Dopo la pesante batosta della Corte dei Conti sul consuntivo 2012, il Consiglio approva un atto di indirizzo in cui ribadisce il lavoro fatto nei mesi scorsi e le osservazioni già richieste ma che dirigenti e amministrazione non hanno rispettato.
Prima la seduta della Commissione Bilancio, poi la conferenza dei capigruppo consiliari con la presenza in aula del vicesindaco Guido Signorino e del ragioniere generale Antonio Cama, infine il Consiglio comunale. E’ stato un inizio di settimana tutto concentrato sull’ormai famigerata delibera della Corte dei Conti che ha stroncato il bilancio consuntivo 2012, quello dell’era Buzzanca-Croce presentato però dall’amministrazione Accorinti e approvato lo scorso 12 dicembre dall’attuale Consiglio comunale. Durissimo il documento contabile della Corte dei Conti e dura anche la risposta che in questi giorni i consiglieri comunali, in particolare in seno alla commissione Bilancio, hanno cercato di preparare per evitare che colpe e responsabilità possano cadere sul civico consesso. Per questo l’aula ha fatto la sua mossa e provato a mettere i puntini sulle “i”. Lo ha fatto con una delibera di indirizzo proposta dal consigliere Giuseppe Santalco, “un documento che non è altro che un copia e incolla dei 15 punti di criticità rilevati dalla Corte dei Conti e dell’emendamento che il Consiglio aveva inserito a quella delibera con cui abbiamo approvato il bilancio consuntivo 2012” ha spiegato lo stesso Santalco. “Non stiamo facendo altro –ha proseguito il consigliere- che portare ulteriormente in luce un percorso che avevamo già intrapreso ma che a quanto pare l’amministrazione e soprattutto alcuni dirigenti pare non abbiano messo in atto”.
Sulla stessa scia il presidente della commissione Bilancio Franco Mondello, promotore di quattro dei cinque emendamenti inseriti nella delibera e fortemente critico con l’atteggiamento poco chiaro e trasparente che l’amministrazione ha tenuto in questo occasione tanto delicata. “Ho trovato stucchevole che la commissione abbia dovuto chiedere al Ragioniere generale i documenti per conoscere in che modo l’amministrazione si era difesa durante l’audizione del 14 aprile davanti la Corte dei Conti. E tra l’altro non è stato spiegato il lavoro che il Consiglio aveva fatto prima dell’approvazione del consuntivo 2012, ecco perché oggi sentiamo l’esigenza di mettere un’altra volta tutto nero su bianco”. Infatti con gli emendamenti presentati la commissione ha voluto soffermarsi su alcuni punti in particolare: ricordare che lo scorso 23 settembre, prima ancora della nomina da parte del Dipartimento regionale Autonomie Locali di un commissario ad acta, la commissione Bilancio aveva chiesto all’amministrazione di velocizzare i tempi di presentazione del consuntivo; ricordare poi che le commissioni Bilancio e Partecipate avevano chiesto ai revisori dei conti precisi chiarimenti sui pareri espressi sul bilancio consuntivo che si stavano accingendo a votare; rispolverare le direttive approvate il 26 ottobre 2011 per la corretta gestione delle Partecipate; infine che lo stesso Consiglio non ha approvato il piano di riequilibrio proposto lo scorso 28 gennaio dall’amministrazione Accorinti. L’altro emendamento, nato su iniziativa del vicepresidente Nino Interdonato e dei colleghi del gruppo Dr, per chiedere all’amministrazione di mandare al più presto ai consiglieri i documenti e la delibera del nuovo piano di riequilibrio in modo da garantire il tempo necessario per un’analisi serena.
Diversi gli interventi che si sono succeduti in aula, anche i consiglieri accorintiani Gino Sturniolo e Nina Lo Presti hanno contestato la loro amministrazione per la poca chiarezza e la totale mancanza di coinvolgimento del Consiglio in un momento tanto importante, anche se Sturniolo ha sottolineato che forse sarebbe stato a questo punto più utile non un semplice atto di indirizzo ma un documento con le soluzioni con cui affrontare i problemi.
A dare ancora una volta rassicurazioni ci hanno pensato il segretario Antonio Le Donne e il vicesindaco Guido Signorino che hanno sottolineato il fatto che le contestazioni della Corte dei Conti si riferiscono al 2012 e che oggi, grazie al duplice lavoro su piano di riequilibrio e bilancio di previsione, la situazione è molto diversa rispetto anche alle tante criticità evidenziate dalla magistratura contabile palermitana.
