Alla Camera di Commercio un'app per la "Buona Impresa"

Alla Camera di Commercio un’app per la “Buona Impresa”

Alla Camera di Commercio un’app per la “Buona Impresa”

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venerdì 14 Marzo 2014 - 09:54

Si tratta di un’applicazione per smartphone, gratuita e utile, che consente di scrivere il business plan, un documento base da cui partire per realizzare la propria idea imprenditoriale e valutarne concretamente la fattibilità prima ancora di realizzarla

Intraprendenza, coraggio, fiducia, creatività, orgoglio, volontà, identità. E’ da qui che bisogna partire per fare “Buona Impresa”. Martedì, al Palazzo camerale, la presentazione dell’iniziativa della Banca di Credito Cooperativo Antonello da Messina “App Buona Impresa BCC”, finalizzata a promuovere l’imprenditorialità giovanile. “L’Ente camerale – afferma il commissario della Camera di commercio, Franco De Francesco – non può che appoggiare iniziative che hanno l’obiettivo di sostenere l’occupazione dei nostri giovani. Il mondo del lavoro è profondamente cambiato: oggigiorno, avvicinare i giovani all’impresa è essenziale”.

Presente ai lavori anche Giacomo D’Arrigo, direttore generale dell’Agenzia nazionale per i giovani: “L’Agenzia gestisce i fondi Ue destinati alle politiche giovanili per l’Italia. L’obiettivo è quello di far arrivare il più alto numero di risorse nei territori e di avviare collaborazioni e partnership con privati, istituzioni e altri soggetti per far sì che le risorse siano integrate e sviluppino iniziative che facciano da moltiplicatore. In particolare, il nuovo programma europeo “Erasmus + Giovani” favorisce questi percorsi essendo tarati sulla mobilità per acquisire competenze nel mondo del lavoro, sui partenariati strategici e sulla cooperazione per lo scambio di buone prassi al fine di stimolare innovazione per la creazione di imprese sociali giovanili”.

Ad illustrare nel dettaglio l’iniziativa della Banca Antonello, è stato Alessandro Messina di Federcasse. “Si tratta di un’applicazione per smartphone, gratuita e utile, che consente di scrivere il business plan, un documento base da cui partire per realizzare la propria idea imprenditoriale e valutarne concretamente la fattibilità prima ancora di realizzarla”.

Subito dopo, la relazione di Tindara Abbate del dipartimento di Scienze economiche, aziendali, ambientali e metodologie quantitative dell’Ateneo peloritano: “Si investe sulle persone, non sul business plan che, comunque, è uno strumento importante per conoscere queste persone e le loro idee, la loro consapevolezza e il loro coraggio. Provare è essenziale”. Infine, l’intervento di Marco Sigillo, esperto di finanza agevolata e finanziamenti alle imprese; e l’intervista doppia di Sergio Calderone, esperto di start-up, a Francesco Tropeano e Gabriele Puglia che, assistiti dalla Banca Antonello hanno già creato due start-up “Il Mercante di Messina” e “G-Sevenstars”.

Tra gli ospiti della giornata, Claudio D’Audino, consigliere dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Messina; e Dario Caroniti, presidente del Centro orientamento e placement dell’Università. “L’Università di Messina intende realizzare un’interazione degli studenti in formazione con il sistema bancario, le aziende e il management pubblico – sottolinea Caroniti – per orientare le risorse destinate allo sviluppo e alle politiche giovanili. Il fine è quello di destinare i fondi non all’assistenza, ma alla ricerca e alla realizzazione di nuove imprenditorialità che, grazie alla professionalità acquisita e all’innovazione, consentano un reale rilancio dell’occupazione, soprattutto giovanile”.

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