Dopo una brillante carriera da calciatore, è stato per tre anni allenatore della rappresentativa nazionale giovanile di Lega Pro. Lo scorso anno le ultime quattro partite alla Pistoiese, che ha condotta alla salvezza. Ha chiesto la conferma di Tavares e Gustavo, ma il percorso non appare semplice
Da calciatore 13 stagioni e 336 partite con la maglia dell’Udinese, “condite” da 4 presenze in nazionale, 7 partecipazioni alla coppa Uefa e una anche in Champions League, poi altre due stagioni in A al Siena prima di chiudere la carriera in C1 al Venezia. Valerio Bertotto arriva a Messina nella seconda fase della sua carriera, quella da allenatore, iniziata nel 2012 alla guida della rappresentativa nazionale giovanile della Lega Pro, mentre nell’ultima stagione è subentrato a quattro partite dal termine alla Pistoiese, sempre in Lega Pro, ottenendo tre vittorie e una sconfitta e conducendo i toscani alla salvezza diretta.
“L’esperienza alla guida della rappresentativa è stata stimolante – dice -, non è facile fare selezione dei migliori calciatori dai 16 ai 22 anni in tutta Italia, ho allenato più di mille ragazzi. Poi avevo l’esigenza di allenare una squadra di club ed è arrivata l’occasione Pistoiese. Lì non sono rimasto perché i miei programmi non coincidevano con quelli della società, al contrario di Messina, dove ho tantissima voglia di iniziare. C’è da lavorare, vogliamo porre le basi per ottenere qualcosa di importante, pur mantenendo un profilo basso. Sono convinto che alla lunga avremo ottimi risultati”. La trattativa era nata una ventina di giorni fa e Bertotto era arrivato in città a saggiare il campo. “C’è stata subito empatia col presidente e col direttore generale, ho voluto percepire questa realtà per essere sicuro di fare la scelta giusta”. Poi la scelta è arrivata anche perché – parole del direttore Tosto – il nome era gradito alla piazza. “Sono contento di essere apprezzato pur non essendo conosciuto dai messinesi, vuol dire che trasmetto sensazioni positive”.
Zaccheroni e Spalletti sono stati i suoi punti di riferimento a Udine e hanno indirizzato il suo modo di vedere il calcio. “Partiamo dai concetti prima ancora che dai moduli – prosegue -. Mi piace un calcio propositivo, una squadra che imponga la padronanza del gioco. Cercheremo di prendere calciatori in grado di seguire le mie idee e che abbiano alti valori morali. Ovviamente alle spalle di tutto serve una società seria, qui ritengo che ci sia, con un direttore sportivo molto bravo, e Tosto lo è. Tra noi c’è unità d’intenti, sia io sia lui abbiamo un database importantissimo e ci siamo già confrontati”.
Dai primi di luglio il via al ritiro precampionato a Fiuggi. “Vorrei partire con una buona base della squadra che sarà – continua Bertotto -, in modo tale da sviluppare il lavoro già dal ritiro. Non si tratta solo di preparazione fisica ma anche di impostare la stagione, per questo ho già dato indicazioni, che sono condivise, e ‘stresserò’ il direttore Tosto”.
Al momento i giocatori sotto contratto sono otto: Berardi, Ionut, Mileto, Martinelli, Burzigotti, De Vito, Giorgione e Bramati. Solo qualche altro della rosa precedente potrebbe ancora far parte del Messina. “Chi dimostrerà di voler far parte del nostro progetto sarà riconfermato – afferma il direttore sportivo Vittorio Tosto -. Le porte sono aperte a tutti, ovviamente con alcuni di più con altri meno, i giocatori bravi li vorremo tenere, ma devono essere anzitutto integri. Vorremmo rivoluzionare la squadra, valutando attentamente ogni profilo, anche di quelli sotto contratto. Seguiremo le direttive di mister Bertotto e proveremo ad accontentarlo perché, se lo mettiamo nelle condizioni migliori, ha idee che possono farci divertire. Messina è una piazza ambita, alcuni hanno espresso dei dubbi e di certo non arriveranno. Le leggi di mercato vogliono che, con l’Europeo in corso, prima si muoveranno i giocatori di prima fascia, poi potremo puntare su chi ambisce a giocare in B ma non trova spazio. Vorremmo stringere i tempi, anche forti del fatto che sia io sia il mister abbiamo ottimi rapporti con diverse società. Se saremo bravi a far capire l’importanza del progetto Messina, riusciremo a portare qui qualche giovane di prima fascia”.
