I commenti dell'ex presidente del Consiglio comunale, di Cambiamo Messina dal basso e dei portavoce messinesi del Movimento 5 Stelle, lista più votata col 10,05 %
“5061 volte grazie! Non posso che ringraziare gli amici e sostenitori che mi hanno supportata, e poi votata, all'interno di un quadro difficilissimo e frastagliato. Un numero enorme se si considera che noi di Leali- Progetto per Messina, da soli e senza onorevoli, padrini e apparati alle spalle, abbiamo preso più voti della lista di Francantonio Genovese (con 4 consiglieri comunali uscenti), praticamente quanto le liste facenti capo al Nino Germanà ed al presidente della Regione, Nello Musumeci". Così Emilia Barrile il giorno dopo lo scrutinio.
"Pur partendo in netto ritardo e mettendo su appena due mesi di campagna elettorale – prosegue l'ormai ex presidente del Consiglio comunale -. Sempre noi, e sempre da soli, abbiamo preso poco meno della lista ufficiale di Forza Italia, assemblata da altri deputati nazionali e regionali, e più di Lega e Fratelli d'Italia. È stata un'avventura esaltante, nel segno della lealtà e dell'affetto: veri e propri valori aggiunti. Certo, mentirei se dicessi che non provo un po' di rammarico per il mancato raggiungimento della soglia del 5%, ma la buona e vera politica si può fare, per il momento, anche fuori dalle sedi istituzionali. Io sono qui, il mio percorso continua, sono sempre stata al servizio della città e continuerò ad esserlo".
Sentimenti contrastanti anche in area 5 Stelle. Delusione per il quinto posto di Gaetano Sciacca da candidato sindaco, ma soddisfazione per essere stata la lista più votata col 10,05 %.
"“Il voto di ieri per noi rappresenta una svolta, considerando soprattutto l’esito di 5 anni fa – dicono i portavoce messinesi -. La candidatura di Sciacca è stata una scelta azzeccata, infatti abbiamo subito pochissimo voto disgiunto e siamo riusciti a carpire molti voti delle altre liste. Gaetano ormai è parte integrante del gruppo, abbiamo intrapreso un cammino importante che ci condurrà lontano. Non dimentichiamo inoltre che la nostra lista è stata la più votata in assoluto al Comune e che ha prevalso su tutte le altre forze politiche, comprese le liste di Genovese. Adesso abbiamo la possibilità di proseguire le nostre battaglie in Consiglio comunale, dove entreremo per la prima volta e dove non ci sarà alcun esponente né di Cateno De Luca né di tante liste blasonate. Purtroppo la scelta di schierare una sola lista (seppur coerente con i nostri principi) e le conseguenze dell'effetto trascinamento non ci hanno consentito di vincere, ma chi pensa che siamo in crisi rimarrà deluso per l’ennesima volta. Siamo in continua crescita, a Messina come in tutta la Sicilia, e svolgeremo con dedizione il ruolo di unica vera opposizione. In città hanno vinto le solite logiche e i soliti interessi. A noi spetta il compito di essere l’argine alla malapolitica, portando avanti il nostro progetto di cambiamento”.
Sconfitta su tutti i fronti, invece, per Renato Accorinti e le sue tre liste a supporto.
"È stata una giornata dura – commentano gli esponenti di Cambiamo Messina dal basso -. In queste settimane, in questi mesi e in questi anni abbiamo sentito un grande calore da parte di tantissime persone. Abbiamo ricevuto sostegno, slancio, gratitudine. Non pensavamo finisse così. Non volevamo finisse così. In questo momento potrebbe essere facile lasciarsi andare a vittimismi, scaricare all'esterno le responsabilità di questa sconfitta elettorale. Ma oggi sentiamo il dovere morale, verso noi stessi e verso la città, di riflettere sui nostri errori e limiti, e su quelli dell'amministrazione che abbiamo sostenuto. A quest'ultima abbiamo chiesto spesso uno sforzo di dialogo partecipativo con la città. Ma il lavoro nel Palazzo ha assorbito gran parte delle energie e noi stessi ci siamo spesso rimasti invischiati. Ci sarà tempo per analisi più approfondite di tutto questo. Ma oggi non possiamo non tenere a mente e nel cuore quello che sempre abbiamo detto: che noi ci saremmo stati comunque, fuori e dentro le istituzioni. Oggi ci viene a mancare un pezzo di tutto questo, ma c'è una vita, politica e non solo, fuori dal Palazzo. Ed è quella che abbiamo sempre vissuto e che torniamo a vivere con l'impegno, la determinazione e la serenità di sempre. Molto è quello che è stato fatto. Molto è quello per cui in questi giorni, e fino a qualche minuto fa, tantissime persone ci hanno detto grazie invitandoci ad andare avanti. A tutte e tutti loro non chiediamo di continuare questo percorso insieme a noi: semplicemente, sappiamo che lo faranno, che lo faremo. Inutile negare la sofferenza e l'incredulità. Ma siamo anche consapevoli che adesso, costretti a non delegare, avremo una possibilità in più di imparare a partecipare. È una sfida e una scommessa. Di cui vale la pena. Anzi, la gioia. Restiamo insieme. E, per questo, ci incontriamo venerdì sera in piazza (a breve, informazioni su orario e luogo) per condividere, come sempre, musica, politica, festa".