"L’angelo e il dio ignorante" si discosta dai romanzi precedenti della tetralogia di Chicago, più vicini al thriller, per riprendere le fila del primo romanzo “Viaggio al fondo del diluvio”, più vicino al distopico
Un successo social la presentazione dell’anteprima de “L’angelo e il dio ignorante”, opera distopica di Ignazio Pandolfo, la cui diretta streaming del 9 aprile scorso sulla pagina Facebook e sul canale YouTube di Suggestioni Press – sito di diffusione artistica – ha raggiunto complessivamente i 160 utenti; cui si sono aggiunte altre 70 visualizzazioni durante il weekend. Numeri importanti per il romanzo inserito in un progetto editoriale di crowdfunding, quindi non ancora pubblicato in forma cartacea o e-book, ma disponibile alla prenotazione sul sito della casa editrice Bookabook (https://bookabook.it/libri/langelo-dio-ignorante).
Già prenotate 200 copie
Lo scritto è già entrato nelle seconda fase dell’operazione editoriale, avendo superato in soli 15 giorni le 200 copie prenotate. Strategia innovativa, il crowdfunding punta sulla capacità dello scrittore di fidelizzare un pubblico vasto, oltre quello dei lettori abituali, soprattutto attraverso il Web; e lo fa offrendo delle anteprime sull’opera con lo scopo di instaurare con i potenziali acquirenti un dialogo a monte, su tematiche e contenuti portanti.
Ma il crowdfunding, al di là del significato strettamente commerciale, è un atto coraggioso da parte di uno scrittore che scommette sul suo talento, ha sottolineato il giornalista Marco Bonardelli, conduttore dell’evento, che ha definito lo scritto un’opera dal taglio cinematografico per atmosfere, intrecci e colpi di scena. Ricco di spunti e riflessioni il dialogo tra Pandolfo e Valeria Micale, biologa e scrittrice, che ha presentato il libro.
Il commento di Valeria Micale e dell’autore
“Un’opera avvincente, per dinamicità e colpi di scena – ha detto la dott.ssa Micale – tesa a sollecitare importanti riflessioni su tematiche più che mai attuali e molto sentite nel periodo storico che stiamo vivendo”. In primo piano il rapporto tra scienza medica e morale, ricerca e interesse privato; ma anche significativi riferimenti alla Religione, ad un trascendente che spesso sembra stridere con le scelte dell’umana coscienza, in situazioni estreme, come quella riguardante l’eutanasia.
Ma la peculiarità dell’opera di Pandolfo consiste soprattutto nel suo porsi al di fuori di una precisa identificazione di genere: “Ho sempre ibridato i miei romanzi con digressioni che vanno fuori dallo schema comune del genere” ha precisato l’autore, che preferisce accostare il suo scritto alla “science fiction”.
Riavvicinamento alla distopia
L’angelo e il dio ignorante si discosta infatti dai romanzi precedenti della tetralogia di Chicago, più vicini al thriller, per riprendere le fila del primo romanzo “Viaggio al fondo del diluvio”, più vicino al distopico. “Nella fantascienza è tutto un po’ diverso – ha spiegato l’autore – Scrivere un thriller è come viaggiare su un binario: si può rallentare, fermare, andare avanti ma niente di più, siamo legati a questa via preformata, con un detective che cerca un colpevole e un finale a sorpresa. Invece nella fantascienza è come andare in bici: ci si può fermare, scendere e camminare a piedi, o tornare indietro; si può entrare in un senso unico, o passare col rosso, si può fare ciò che si vuole”.
Tabula rasa coscienziale
Quindi si può anche andare oltre, spingersi in territori inesplorati: negli spazi di un futuro in cui prende forma ciò che il nostro presente contiene in potenza. Futuro in cui si colloca la storia di Liam, clone di un individuo malato, che per una felice intuizione del suo artefice non è solo una copia fisica di un’altra persona, ma ha in sé i germi di una struttura subcoscienziale, tanto individuale che collettiva: “Liam, che è una sorta di tabula rasa coscienziale – ha svelato Pandolfo –ha in sé le potenzialità per interfacciarsi con le vicende che gli accadranno e che lo faranno maturare, apprendere, e trasformarsi piano piano da essere artificiale a creatura sempre più umana, fino a diventare identico dal punto di vista psichico ad un uomo reale, vero”.
Etica e coscienza a confronto
Una storia di formazione quindi, che diventa metafora dell’uomo e degli interrogativi esistenziali che si pone. Liam vaga alla ricerca della sua copia originale, e passando per “il ghetto”, conosce il male e la sofferenza, ma anche il bene e l’amicizia, e come tutti gli esseri umani si pone dei perché, compreso quello della fine. Etica e scienza a confronto, quindi, secondo uno degli scrittori di riferimento di Pandolfo, William S.Burroughs, di cui in epigrafe al libro viene riportato un pensiero tratto da “Nova Express”: “In un laboratorio integrità e coraggio sono degli ostacoli; esperimenti per far evolvere il male presero controllo di questo pianeta”. Burroughs pone quindi dei dubbi in merito all’etica, di cui la scienza può o meno fare tesoro.
Tante quindi le tematiche che rendono lo scritto di Pandolfo un libro da leggere e approfondire, motivo di arricchimento personale per le molteplici fonti di ispirazione alla base, che partendo dalla medicina e dalla biologia vanno a toccare l’etica, la religione, la psicanalisi; ma anche le arti figurative e persino il cinema. Entrato nella seconda fase di crowdfunding, il libro può essere prenotato sul sito dell’editore Bookabook e si possono richiedere in anteprima le bozze.