Inaugurato il nuovo oratorio parrocchiale di Fondo Fucile. Un sogno diventato realtà

Inaugurato il nuovo oratorio parrocchiale di Fondo Fucile. Un sogno diventato realtà

Inaugurato il nuovo oratorio parrocchiale di Fondo Fucile. Un sogno diventato realtà

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venerdì 25 Ottobre 2013 - 07:48

La Caritas diocesana ha contribuito con un fondo di ventimila euro. Per il direttore, padre Gaetano Tripodo, si tratta di “una bella realtà nata dall’unione di istituzioni pubbliche, chiesa, uomini e donne di buona volontà”

E’ stato “un sogno coltivato a lungo”, per decenni. Da ieri è una realtà. E’ l’oratorio parrocchiale di Fondo Fucile, avviato al pianterreno della Scuola Materna Gazzi Fucile dell’Istituto comprensivo Giovanni XXIII. Un intero piano dato in comodato gratuito dallo Iacp, che ne è il proprietario, alla parrocchia San Pio X. Un intero piano che ospita la sala liturgica di questa parrocchia rimasta senza chiesa perché nei terreni in cui avrebbe dovuto sorgere sono state costruite delle baracche, ed ospita anche le stanze dove si svolgono le attività socio-educative e quelle caritative, dalle aule per i laboratori alle aule per il doposcuola, importantissimo in una zona ad alta dispersione scolastica, alla grande sala per le attività di danza e di musica e per le riunioni. Un insieme di “doni” concreti e quotidiani per un’area della città che ne ha particolare bisogno.

“Ancora una nuova realtà a servizio delle persone e delle famiglie che nasce dall’impegno comune di diversi soggetti, la Caritas, la parrocchia, l’Istituto autonomo case popolari, il Consiglio di quartiere. Ancora una riprova del fatto che la collaborazione e la comunanza di obiettivi, la responsabilizzazione rispetto ad uno scopo concreto danno frutti importanti”, dice padre Gaetano Tripodo, direttore della Caritas diocesana che a questa realtà ha contribuito con un fondo di ventimila euro, serviti alla ristrutturazione e all’organizzazione della sede. “Il mio chiodo fisso – aggiunge sorridendo – è questo fatto, che grazie a Dio e grazie a tanti uomini e donne di buona volontà tante cose, tante belle cose, possono essere fatte”.

La “convergenza di intenzioni e buone volontà” è stata, infatti, la chiave che ha reso possibile la creazione dell’Oratorio. La parrocchia da molti anni aveva in comodato una parte del primo piano dello stesso stabile, per potervi svolgere le celebrazioni. Ma i padri guanelliani – da San Luigi Guanella al quale l’Oratorio è stato intitolato – coltivavano il sogno di poter offrire di più ai loro parrocchiani, all’intero quartiere. Da qui un progetto, e una serie di incontri, con lo Iacp, con consiglieri di quartiere, come il parrocchiano Nicola Arlotta. Incontri condotti dal parroco di San Pio X, padre Arcangelo Biondo, con l’ausilio della Caritas diocesana e con la collaborazione, tra gli altri, di padre Nicola Rutigliano, hanno portato all’accordo. Il primo piano è tornato interamente alla scuola, il pianterreno è stato dedicato interamente alla parrocchia, che lo ha in comodato gratuito per dodici anni.

Proprio a questa parrocchia senza chiesa, proprio a questo Oratorio che da ieri ha aperto le sue porte e ha avviato le attività sarà destinata la campagna di raccolta fondi della Caritas, nelle parrocchie di tutta la Diocesi, dell’Avvento di Fraternità 2013. “E’ indispensabile – conclude padre Tripodo – continuare a fare sentire la nostra presenza e offrire la nostra solidarietà a questa zona della periferia di Messina, che è al centro del nostro cuore e della nostra azione”.

3 commenti

  1. puzza di bruciato 25 Ottobre 2013 09:49

    Ma guarda la caritas apre un oratorio… dove sono tutti gli altri che criticano la Chiesa?!! O questo tipo di apertura è un dovere da parte della chiesa? Comune Regione Provincia Associazione varie logge come mai non pronunciano parola…
    quasi quasi si potevano far invitare per il taglio del nastro!!!

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  2. Toh, chissà dov’erano l’assessore Cucinotta e il sindaco scalzo, visto che si parlava di quartieri degradati….? beh c’ha pensato la tanto criticata Chiesa locale con la Caritas. Cambiamo Messina dal basso era altrove questa volta

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  3. Bravi, bene, pero’ dite ai parrocchiani di parcheggiare bene le automobili, non sono i padroni della zona…e soprattutto di non invadere gli spazi dedicati alle entrate e uscite delle autovetture sotto ai palazzi, grazie.

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