Senza canone nessuno paga il suolo pubblico per la cartellonistica. E il Comune perde un milione all'anno

Senza canone nessuno paga il suolo pubblico per la cartellonistica. E il Comune perde un milione all’anno

Francesca Stornante

Senza canone nessuno paga il suolo pubblico per la cartellonistica. E il Comune perde un milione all’anno

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lunedì 23 Marzo 2015 - 00:42

Nello scorso mese di luglio il Cga ha dichiarato illegittima la parte del regolamento Cosap che fissa i criteri per la definizione del canone di occupazione suolo per chi detiene impianti pubblicitari. Otto mesi dopo il Consiglio e l'amministrazione non hanno ancora modificato il regolamento. E il caos regna sovrano, mentre c'è il rischio di un danno erariale per il Comune.

Se fino ad un anno e mezzo fa la totale deregulation nel settore dell’impiantistica pubblicitaria era causata dalla mancanza del Piano generale degli impianti, uno dei due strumenti fondamentali che detta le regole di concessioni e affissioni, adesso a mancare sono le tariffe per l’occupazione del suolo pubblico. Il risultato? Un enorme vuoto che in buona sostanza legittima l’assoluta anarchia in un settore che da sempre fa discutere e che potenzialmente potrebbe rappresentare un’importante entrata economica per le casse di Palazzo Zanca. Centinaia di migliaia di euro che invece il Comune continua a perdere perché si ostina a non decidere e a non prendere i provvedimenti che servono per mettere un punto e far rientrare tutto nell’alveo della legittimità.

La materia è vasta e a tratti molto intricata, dunque cerchiamo di capire meglio qual è attualmente la situazione. Ad oggi il regolamento in vigore per la concessione di suolo pubblico, meglio noto come Cosap, è quello che risale al 2011 e che negli ultimi mesi ha tanto fatto discutere per le tariffe troppo alte e per le proteste dei commercianti messinesi. E se i riflettori sul regolamento Cosap sono stati quasi sempre accesi per il problema dei canoni da capogiro per tenere fuori dai locali tavoli e sedie, poca attenzione è stata riservata al problema dell’impiantistica pubblicitaria che però si rivela altrettanto importante. O così, quantomeno, dovrebbe essere per il Comune. In quel regolamento, all’articolo 4 comma 4, si definiva che «Il canone per l’occupazione con impianti pubblicitari è determinato applicando la tariffa base per i metri lineari della proiezione a terra dello strumento pubblicitario», criterio che ha fatto sobbalzare molte ditte che operano nel settore e che quasi subito avviarono azioni legali contro il Comune per far modificare questo punto del regolamento giudicato troppo penalizzante dal punto di vista economico. In particolare la G.I.P., Generale Italiana Pubblicità, Srl presentò e vinse un ricorso al Tar, il Comune però fece appello e la questione è finita sui tavoli del Cga. Anche il Consiglio di Giustizia Amministrativa però ha seguito la linea del Tar di Catania e lo scorso 9 luglio 2014 ha dichiarato illegittima quella parte di regolamento che stabilisce che per calcolare il canone di occupazione suolo per gli impianti si debbano tenere in considerazione i metri lineari della proiezione a terra piuttosto che i metri quadrati che effettivamente quantificano l’area occupata. Una battaglia che la società GIP ha vinto insieme all’Aspes, Associazione Pubblicità Esterna, che già negli anni scorsi aveva più volte stigmatizzato il modus operandi di Palazzo Zanca nella gestione del settore. Il Cga ha così cassato quella parte di regolamento Cosap che fissava i criteri per la definizione dei canoni, nel frattempo sono passati otto mesi e ad oggi non è ancora stata introdotta nessuna modifica. Ciò comporta una conseguenza gravissima: non esiste un canone per chi detiene impianti pubblicitari che insistono sul territorio comunale. E dunque nessuno paga perché il Dipartimento Patrimonio non può chiedere alcun canone.

Una perdita economica per il Comune ingente, la somma si aggira intorno al milione di euro l’anno, e negli ultimi mesi sia il Dirigente del Dipartimento Patrimonio Castronovo, sia l’ex assessore Filippo Cucinotta hanno messo nero su bianco il rischio di un potenziale danno erariale.

La questione è stata affrontata anche da diversi consiglieri comunali che a loro volta hanno chiesto al Dipartimento di predisporre tutti gli atti necessari alla modifica del regolamento, la presidente del Consiglio Emilia Barrile ha presentato in aula una proposta di delibera, ma ad oggi è ancora tutto fermo. L’intenzione di amministrazione e Consiglio è di adottare un regolamento Cosap nuovo di sana pianta, una bozza era stata consegnata proprio dall’ex assessore Cucinotta, bozza che modificava proprio la parte cassata dal Cga per gli impianti pubblicitari ma che si è rivelata identica al regolamento del 2011 che invece dev’essere cambiato anche in quelle parti che oggi colpiscono i commercianti.