Nonostante questo però il Consiglio ha mosso i suoi passi e ha approvato all’unanimità (25 i consiglieri presenti) la delibera di indirizzo con cui il civico consesso ricorda all’amministrazione quali erano stati i punti già segnalati lo scorso dicembre (vedi articoli correlati) e su cui erano stati chiesti interventi immediati: eliminare il disallineamento tra le posizioni debito/ credito tra le società partecipate ed il Comune con la costituzione di un tavolo tecnico permanente; avviare processi di riorganizzazione dei dipartimenti che svolgono attività di entrate finanziarie; aggiornare l’inventario dei beni appartenenti al Comune, presupposto essenziale per la predisposizione del conto del patrimonio con operazioni di aggiornamento costante dell’inventario; predisporre un programma che proponga ai dirigenti competenti come conseguire maggiori entrate derivanti dai tributi, concessioni, locazioni, vendita immobili, impianti pubblicitari, tassa rifiuti, concessioni di costruzione; rivisitare le strutture, dal management delle società partecipate, attuando da subito il controllo organico previsto dalla legge e adeguando gli statuti alle normative vigenti; monitorare il Dipartimento legale per l’accertamento e certificazione dei debiti latenti; incentivare il merito allocando le risorse del contratto integrativo prevalentemente per il personale che contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di gestione prefissati dall’amministrazione.
Considerato poi che la Corte dei Conti ha puntato il dito anche su spesa del personale e società partecipate, molte puntualizzazioni dei consiglieri, da Pippo Trischitta a Mondello, si sono mosse proprio nella direzione dell’attuale gestione delle partecipate, in testa Messinambiente e Atm. Il Consiglio pretende verità. E visto che l’Amministrazione Comunale con estrema urgenza dovrà fornire alla magistratura contabile le misure correttive da adottare per eliminare le criticità rilevate chiedono di avere al più presto l’atto con cui si intenderanno apportare correttivi in tempo utile.
La delibera adottata oggi tocca tutti questi punti e con l’approvazione il Consiglio prende atto delle criticità rilevate dalla Corte dei Conti di Palermo, ricorda che l’emendamento n° 1 al Rendiconto Finanziario 2012 aveva invitato e diffidato l’Amministrazione Comunale a porre in essere tutta una serie di interventi volti ad eliminare le criticità evidenziate dai Revisori dei Conti, conferma e ribadisce che l’Amministrazione Comunale, sino a quando non fornirà alla Sezione Regionale della Corte dei Conti i chiarimenti richiesti, dovrà attenersi scrupolosamente alle disposizioni contenute nella delibera, invita il Sindaco, il Segretario Generale/Direttore Generale, il Dirigente dei Servizi Finanziari e tutti i Dirigenti dei Dipartimenti che hanno determinato le criticità richiamate, a porre in essere immediatamente tutti i necessari ed ulteriori provvedimenti necessari ad eliminare le criticità rilevate dalla Delibera della Corte citata entro e non oltre i termini previsti per legge, invitare il Collegio dei Revisori dei Conti a vigilare affinchè l’Amministrazione Comunale si faccia carico di quanto richiesto dalla Corte, trasmettere la presente delibera quale atto di indirizzo alla Sezione Regionale Controllo della Corte dei Conti di Palermo.
Insomma, il Consiglio ha voluto soprattutto ribadire il lavoro fatto in questi mesi e mettere tutto nero su bianco. All’amministrazione e ai dirigenti il compito di dire come si intenderà dare risposte alla Corte dei Conti.
Francesca Stornante
La guerra è guerra, e con la tasca non si scherza. Vediamo come reagiscono i dirigenti
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Per favore nascondetelo alla Corte dei Conti questo ATTO DI INDIRIZZO del Consiglio Comunale di Messina, un’elenco di banalità di chi non conosce il Testo Unico e non mastica le norme di finanza locale. Non è possibile che una città metropolitana, sede delle facoltà di Economia e Giurisprudenza, sede degli ordini professionali, esprima un così basso valore tecnico della prima commissione consiliare. Come posso sintetizzare lo spirito dell’atto di indirizzo di questi consiglieri(bambini) impauriti? SIGNORI GIUDICI DELLA CORTE DEI CONTI NON SIAMO STATI NOI A RUBARE LA MARMELLATA.
Per favore nascondetelo alla Corte dei Conti questo ATTO DI INDIRIZZO del Consiglio Comunale di Messina, un’elenco di banalità di chi non conosce il Testo Unico e non mastica le norme di finanza locale. Non è possibile che una città metropolitana, sede delle facoltà di Economia e Giurisprudenza, sede degli ordini professionali, esprima un così basso valore tecnico della prima commissione consiliare. Come posso sintetizzare lo spirito dell’atto di indirizzo di questi consiglieri(bambini) impauriti? SIGNORI GIUDICI DELLA CORTE DEI CONTI NON SIAMO STATI NOI A RUBARE LA MARMELLATA.
