Repentina la risposta del Genio Civile al movimento dei Verdi che, due giorni fa, ha diffidato il Sindaco Accorinti per i mancati interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico e di manutenzione degli alvei dei torrenti e sottopassaggi al fine di scongiurare esondazioni.
Fanno data 24 luglio 2017 gli ultimi "Indirizzi operativi emanati a seguito dell'aggravamento delle condizioni di vulnerabilità idrogeologica del territorio in conseguenza degli effetti di eventi incendiari" predisposti dal Genio Civile di Messina, che risponde alle dichiarazioni dei Verdi sull'inerzia in tema di manutenzione e prevenzione di strade, canali di scolo e torrenti che il Comune, e gli altri Enti ed Istituzioni territoriali su cui gravano competenze e responsabilità in materia di tutela del territorio, dovrebbero effettuare in vista delle piogge autunnali.
In sostanza gli atti di indirizzo e le disposizioni in materia emanate dal Genio ci sono, e sono molteplici. Ad iniziare dalla nota del 22 ottobre 2014 recante "Primi indirizzi operativi per la mitigazione del rischio idraulico", cioè una prima direttiva finalizzata a fornire indicazioni operative e comportamentali in materia di prevenzione del rischio idraulico. Ed ancora altre note che hanno imposto fasce di
inedificabilità a ridosso dei corsi d'acqua, o che hanno impartito disposizioni in materia di obblighi da parte degli Enti locali di pulitura e svuotamento degli alvei a ridosso di ponti e viadotti oltre che disposizioni obbligatorie in materia di manutenzione di
infrastrutture fluviali realizzate dagli Enti Locali a protezione di centri abitati ed infrastrutture.
Ma a fronte di tanta normativa, ad oggi si ha notizia che soltanto pochi Enti Locali abbiano provveduto a quanto disposto nelle predette direttive.
"Tale inadempienza -dichiara l'ingegnere capo del Genio Civile, Leonardo Santoro – oltre a sottendere una violazione a strumento normativo specifico, espone le popolazioni a gravi rischi per la pubblica e privata incolumità. Emblematico è il caso dell'evento alluvionale dello scorso 11 settembre che ha colpito principalmente il villaggio San Michele nella città di Messina a seguito della piena del torrente Giostra. Tale evento ha diverse analogie con i recenti luttuosi fatti di Livorno in quanto, nell'areale di San Michele, il torrente, da un percorso naturale a cielo aperto, viene intubato e scorre sotto l'impalcato stradale che copre il viale Giostra. L'assenza, in quell'area, di una cassa di espansione e di calma, integrata da adeguate griglie a pettine, può comportare, in caso di piogge perduranti, fenomeni alluvionali pericolosissimi per la popolazione esposta, stante che, lungo il Viale Giostra, fino a tre anni fa è stata permessa la realizzazione di numerosissimi fabbricati, a ridosso degli argini del torrente, in deroga al divieto, contenuto nel testo unico sulle acque, di edificazione a distanze inferiori a metri 10 dagli argini".