Ponte, lunedì il consiglio comunale straordinario. E la rete del “no” si mobilita

Ponte, lunedì il consiglio comunale straordinario. E la rete del “no” si mobilita

Ponte, lunedì il consiglio comunale straordinario. E la rete del “no” si mobilita

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mercoledì 02 Novembre 2011 - 10:40

L’Aula è pronta a chiedere al sindaco di non firmare l’atto integrativo all’Accordo di programma. La Rete No Ponte: «Facciamo sentire il fiato sul collo ai “nostri” consiglieri»

La premessa va fatta: qualsiasi posizione dovesse venir fuori dal consiglio comunale straordinario sul Ponte sullo Stretto di lunedì prossimo, sarà una posizione squisitamente “politica”. Nessun vincolo all’Amministrazione, nessun obbligo per il sindaco di doverne seguire l’indirizzo. Una premessa necessaria, perché al momento l’ipotesi più probabile, a proposito della seduta aperta convocata per lunedì alle 10 e dedicata alle opere compensative del Ponte, è che alla fine l’Aula possa uscirsene con una proposta piuttosto deflagrante: chiedere al sindaco di non firmare l’atto integrativo all’Accordo di programma quadro del 2003. Il che significherebbe, se le carte e le parole scritte hanno un senso, bloccare di fatto la realizzazione dell’opera, visto che la firma dell’Atto da parte di tutti gli enti interessati è considerata propedeutica all’approvazione definitiva da parte del Cipe. L’ordine del giorno che verrà discusso lunedì e col quale si chiede, appunto, di non firmare, è stato sottoscritto da tutte le parti politiche del Consiglio fatta eccezione, al momento, per il Pdl. Pd, Udc, Fli, Mpa. Tutti d’accordo. Ecco perché sembra improbabile un dietrofront.

Al Consiglio di lunedì il presidente Pippo Previti ha invitato i deputati messinesi, «visti i rilevanti motivi d’interesse della comunità che hanno portato tredici consiglieri di palazzo Zanca a richiedere la convocazione straordinaria». Ma ci sarà anche chi non è stato formalmente invitato. La Rete No Ponte, infatti, chiama a raccolta i cittadini con una sorta di “appello”: «Facciamo sentire tutti insieme il fiato sul collo ai “nostri” consiglieri comunali, dopo la cancellazione delle tanto sbandierate opere compensative promesse alla classe politca locale, l’estromissione del Ponte dalla lista delle opere strategiche per la Comunità Europea e in ultimo l’approvazione alla Camera, con parere favorevole del Governo, della mozione dell’Idv che nega il finanziamento per la costruzione del ponte. Per noi, adesso, manca solo una cosa: cancelliamo la “Stretto di Messina Spa” e chiudiamo la partita». Difficile, però, che dalla seduta di lunedì possa arrivare il gol decisivo.

2 commenti

  1. Delusione! La Sicilia rimarrà come cento anni fa. Non c’è interesse. Se potessi me ne andrei.

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  2. effettivamente è vero, siamo soli abbandonati, non produciamo, non siamo di interesse nazionale, e oramai voglio vedere chi verrà a investire a Messina …..

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