Un consiglio comunale straordinario sul tema precari doveva esserci oggi ma è stato rinviato a venerdì prossimo. Continua l'odissea del personale milazzese.
218 dipendenti di cui 146 a tempo indeterminato, il resto è personale precario che non sa ancora quale sarà il suo destino. Entro maggio 2020 saranno 102 i posti disponibili al Comune a causa di pensionamenti e figure che mancano.
Ma cosa manca per eseguire la stabilizzazione degli oltre 160 precari storici? Il Comune di Milazzo è in dissesto e non ha approvati gli ultimi bilanci, cosa imprescindibile per la legge. I bilanci approvati sono fino al 2016; Milazzo rientra quindi nel caso del Decreto Legge 30 aprile 2019 n 34.
L’Art. 33 di questa legge è molto chiaro:
“A decorrere dalla data individuata dal decreto di cui al presente comma, anche per le finalità di cui al comma 1, i comuni possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato in coerenza con i piani triennali dei fabbisogni di personale e fermo restando il rispetto pluriennale dell’equilibrio di bilancio asseverato dall’organo di revisione, sino ad una spesa complessiva per tutto il personale dipendente, al lordo degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione, non superiore al valore soglia definito come percentuale, differenziata per fascia demografica, delle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate del rendiconto dell’anno precedente a quello in cui viene prevista l’assunzione, considerate al netto del fondo crediti dubbia esigibilità stanziato in bilancio di previsione.”
In altre parole a Milazzo si ravvisa l’assenza di equilibrio finanziario e sostenibilità finanziaria a regime certificata dagli organi di controllo interno. Ecco perché, al momento, solo una parte di essi può essere stabilizzata mentre l’altra parte dovrà giocarsi il posto tramite procedura concorsuale così come previsto dalla normativa.
Ci vuole poi la copertura finanziaria a regime che la Regione Siciliana con l’art 26 della Legge Regionale 8 maggio 2018 n 8 non è in grado di garantire.
L’unica proposta seria per i precari siciliani, soprattutto degli enti in dissesto, è di Fratelli d’Italia. E’ una proposta firmata dall’On. Catalfamo all’Ars e scritta a 4 mani con il sindacato Asael e che prevede il superamento di molte norme regionali ormai surclassate.
Sarà difficile quindi risolvere il problema di Milazzo senza modificare la legislazione regionale come Fratelli d’Italia ha avuto il coraggio di fare.
La questione ora passa all’Assessorato Regionale all’Autonomia locale che è in mano a Forza Italia.
Se il Consiglio comunale di Milazzo vuole essere d’esempio per la Regione Siciliana deve fare sinergia con tutti gli altri Consigli comunali siciliani di tutti i Comuni siciliani che hanno dipendenti a termine in servizio affinché il Legislatore siciliano intervenga seriamente per affrontare il fenomeno del precariato pubblico siciliano con serietà e in modo organico, strutturale, sistemico e definitivo.