Presentata l'iniziativa "Consumer Lab a casa vostra"

Presentata l’iniziativa “Consumer Lab a casa vostra”

Presentata l’iniziativa “Consumer Lab a casa vostra”

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martedì 29 Maggio 2012 - 09:33

Fino al 1° giugno, nella filiale di Banca Monte dei Paschi di Siena di Via Tommaso Cannizzaro 108 di Messina, sarà attivo un corner dedicato all’ascolto di tutti i cittadini su problematiche legate a temi bancari e finanziari

Banca Monte dei Paschi di Siena e le Associazioni dei Consumatori hanno presentato il progetto “ConsumerLab a casa vostra”. Consumer Lab è un tavolo di lavoro comune e di confronto permanente, attivato nel 2004 tra Banca Monte dei Paschi di Siena e le maggiori Associazioni italiane dei Consumatori, allo scopo di individuare e comprendere le reali esigenze e problematiche dei consumatori locali.
Il Laboratorio ha lo scopo di migliorare la comunicazione tra la Banca e gli utenti, approfondendo questo rapporto in modo da individuare le reali problematiche dei consumatori locali. Con questo intento, una grande realtà bancaria nazionale quale il Gruppo Montepaschi si apre all’ascolto delle Associazioni dei Consumatori aderenti e dei loro associati, oltre che di tutta la cittadinanza che voglia usufruire dell’opportunità di confronto offerta dalla presenza di un apposito “punto d’ascolto”.
Dal 29 maggio al 1° giugno, presso la filiale di Messina di via Tommaso Cannizzaro 108, sarà attivo uno specifico “corner” allestito per recepire le necessità concrete delle famiglie, clienti e non della Banca.
Durante la conferenza stampa, sono state illustrate le ultime ricerche in materia di previdenza complementare, tema attorno al quale ha dibattuto un qualificato panel di relatori formato da Leandro Polidori (Responsabile Area Compliance e Customer Care di BMPS), Carlo Gaeta (Responsabile Area Territoriale Sicilia), Franco Fede (Federconsumatori) e Mario Intilisano (Unione Nazionale Consumatori).
Il confronto ha evidenziato come i dati nazionali trovino conferma anche nel territorio della
provincia di Messina. Già oggi chi va in pensione con il metodo contributivo ha una “copertura” di circa il 50% dello stipendio percepito e tale gap è destinato ad allargarsi in maniera esponenziale, tanto che nel 2050 la media di copertura dei lavoratori italiani sarà del 35%. Considerato che in Europa la popolazione in età da lavoro è destinata a ridursi di circa il 16% entro il 2050, e che la popolazione anziana aumenterà drasticamente nello stesso periodo, risulta evidente come alla previdenza pubblica sarà necessario affiancare una previdenza complementare che consenta il raggiungimento di un adeguato livello di copertura. Attualmente, le forme pensionistiche si concretizzano tramite fondi chiusi (o negoziali), fondi aperti e forme pensionistiche individuali. Quest’ultime in particolare si dividono in forme individuali pensionistiche (Fpi) e piani individuali pensionistici (Pip). Poiché le risorse gestite dalla previdenza complementare in Italia si collocano oggi attorno al 5% del Pil, rispetto a valori del 70% per gli Stati Uniti e per il Regno Unito, è evidente l’importanza della strada da percorrere per accorciare il divario. Ad oggi la situazione pensionistica è la seguente (dati Inps/Covip): 40 pensionati ogni 100 cittadini, 70 pensionati ogni 100 occupati. L’importo mensile medio delle pensioni è di circa € 1.000, ma oltre il 50% dei
pensionati riceve un assegno mensile inferiore a 500 euro. Gli iscritti alle forme pensionistiche complementari sfiorano i 5,3 milioni, 2 milioni aderiscono a fondi pensione negoziali (22.384 milioni di euro), 848.000 sono iscritti a fondi pensione aperti (7.533 milioni di euro), più di un milione e centomila persone hanno aderito a nuovi Piani Individuali Pensionistici (5.229 milioni di euro), 253.050 persone hanno aderito a forme pensionistiche complementari: 72.393 iscritti a fondi pensione negoziali, 44.118 aderenti a fondi pensione aperti a cui vanno sommati PIP e fondi pensione preesistenti per determinare il totale di cui sopra.
Poiché solo il 23% degli attuali lavoratori ha aderito a forme pensionistiche complementari, la gran parte dei lavoratori avrà, come detto, una copertura tra il 50% e il 35% dello stipendio.
Sul fronte della redditività, i fondi pensione hanno mostrato una buona tenuta con rendimenti in pronto recupero dopo il momento più acuto della crisi finanziaria. I piani pensionistici, insieme ai prodotti assicurativi vita, sono insomma destinati a svolgere nei prossimi anni un ruolo particolarmente importante, per le potenzialità che esistono nel mercato italiano nel settore dei prodotti di finalizzazione del risparmio.

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