Secondo quanto sostenuto dal dirigente scolastico,i 51 alunni “scippati” alla DD di Paradiso serviranno a salvare l’istituto Petrarca ma soprattutto la sua preside, Rosalia Schirò. Il dirigente chiede al Ministero di rigettare, se necessario, l’intero Piano varato dall’assessore Centorrino
Il “caso” generato dall’accorpamento degli istituti Quasimodo – La Farina, non sarà l’unico a tenere banco. Proprio ieri (vedi correlato) pubblicavamo la nota di un dirigente scolastico, Cosimo D’Agostino, che denunciava le schizofrenie del piano di dimensionamento messo in atto dall’Assessore regionale Centorrino in osservazione della nuova normativa introdotta dalla riforma Gelmini. Nel commento in oggetto, il preside riportava lo “strano caso” dell’Istituto Petrarca: quest’ultimo, infatti, anziché essere unito alla Direzione Didattica di Ganzirri, che attualmente si trova al di sotto dei parametri richiesti (600 alunni), è stato “rinforzato” grazie all’unificazione di due plessi di un’altra Direzione Didattica. Tutto ciò affinché il Petrarca, secondo quanto sostenuto da D’Arrigo, possa mantenersi al di sopra della soglia richiesta e quindi mantenere autonomia. Una decisione che risponderebbe , a detta di D’Arrrigo, ad una logica ben precisa, salvarne cioè il dirigente scolastico. Che risponde al nome di Rosalia Schirò, ovvero, cognata dall’onorevole Francantonio Genovese.
Sulla vicenda interviene proprio il preside della direzione didattica interessata allo “scippo”, quella cioè di Paradiso. Il dott. Tindaro Sparacio, questo il nome del dirigente scolastico, ha inoltrato un fax al Ministero dell’Istruzione, di cui riportiamo integralmente il testo, per mettere i funzionari responsabile a conoscenza dell’accaduto e decidere, eventualmente, il da farsi.
“Esaminato il Piano di Dimensionamento dell’Assessore Regionale della Regione Sicili, il sottoscritto dirigente scolastico deve preliminarmente rappresentare che i dati numerici degli alunni in possesso dell’Assessorato sono evidentemente errati e, soprattutto, non inquadrati in quella prospettiva che, come ha testualmente indicato lo stesso Assessore nella sua relativa circolare, deve tenere conto delle concreta possibilità delle Istituzioni scolastiche, di risultare nel tempo centri dotati di oggettiva capacità di interlocuzione nei contesti territoriali in cui operano e quindi garantire alle stesse stabilità nel tempo. Questa Direzione Didattica, inconfutabilmente, con i dati in atto disponibili ed ormai pressoché certi, nel prossimo 2012/13, già disporrebbe di appena più di 600 alunni (616) e , pertanto, il previsto cambio di aggregazione di due plessi in atto dipendenti da questo Circolo, letteralmente “scippati” ed inspiegabilmente “regalati” all’I.C. Petrarca di Ganzirri, per un totale di 51 alunni, porterà inevitabilmente il numero totale a scendere bren oltre il parametro di cui alla legge 111/11 ed alla legge di stabilità 2012 (circa 565 alunni) . Di contro, i detti 51 alunni consentiranno all’I.C. Petrarca di superare, forse e sia pur di poco, il limite dei 600 alunni. Al riguardo, anzi, c’è allora da chiedersi a cosa e, soprattutto, a chi serve quest’altalena? Da chi e per chi è orchestrata? Se, infatti, l’operata fusione tra l’I.C. Petrarca di Ganzirri e la D.D. di Ganzirri, già esitata al tavolo tecnico, fosse mantenuta, non solo si fornirebbe sicura stabilità a tale istituendo Nuovo Comprensivo di Ganzirri (circa 850/900 alunni), ma consentirebbe la “restituzione” dei due plessi di cui sta per essere letteralmente, quanto illogicamente “derubata” questa Direzione Didattica. Per quanto sopra, si denuncia la più totale irrazionalità del Piano, oltreché la non osservanza di quanto normativamente previsto con la conseguente messa a rischio della titolarità del sottoscritto dirigente scolastico e della DSGA (e di quelle di altre colleghi, peraltro più anziani di servizio rispetto ai… “graziati” ) .
Nella parte finale della nota inviata al Ministero dal preside Sparacio, in cui si invita il governo ad esaminare attentamente quanto fatto dall’Assessore Centorrino, rigettando, se necessario, il piano nella sua interezza, viene infine riportato un altro “caso”: “La totale incongruenza del Piano nel suo complesso, poi, è confermata e certificata da talune circostanze che hanno dell’incredibile come – solo per esempio – l’operazione di togliere anche all’I.C. “Pascoli” di Messina e alla D.D. “Crispi” le loro sedi staccate per aggregarle ad altra scuola, senza peraltro fonderle tra loro pur essendo nello stesso edificio, con il risultato a dir poco sconcertante che il primo, da oltre 600 alunni di partenza, da comprensivo, diverrà solo scuola media e con solo 465 alunni e l’altra, anch’essa da oltre 6’ alunni, resterà direzione didattica con soli 495 frequentanti. E pensare chela legge 11 fornisce disposizioni diametralmente opposte per quanto concerne scuole media e direzioni didattiche. Il Piano trasmesso a codesto ministero, contrariamente a quanto sancito al Tavolo tecnico, vedo poi la immotivata “sparizione” di “fusioni” già determinate, “trafugamento” di nuovi I.C. già istituiti. Tutte operazioni che, invece, avrebbero dato corposa consistenza alle nuove scuole e duratura stabilità temporale. Si invita, pertanto, codesto Ministero a voler esaminare con cura quanto sta operando l’Assessorato della Regione Sicilia disastrosamente per questa, come la stragrande maggioranza delle scuole di Sicilia, e a voler provvedere conseguentemente al fine di salvare il salvabile, ristabilendo quantomeno l’accettabile Piano definito al Tavolo tecnico rigetta mento il Piano proposto dall’Assessore nella sua totalità”. (ELENA DE PASQUALE)