Il segretario della Cgil, Lillo Oceano, chiede di affrontare subito la crisi del lavoro e il disagio sociale. Quello della Cisl, Tonino Genovese, sottolinea che "la pressione dovuta all’urgenza del 'dover' fare può portare a passi sbagliati e frettolosi". Quello della Uil, Costantino Amato, chiede trasparenza e un primo immediato atto concreto: l’eliminazione dei tornelli di palazzo Zanca
“La lunga campagna elettorale si è conclusa, Messina ha il nuovo Sindaco al quale la Cgil di Messina formula i migliori auguri di buon lavoro. Anche perché di lavoro da fare ce n’è tanto e i problemi da affrontare drammatici e impegnativi. A partire da quelli dei tanti che hanno perduto il lavoro, rischiano di perderlo, non vengono pagati da mesi o non hanno reddito sufficiente per sopravvivere, o come i giovani che non trovano alcun impiego, stabile o precario, e sono costretti ad andar via”. Ad affermarlo è il segretario generale della Cgil, Lillo Oceano, che prosegue: “Non tutte le soluzioni a questi problemi sono alla portata dell’Amministrazione comunale, chiunque la guidi, ma molto si può e si deve fare. A partire dal nodo dei conti del Comune e delle partecipate,dalla ricostruzione di servizi pubblici efficienti insieme alla revisione di imposte e tributi e tariffe comunali in direzione di maggiore giustizia fiscale e dell’equità, e alle misure per il lavoro, per il contrasto alla povertà, per il rilancio dell’economia cittadina”.
Lungo e noto l’elenco: garantire il regolare pagamento degli stipendi ai lavoratori che ruotano attorno all’azienda Comune; stabilizzare i lavoratori dei servizi che hanno caratteristiche di continuità; rendere produttivo il funzionamento dei servizi pubblici, in modo che assicurino risorse e generino reddito; riorganizzare la macchina comunale per migliorare la qualità dei servizi ai cittadini e rendere più efficace il supporto alle imprese; realizzare un moderno sistema di welfare per combattere le disuguaglianze e contrastare solitudine e povertà; progettare e programmare interventi di riqualificazione urbana, a partire dal patrimonio pubblico; occuparsi realmente e fattivamente delle troppe vertenze che si trascinano da anni e non trovano soluzione; individuare le vocazioni economiche della Città sulle quali puntare, privilegiando quelle capaci di generare sviluppo ecosostenibile e buona occupazione.
“Questo è ciò che il mondo del lavoro si aspetta dal nuovo Sindaco di Messina. Bisogna fare presto, senza perdere altro tempo. Ne va del futuro, certamente, senza scordare – conclude il dirigente sindacale- che per molti messinesi già oggi il presente è una condizione difficilissima sulla quale si deve intervenire subito, restituendo speranza e avviando un cambiamento concreto”.
“Una rivoluzione paragonabile a un terremoto ha scosso le fondamenta della routine messinese. La tua elezione è stata una volontà espressa dalla popolazione messinese e tutto ciò che è verità ha la potenza del cambiamento”. Così Tonino Genovese, segretario generale della Cisl di Messina, apre la lettera inviata al neo sindaco di Messina, Renato Accorinti. Genovese sottolinea, nei vari passaggi della lettera, come “la pressione dovuta all’urgenza del ‘dover’ fare può portare a passi sbagliati e frettolosi”.
“Ti invito, caro Renato, a una passeggiata tra i luoghi del non lavoro, del disagio della difficoltà tra i giovani e gli anziani soli entrambi, tra i lavoratori, i precari, i soli, per poter operare una politica dei piccoli passi che, però, può portare lontano perché riesce a far vedere meglio le cose. Andiamo a visitare Casa Serena, l’Istituto Don Orione, i ritrovi di disperati alla stazione centrale, la mensa di Sant’Antonio, incontriamo i genitori degli ospiti degli asili nido comunali, confrontiamoci con gli operatori dei servizi sociali che ogni giorno vivono la disperazione delle parti deboli di questa città. Camminiamo anche lungo il salotto buono di Messina, o almeno quello che ne rimane: il viale San Martino, con le sue saracinesche abbassate, anche delle attività storiche di Messina. Spingiamoci sino alla Zona Falcata, a Maregrosso, risorse lasciate nell’incuria e nell’abbandono”.
“Invece di correre – scrive Genovese – camminiamo. Camminiamo insieme e confrontiamoci tra noi, i cittadini e le ‘persone’, ascoltiamoli insieme perché la forza dell’ascolto da’ la possibilità della crescita non più decisa davanti a un aperitivo o nei salotti buoni, ma tra la gente e per la gente. Alle volte la saggezza popolare ha fornito soluzioni che chi è impegnato ogni giorno a far quadrare conti difficili non riesce a individuare perché gli esperti, a volte, sono coloro che vivono la realtà perché la conoscono meglio”.
“Messina è una città difficile – continua il segretario generale della Cisl – ma appassionante, perla lotta quotidiana con la vivibilità. Per questo, forse, ha bisogno di cure e attenzioni, di soluzioni nuove, di linguaggi diversi ma soprattutto di verità e limpidezza nell’agire. Andiamo insieme perché per noi che facciamo sindacato il dialogo è l’elemento fondamentale su cui basiamo la nostra attività e ci crediamo tanto da dedicare la nostra attività quotidiana a tentare di risolvere emergenze. Ma tamponare le emergenze non aggiusta la falla. Camminiamo insieme, allora – conclude Tonino Genovese – ti invito a farlo per quel bene comune che ci accomuna: le persone”.
Secondo il segretario generale della Uil, Costantino Amato, l’elezione di Accorinti è un risultato epocale: “Già al primo turno – spiega Amato – la città aveva manifestato una certa volontà di cambiamento. Al ballottaggio i messinesi si sono fatti più audaci scegliendo il cambiamento radicale. E non è un caso. La Messina che ha votato Accorinti – prosegue il Segretario Generale della UIL – è la Messina del dissesto, delle mille contraddizioni, della ricchezza concentrata nelle mani di pochi. E’ la Messina dei disoccupati, dei giovani senza futuro. La Messina delusa dalla sua classe politica e dirigente, punita per il suo lassismo. E’ una città che ha voluto premiare chi meglio ha interpretato i suoi bisogni sociali, il suo desiderio di giustizia sociale ed equità.”
“Se – prosegue Amato – come annunciato, la politica di Accorinti e della sua squadra sarà indirizzata agli ultimi, ai poveri, ai disoccupati, ai cassintegrati, alle donne e a quanti sino ad oggi hanno visto calpestati i propri diritti, la UIL sarà al suo fianco, pronta a dare il proprio contributo per la risoluzione delle mille emergenze che schiacciano la nostra città.”
“Al neo sindaco – incalza Amato – chiediamo subito due cose applicabili nell’immediato, verità e trasparenza e un impegno concreto: rimuovere i tornelli da Palazzo Zanca, una barriera che impedisce ogni sorta di dialogo tra la città e le istituzioni”.
“Nell’augurare buon lavoro al nuovo sindaco – conclude scherzosamente il segretario generale della UIL – mi permetto di chiudere con una battuta: sostituisca la maglietta “No Ponte” con una “Al servizio di Messina”.
Penso che Accorinti conosca abbastanza la città e suoi problemi e che girerà per conoscere meglio le varie realtà.Invece di continuare a evidenziare le situazioni che richiedono spese ,perchè i sindacati non gli indicano anche dove e come trovare il denaro necessario?