LEZIONE A GRATIS PER I CONSIGLIERI COMUNALI.I principali adempimenti del processo di formazione e approvazione del RENDICONTO sono i seguenti.Entro due mesi dalla chiusura dell’esercizio finanziario il TESORIERE rende il conto della propria gestione di cassa,inoltre l’ECONOMO e gli altri agenti contabili presentano il conto della propria gestione, il SERVIZIO FINANZIARIO procede all’allineamento della contabilità di cassa del Comune con le movimentazioni del TESORIERE emettendo gli ordinativi di incasso ed i mandati di pagamento a copertura.Sempre il SERVIZIO FINANZIARIO provvede al riaccertamento dei residui attivi e passivi e alla stesura dell’elenco dei residui attivi e passivi distinti per anno di provenienza e alla redazione del conto del bilancio,del conto economico e del conto del patrimonio.Si provvede poi alla stesura della relazione al rendiconto,la GIUNTA(è l’unico adempimento) approva la proposta di deliberazione consiliare del rendiconto e dello schema di rendiconto.La proposta di deliberazione consiliare del rendiconto e lo schema di rendiconto sono messi a disposizione dei REVISORI per la relazione prescritta dal regolamento di contabilità.La proposta di deliberazione consiliare del rendiconto e dello schema di rendiconto deve essere messa a disposizione dei CONSIGLIERI prima dell’inizio della sessione consiliare in cui viene esaminato il rendiconto.Il CONSIGLIO approva il rendiconto entro il termine del 30 giugno dell’anno successivo tenendo motivatamente conto della relazione dei REVISORI.Qualora il CONSIGLIO sebbene invitato a provvedere,ritarda di compiere atti obbligatori per legge,si provvede a mezzo di commissario ad acta.Il Commissario provvede entro 60 giorni dal conferimento dell’incarico.La mancata approvazione del rendiconto,comporta la sospensione dell’ultima rata del contributo ordinario e altre sanzioni.Dalla constatazione che il rendiconto costituisce un allegato necessario al bilancio di previsione è illegittima l’approvazione dello stesso bilancio,creando in questo modo le premesse per la nomina del Commissario e l’avvio delle
procedure di scioglimento del Consiglio.ECCO IL VERO MOTIVO PER CUI HANNO APPROVATO IL RENDICONTO 2012,documento su cui il SINDACO ha solo una responsabilità,quella di sovrintendere al processo di cui sopra.
LEZIONE A GRATIS PER I CONSIGLIERI COMUNALI.I principali adempimenti del processo di formazione e approvazione del RENDICONTO sono i seguenti.Entro due mesi dalla chiusura dell’esercizio finanziario il TESORIERE rende il conto della propria gestione di cassa,inoltre l’ECONOMO e gli altri agenti contabili presentano il conto della propria gestione, il SERVIZIO FINANZIARIO procede all’allineamento della contabilità di cassa del Comune con le movimentazioni del TESORIERE emettendo gli ordinativi di incasso ed i mandati di pagamento a copertura.Sempre il SERVIZIO FINANZIARIO provvede al riaccertamento dei residui attivi e passivi e alla stesura dell’elenco dei residui attivi e passivi distinti per anno di provenienza e alla redazione del conto del bilancio,del conto economico e del conto del patrimonio.Si provvede poi alla stesura della relazione al rendiconto,la GIUNTA(è l’unico adempimento) approva la proposta di deliberazione consiliare del rendiconto e dello schema di rendiconto.La proposta di deliberazione consiliare del rendiconto e lo schema di rendiconto sono messi a disposizione dei REVISORI per la relazione prescritta dal regolamento di contabilità.La proposta di deliberazione consiliare del rendiconto e dello schema di rendiconto deve essere messa a disposizione dei CONSIGLIERI prima dell’inizio della sessione consiliare in cui viene esaminato il rendiconto.Il CONSIGLIO approva il rendiconto entro il termine del 30 giugno dell’anno successivo tenendo motivatamente conto della relazione dei REVISORI.Qualora il CONSIGLIO sebbene invitato a provvedere,ritarda di compiere atti obbligatori per legge,si provvede a mezzo di commissario ad acta.Il Commissario provvede entro 60 giorni dal conferimento dell’incarico.La mancata approvazione del rendiconto,comporta la sospensione dell’ultima rata del contributo ordinario e altre sanzioni.Dalla constatazione che il rendiconto costituisce un allegato necessario al bilancio di previsione è illegittima l’approvazione dello stesso bilancio,creando in questo modo le premesse per la nomina del Commissario e l’avvio delle
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