Nel frattempo la patata bollente è passata nelle mani dell’assessore Sebastiano Pino, che nei giorni scorsi ha affrontato la questione in una seduta della Commissione Patrimonio insieme al Dirigente Castronovo. C’è chi vorrebbe risolvere il problema facendo un unico nuovo regolamento, ma i tempi saranno inevitabilmente più lunghi. C’è chi propone di modificare intanto la parte che riguarda le tariffe dell’impiantistica pubblicitaria in modo da risolvere subito almeno questo problema. Non è neanche più tanto chiaro se il nuovo regolamento sarà preparato dall’amministrazione o se deciderà di farsene carico il Consiglio, visto il gran lavoro già svolto sull’argomento per esempio da Daniele Zuccarello che nei mesi scorsi aveva anche “prestato” le sue idee per la redazione della bozza di Cucinotta.

Di certo c’è che al momento nell’impiantistica pubblicitaria regna sovrano il caos. E nel caos ognuno fa ciò che vuole senza che a Palazzo Zanca nessuno possa batter ciglio. Negli anni scorsi Tempostretto ha raccontato il “far west” degli impianti pubblicitari (vedi articoli correlati). Oggi sono cambiati alcuni attori e le cause, ma il risultato alla fine è più o meno lo stesso. Una storia che si ripete e in cui alla fine a perdere è sempre il Comune, dunque i cittadini.

Francesca Stornante

14 commenti

  1. Basterebbe fare riferimento alla normativa nazionale.
    George

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  2. Basterebbe fare riferimento alla normativa nazionale.
    George

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  3. che vergogna…in un comune quasi al collasso…perdere soldi
    mi viene da chiedere se i commercianti le LORO pubblicita’ le fanno gratis…..Ho i miei FORTISSIMI dubbi… -.-

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  4. che vergogna…in un comune quasi al collasso…perdere soldi
    mi viene da chiedere se i commercianti le LORO pubblicita’ le fanno gratis…..Ho i miei FORTISSIMI dubbi… -.-

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  5. Gentile signora, una volta tanto la colpa non è dei commercianti, ma di chi predispone delibere che non seguono la normativa nazionale.
    George.

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  6. Gentile signora, una volta tanto la colpa non è dei commercianti, ma di chi predispone delibere che non seguono la normativa nazionale.
    George.

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  7. L’ACCERTAMENTO del BdP 2014,fatto alla fine dell’esercizio,non può subire variazioni di bilancio. Le RISORSE sono riscosse e già versate o alla luce dei reali flussi di cassa produrranno il serpente RESIDUI? RISORSA 282/06 €750.000,trasferimento per programma di protezione richiedenti asilo.RISORSA 654/33 €200.000,trasferimento per il progetto dell’isola pedonale.RISORSA 289/32 €70.000,trasferimento regionale per i malati di SLA. RISORSA 270/01 €4.038.000,più €587.030 rispetto alla cifra del consuntivo 2012 di €3.450.970. RISORSA 277/06 €7.052.209,trasferimento dello Stato ex sanzione per inadempienza patto stabilità 2011,inserita nel bilancio in base a una NOTA MINISTERIALE. In totale solo per queste cinque sono state previste €8.659.239.

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  8. L’ACCERTAMENTO del BdP 2014,fatto alla fine dell’esercizio,non può subire variazioni di bilancio. Le RISORSE sono riscosse e già versate o alla luce dei reali flussi di cassa produrranno il serpente RESIDUI? RISORSA 282/06 €750.000,trasferimento per programma di protezione richiedenti asilo.RISORSA 654/33 €200.000,trasferimento per il progetto dell’isola pedonale.RISORSA 289/32 €70.000,trasferimento regionale per i malati di SLA. RISORSA 270/01 €4.038.000,più €587.030 rispetto alla cifra del consuntivo 2012 di €3.450.970. RISORSA 277/06 €7.052.209,trasferimento dello Stato ex sanzione per inadempienza patto stabilità 2011,inserita nel bilancio in base a una NOTA MINISTERIALE. In totale solo per queste cinque sono state previste €8.659.239.

