostra città”. E’ il commento della capogruppo del Nuovo CentroDestra in consiglio comunale, Daniela Faranda, in relazione alla firma del protocollo con il quale si sancisce l’iter per lo scioglimento dell'Ente Porto.

Messina è troppo spesso trattata, da Palazzo d'Orleans, con una superficialità che è pari all'indifferenza e, in questi anni, abbiamo assistito molte volte a trattamenti di serie B: si pensi alla questione Teatro, ad esempio – prosegue la Faranda. Per chi è a Palermo non dovrebbero esistere, tra le realtà dell'isola, figli e figliastri e noi non possiamo permetterlo”.

Oltre la zona falcata, la Faranda sposta l’attenzione sul waterfront, “risorsa per troppo tempo relegata al ruolo di deposito o peggio ancora di discarica”. A partire da un piano di fruizione pubblica per le aree di Maregrosso, “per le quali avevo presentato un'interrogazione a novembre perché il lavoro sin qui fatto non venga perduto”.

E non solo Maregrosso, anche la parte restante della costa, in una città che gode di 56 km di litorale da Giampilieri a Orto Liuzzo: “altrove questo sarebbe stato stimolo per incentivare il turismo e rendere fruibile il godimento di tanta meraviglia per chi ha fortuna di vivere una città così dotata naturalmente – riprende la Faranda -. Invece assistiamo a veri e propri scandali come la presenza di liquami che invadono villaggi a causa di una cattiva manutenzione dei tombini e aree. Ad esempio Acqualadroni, San Saba e Mili, che potrebbero rappresentare un Eden nei tanti mesi caldi di cui beneficiamo durante l'anno, diventano uno scenario catastrofico, invase da liquame maleodorante e sgradevole per le famiglie che vi risiedono”.

Si avvicina l’estate e nulla, sotto questo profilo, è cambiato. “Dobbiamo pianificare per tempo per valorizzare i nostri territori, piantandola una buona volta di ignorarli o peggio ancora mortificarli – conclude la consigliera -. In fondo non è merito nostro se viviamo in una città così ben dotata, ma è colpa di tutti lasciarla sfiorire e non svilupparla”.

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