Per poter procedere all’ammodernamento e messa in sicurezza della struttura bisognerà attendere di reperire fondi dal piano di alienazione degli immobili messo a punto dal direttore generale Caruso. Del futuro del presidio ospedaliero ma anche della situazione dei lavoratori si è discusso ieri nel corso di un incontro con le organizzazioni sindacali
Ospedale Piemonte, mancano i fondi per la ristrutturazione. Nonostante le promesse, infatti, dal Governo nazionale, non è arrivato alcun trasferimento e per l’ammodernamento dell’importante presidio ospedaliero di viale Europa bisognerà attendere che faccia il suo corso il piano di alienazione degli immobili, messo a punto dai vertici dell’azienda Ospedale Riuniti Papardo- Piemonte, i cui frutti si vedranno solo nel 2013. Nel frattempo, per il completamento del padiglione 4 si stanno utilizzando solo risorse economiche interne.
E’ quanto ha sottolineato il direttore Generale Armando Caruso nel corso dell’incontro con le organizzazioni sindacali, che si è tenuto ieri pomeriggio.
Sul futuro dell’ Ospedale Piemonte esprime preoccupazione la FPCGIL , che ha chiesto al Dirigente l’istituzione di un tavolo permanente con le forze sociali.
«Il blocco dei finanziamenti statali operato dal governo Berlusconi per la ristrutturazione dell’importante presidio ospedaliero – dichiara Clara Croce’ segretario generale della sigla sindacale- e’ una vergogna. Mi chiedo quali argomentazione useranno i deputati quando chiederanno il voto ai cittadini messinesi. Alla nostra città vengono sottratti i finanziamenti nel silenzio più assordante»
Nei prossimi giorni, la FP CGIL e la Camera del lavoro di Messina si faranno promotrici di alcune iniziative di mobilitazione pubblica per sensibilizzare i cittadini sul destino dell’Ospedale Piemonte.
Un sguardo al futuro della struttura , ma anche al presente,dei lavoratori da parte della La Fp CGIL che ha “approfittato” della riunione con Caruso per rappresentare «il grande disagio vissuto dai lavoratori stante la carenza di personale soprattutto ausiliario. La FPCGIL – continua Crocè – ha richiesto il pagamento degli arretrati relativi agli anni 2009-2010 e l’apertura della contrattazione sul 2011. La liquidazione di tale somme – spiega ancora la rappresentante sindacale – e’ importante per i lavoratori che si sono visti scippati dal governo nazionale il rinnovo contrattuale e il taglio del 10% dei fondi contrattuali» . Rivendicazioni dinnanzi alle quali il direttore Caruso di è mostrato disponibile al dialogo assumendo «l’impegno – scrive Crocè – di istituire dei tavoli specifici per trattare la dotazione organica nei due presidi . Vogliamo comprendere – conclude – come viene garantita l’assistenza sanitaria ai cittadini in ogni reparto, come funzionano le liste di attesa e come migliorare l’offerta di salute ai cittadini». (DLT)