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  9. Le fasi delle entrate sono accertamento,riscossione e versamento. L’ACCERTAMENTO costituisce la fase mediante la quale,sulla base di idonea documentazione,viene verificata la ragione del credito e la sussistenza di un idoneo titolo giuridico,individuato il debitore,quantificata la somma da incassare,nonché fissata la relativa scadenza. L’ACCERTAMENTO avviene distinguendo le entrate ricorrenti da quelle non,e per le entrate derivanti da trasferimenti avviene a seguito della comunicazione dei dati identificativi dell’atto amministrativo di impegno di chi eroga il finanziamento. L’ACCERTAMENTO è registrato quando l’obbligazione è perfezionata,con imputazione all’esercizio in cui viene a scadenza. E’ vietato l’ACCERTAMENTO di future entrate.

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  10. Le fasi delle entrate sono accertamento,riscossione e versamento. L’ACCERTAMENTO costituisce la fase mediante la quale,sulla base di idonea documentazione,viene verificata la ragione del credito e la sussistenza di un idoneo titolo giuridico,individuato il debitore,quantificata la somma da incassare,nonché fissata la relativa scadenza. L’ACCERTAMENTO avviene distinguendo le entrate ricorrenti da quelle non,e per le entrate derivanti da trasferimenti avviene a seguito della comunicazione dei dati identificativi dell’atto amministrativo di impegno di chi eroga il finanziamento. L’ACCERTAMENTO è registrato quando l’obbligazione è perfezionata,con imputazione all’esercizio in cui viene a scadenza. E’ vietato l’ACCERTAMENTO di future entrate.

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  11. Quando un giornale, TEMPOSTRETTO, fa dono ai suoi lettori di un commento con lo stesso rango dell’articolo, purtroppo alcuni messinesi utilizzano male questo spazio mentre altri con molte più cose da dire di mariedit lo riempiono in bianco, c’è il dovere di motivare le critiche rivolte in questo caso a Giunta e Dirigenti. Ho scritto in questi anni di previsioni astrologiche riferite alle entrate correnti e conseguentemente di una spesa corrente al di sopra delle nostre possibilità per raccogliere facilmente voti nelle urne. In questi giorni mi sono riferito alle entrate del TITOLO 2, cioè i trasferimenti di Stato e Regione, del bilancio di previsione 2014 di SIGNORINO, LE DONNE, CAMA, ognuno per le sue competenze.

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  12. Quando un giornale, TEMPOSTRETTO, fa dono ai suoi lettori di un commento con lo stesso rango dell’articolo, purtroppo alcuni messinesi utilizzano male questo spazio mentre altri con molte più cose da dire di mariedit lo riempiono in bianco, c’è il dovere di motivare le critiche rivolte in questo caso a Giunta e Dirigenti. Ho scritto in questi anni di previsioni astrologiche riferite alle entrate correnti e conseguentemente di una spesa corrente al di sopra delle nostre possibilità per raccogliere facilmente voti nelle urne. In questi giorni mi sono riferito alle entrate del TITOLO 2, cioè i trasferimenti di Stato e Regione, del bilancio di previsione 2014 di SIGNORINO, LE DONNE, CAMA, ognuno per le sue competenze.

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  13. Carissima Francesca STORNANTE, da una parte RISORSE certe come quelle di cui parli nel tuo puntuale articolo, la difficoltà a riscuoterle non è solo politica ma dipende anche da una organizzazione degli uffici non all’altezza di una città dalle dimensioni metropolitane. Dall’altra parte RISORSE frutto di accertamenti astrologici, non conformi al Testo Unico degli Enti Locali. Non sarà facile per SIGNORINO e LE DONNE (ma lo vogliono veramente?) sconfiggere questo modo di accertare le entrate, c’è anche un aspetto culturale, quello in cui sono cresciuti i responsabili del procedimento e di servizio. Nel predisporre un bilancio di previsione l’unico obiettivo era ed è ancora oggi il pareggio finanziario solo sulla carta, spesso straccia.

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  14. Carissima Francesca STORNANTE, da una parte RISORSE certe come quelle di cui parli nel tuo puntuale articolo, la difficoltà a riscuoterle non è solo politica ma dipende anche da una organizzazione degli uffici non all’altezza di una città dalle dimensioni metropolitane. Dall’altra parte RISORSE frutto di accertamenti astrologici, non conformi al Testo Unico degli Enti Locali. Non sarà facile per SIGNORINO e LE DONNE (ma lo vogliono veramente?) sconfiggere questo modo di accertare le entrate, c’è anche un aspetto culturale, quello in cui sono cresciuti i responsabili del procedimento e di servizio. Nel predisporre un bilancio di previsione l’unico obiettivo era ed è ancora oggi il pareggio finanziario solo sulla carta, spesso straccia.

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