Alla determinazione dell'ex ingegnere capo del Genio civile si devono i lavori al viadotto Ritiro. Ed oggi dichiara: "La messa in sicurezza è l'opera infrastrutturale più importante. Tutti i viadotti autostradali sul nostro territorio sono stati costruiti con la medesima tecnica del ponte crollato in Liguria. Senza prevenzione e controlli periodici si mette a repentaglio l'incolumità pubblica”.
Poche ore dopo la tragedia il viceministro Edoardo Rixi è stato chiaro: “E’ stato un cedimento strutturale, indagheremo sulle cause. Ciascuno di noi poteva essere coinvolto. In questo Paese i ponti non vengono giù per fulmini o temporali. Questo ponte aveva criticità sottovalutate negli anni: bisogna riflettere. Non possiamo vivere in un Paese con costruzioni degli anni ’50 e ’60. Il nostro ministero cercherà di trovare soluzioni”
Il Ponte Morandi di Genova è stato costruito tra il 1963 ed il 1967. Poggia su pilastri di cemento armato alti 90 metri. E’ crollato su case, aziende, sul greto del fiume, ed ha trascinato con sé decine di morti e feriti.
Tutti i messinesi oggi, seguendo la tragedia, hanno pensato al viadotto Ritiro. Dal 2012 è iniziata una telenovela per scongiurare il peggio. Tutto è iniziato da una relazione dell’Ateneo sulle criticità dei pilastri e del viadotto. E’ stato l’allora dg del Cas Gaetano Sciacca ad intestarsi la battaglia per mettere in sicurezza il viadotto. Oggi, guardando attoniti la tragedia di Genova, ci rendiamo conto della lungimiranza dell’ex ingegnere capo del Genio civile. Peccato però che i tempi successivi a quell’allarme siano stati, non certo per causa di Sciacca, tali da causare disagi intollerabili per oltre 6 anni, ponendo comunque in situazione di pericolo chi continua a transitare nel viadotto ad una corsia. Probabilmente dovremo attendere altri due anni per vedere la fine dei lavori.
Ed oggi l’ingegnere Gaetano Sciacca ribadisce: “La messa in sicurezza è l'opera infrastrutturale più importante. Tutti i viadotti autostradali presenti sul nostro territorio sono stati costruiti con la medesima tecnica del ponte crollato in Liguria. Senza prevenzione e controlli periodici si mette a repentaglio l'incolumità pubblica”.
Il neo consigliere comunale esprime il cordoglio a nome di tutto il M5S e invita a riflettere sull’importanza della prevenzione e della tutela dell’esistente in un territorio fragile come il nostro: “a partire dai collegamenti autostradali e dai numerosi ponti di competenza comunale e provinciale, che avrebbero bisogno di un continuo e attento monitoraggio, così come tutti gli edifici pubblici, le scuole e le strade.Adesso, superato il dolore per questa tragedia, dovremmo interrogarci tutti quanti sul perché un’arteria così trafficata e nevralgica sia crollata all’improvviso e su come sia possibile che nessuno si fosse mai accorto di nulla. Ci sono e ci saranno delle responsabilità da accertare, per rendere in parte giustizia alle tante vittime innocenti che hanno perso la vita nelle loro autovetture mentre si recavano a casa o al lavoro. È una cosa inaccettabile.Purtroppo si parla sempre a sproposito di prevenzione, che significa essenzialmente controllare, verificare e denunciare situazioni di rischio per la pubblica incolumità, senza preoccuparsi degli umori dell’opinione pubblica o delle logiche politiche. Nessun interesse privato o economico deve prevalere in alcun modo sugli interessi della collettività. In passato il sottoscritto è stato più volte attaccato per aver detto la verità e aver denunciato le condizioni di rischio del viadotto Ritiro.
Ebbene sono orgoglioso di averlo fatto. E non me ne pentirò mai. Il mio più grande timore è che qualcuno a Genova fosse a conoscenza del pericolo e abbia preferito tacere per paura di ritorsioni, e che lo stesso possa accadere anche nella nostra città. Tutti i viadotti autostradali presenti sul nostro territorio sono stati costruiti con la medesima tecnica del ponte crollato a Genova, ovvero il cemento armato precompresso, che ha una vita utile fissata dalla normativa pari a 50 anni. Oltre quel lasso di tempo i controlli periodici e le verifiche costanti sono di fondamentale importanza e permetterebbero di salvaguardare l’incolumità di tutti i cittadini.
Siamo tutti chiamati a cambiare questa città e questo Paese, dove chi sa e conosce viene in tutti i modi emarginato e attaccato. Prima di parlare di nuove opere infrastrutturali, la priorità deve essere quella di dedicare tempo, risorse e attenzione alla messa in sicurezza del territorio”
Gaetano, la tua sostituzione al vertice del Genio Civile, ha dimostrato quanto la politica influenzi la vita della società, anche sotto il profilo della sicurezza. Si è passati da un ingegnere che pensava al bene comune, ad uno piazzato lì con il mero obiettivo di ostacolare l’amministrazione comunale. Il tutto, con il plauso di palazzinari e di certa stampa inebetita.
Bello parlare ora ,Dr.Sciacca se era o se è così sicuro che tutto cade o in pericolo ,metta tutto per iscritto e informi la magistratura delle sue idee o calcoli.
Un vero professionista non fa articoli nei giornali (senza offesa ) ma mette nero sul bianco e avvisa le autorità locali.(la Magistratura ,il Prefetto ,il Sindaco e la società Autostrade )semplice o no ?