Due, in particolare, i giocatori che la società punta a riconfermare. Si tratta di Tavares e Gustavo, 19 reti in due e tante qualità mostrate in campo nella scorsa stagione. “Bertotto mi ha chiesto la conferma di entrambi – dice Tosto –. Ora che abbiamo sistemato il tassello allenatore, apriamo le porte a loro due, perché sono consoni al nostro progetto e alle funzionalità del mister. Non è facile perché sono due giocatori ambiti. Con Gustavo siamo a buon punto, con Tavares siamo più distanti. Penso che un po’ di riconoscenza nei confronti della piazza che li ha rilanciati dovrebbero averla, ma bisogna mettersi a tavolino per valutare l’aspetto economico. A Gustavo abbiamo già trasmesso la nostra carica ma lui ha parametri economici da serie B, aveva un contratto importante col Novara ed era al Messina in prestito. Se capisce il nostro progetto e accetta le nostre condizioni siamo contenti, ma non siamo in grado di svenarci”. Idea confermata dal direttore generale Giovanni Villari. “Se un giocatore non è convinto non ci interessa. Dobbiamo rispettare i nostri princìpi, anche economici, tenendo presente che siamo il Messina, non una società qualunque, e i calciatori devono essere felici di venire da noi”.
Poi Tosto torna sulla scelta di Bertotto: “E’ stato convinto di sposare il nostro progetto, ha voglia di fare sacrifici e sa che sarà difficile creare qualcosa di nuovo. Sul campo siamo stati avversari, ora siamo amici in questo nuovo percorso. Negli ultimi dieci giorni abbiamo valutato 7 o 8 profili, tutti di ex giocatori anche importanti, ho provocato Bertotto in tutti i modi, anche dicendogli che sarebbe stato difficile fare la sua vera prima esperienza al sud, ed ho capito che ha la determinazione e il carattere per guidare una piazza importante. Con un allenatore diverso avrei avuto qualche problema in più, invece con lui siamo tutti più tranquilli. Rispetto ad altri ha il vantaggio di avere allenato tutti i giovani migliori ed è bravissimo nella gestione dello spogliatoio, come ha dimostrato a Pistoia”.
La “benedizione” è arrivata anche dal dg Villari: “Si è innamorato del Messina e della città. Crediamo che con lui si possa completare la riorganizzazione societaria e costruire un Messina vincente nel tempo, tenendo i piedi per terra. L’impressione è che possa essere il nostro ‘Antonio Conte’, per la sua preparazione e la capacità di ‘martellare’ i giocatori”; e dal presidente Stracuzzi: “Ora che i ruoli sono definiti spero che il clima sia più disteso, guardiamo alla nuova stagione compatti”. Poi rivolto a Bertotto e Tosto: “Sono certo che farete grandi cose, noi vi supporteremo ma voi sarete i tutori del gruppo. Continueremo a fare sforzi per garantire un calcio onesto e appassionato”.
Il neo mister si avvarrà della collaborazione del preparatore dei portieri, Daniele Grendene (42 anni, di Gorizia), del collaboratore tecnico Claudio Bazeu (53 anni, di Palmanova, Udine) e del preparatore atletico Francesco Benassi (39 anni, di Pietrasanta, Lucca).
In conclusione, il punto sulla campagna abbonamenti. “Abbiamo superato quota 600, è un buon risultato, in prospettiva puntiamo a raddoppiare i numeri dello scorso anno (circa 1500 abbonati, ndr) – ha terminato Villari, che ha anche ricordato la volontà del presidente Stracuzzi di lasciare gratuiti 2500 parcheggi, rinunciando ad un introito. Basti pensare che per il recente concerto dei Pooh il costo del parcheggio era di ben 13 euro. Sarà rivisto al ribasso, infine, il costo dell’abbonamento per i bambini dai 7 ai 13 anni.
(Marco Ipsale)
Prima dell’abbonamento la conferma almeno di Tavares e Gustavo. Altrimenti si rischia….
Prima dell’abbonamento la conferma almeno di Tavares e Gustavo. Altrimenti si rischia….