Bilancio in ritardo, i guai della mancata approvazione: solo Messinambiente "avanza" 9 milioni

Bilancio in ritardo, i guai della mancata approvazione: solo Messinambiente “avanza” 9 milioni

Francesca Stornante

Bilancio in ritardo, i guai della mancata approvazione: solo Messinambiente “avanza” 9 milioni

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lunedì 23 Maggio 2016 - 22:44

La mancata approvazione del previsionale ha costretto Palazzo Zanca a stringere la cinghia in questi mesi, accumulando debiti soprattutto con le partecipate e creando non pochi problemi con stipendi e servizi. Solo Messinambiente ha accumulato un credito di ben 9 milioni di euro.

Oggi il bilancio di previsione 2015 approderà finalmente in aula. Una seduta che non sarà affatto scontata, anche se i tempi stringono più che mai. Il documento finanziario dev’essere approvato al più presto per essere inviato a Roma e ottenere lo sblocco dei finanziamenti statali che daranno finalmente linfa e ossigeno alle casse di Palazzo Zanca ormai a secco da mesi. Le conseguenze della mancata approvazione del bilancio sono tante e hanno già provocato non pochi guai, basti pensare alle mense scolastiche, ai ritardi nei pagamenti degli stipendi di partecipate e dipendenti comunali, ai disagi nei servizi sociali. A soffrire di più il settore dell’igiene ambientale. L’Ato3 non riceve più pagamenti dal Comune dal mese di gennaio e ha dovuto affrontare praticamente tutto il 2016 senza l’ombra di un centesimo da destinare agli stipendi dei 51 dipendenti, né tantomeno ai servizi. 600 mila euro che l’Ato3 deve ancora incassare per questi primi mesi del 2016.

Non va meglio a Messinambiente. La società di via Dogali in questi mesi è riuscita a scippare qualche pagamento in più, visto il rischio di precipitare in un’emergenza sanitaria senza precedenti se si fosse fermata la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti cittadini. Ogni mese però è stato un calvario. E anche ad oggi Messinambiente sta ancora aspettando un pagamento di circa 700 mila euro che serviranno per pagare solo gli stipendi di aprile. Questi sono solo gli ultimi soldi che la società di via Dogali “avanza” dal Comune. Perché la mancata approvazione del previsionale 2015 ha fatto maturare un credito che ammonta a ben 9 milioni di euro. Messinambiente ovviamente li reclama e il liquidatore lo scorso 4 maggio ha fatto produrre una certificazione del credito per attestare che il Comune è in debito di questa somma. 9 milioni di euro che si sono accumulati soprattutto in questi mesi del 2016, da quando cioè Palazzo Zanca ha iniziato a ridurre drasticamente, arrivando a dimezzarle, le fatture mensili corrisposte per i servizi di igiene ambientale. In mezzo anche piccole quote che si trascinano dal 2014 e dal 2015. Da qui derivano tutti i guai collezionati in questi mesi da Messinambiente, compresi i ritardi negli stipendi che hanno causato anche giornate di stop dei servizi e inevitabili disagi pagati direttamente dai cittadini. Nel momento in cui il consiglio approverà il bilancio e dunque si sbloccheranno i trasferimenti statali, sperando che nel frattempo non si cada in altri intoppi, Messinambiente batterà cassa perché quei 9 milioni sono necessari per coprire tutti i buchi lasciati in questi mesi, a cominciare dai pesanti debiti con i fornitori. Il liquidatore Calabrò anzi ringrazia proprio i fornitori che hanno avuto e stanno continuando ad avere pazienza, attendendo anche oltre misura quei pagamenti necessari per i servizi resi alla società, soprattutto officine, noleggio dei mezzi, carburante. Il liquidatore chiede addirittura di poter lanciare un messaggio agli istituti bancari di questi fornitori: “La situazione si sbloccherà a breve, abbiate un po’ di tolleranza con chi sta dimostrando di avere a cuore anche gli interessi della città e non solo quelli delle proprie tasche”.

Francesca Stornante

8 commenti

  1. Il riferimento di FRANCESCA ai messinesi che a vario titolo sono dipendenti del Comune, mi consente di completare i dati forniti sul PERSONALE, ricavati dal parere dei revisori dei conti sul CONSUNTIVO 2014. Lo faccio per sensibilizzare i messinesi, me stesso, che da noi, non da Stato o Regione, arrivano gran parte delle risorse necessarie per gli stipendi dei nostri concittadini, dai cui dipende l’immagine di Messina e la qualità della nostra vita. I dipendenti sono 3.012, la spesa corrente annuale è pari a €120.636.710, mensilmente DIECI MILIONI,il costo medio pro capite è di €40.000, quello dei 57 di AMAM €63.553, dei 564 di MESSINAMBIENTE €42.021,dei 1.739 di PALAZZO ZANCA €40.775, dei 56 di ATO €38.284, ultimi i 596 di ATM con €33.998.

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  2. Il riferimento di FRANCESCA ai messinesi che a vario titolo sono dipendenti del Comune, mi consente di completare i dati forniti sul PERSONALE, ricavati dal parere dei revisori dei conti sul CONSUNTIVO 2014. Lo faccio per sensibilizzare i messinesi, me stesso, che da noi, non da Stato o Regione, arrivano gran parte delle risorse necessarie per gli stipendi dei nostri concittadini, dai cui dipende l’immagine di Messina e la qualità della nostra vita. I dipendenti sono 3.012, la spesa corrente annuale è pari a €120.636.710, mensilmente DIECI MILIONI,il costo medio pro capite è di €40.000, quello dei 57 di AMAM €63.553, dei 564 di MESSINAMBIENTE €42.021,dei 1.739 di PALAZZO ZANCA €40.775, dei 56 di ATO €38.284, ultimi i 596 di ATM con €33.998.

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  3. Molti dipendenti si incazzano alla lettura del costo PRO CAPITE, perché giustamente pensano alla storia del pollo di Trilussa. ” Lì, la media è sempre eguale puro co’ la persona bisognosa.” Per quanto riguarda il PERSONALE di Palazzo Zanca c’è una contraddizione in termini nei documenti contabili, da una parte nessuno, nemmeno ZACCONE, ha MAI avuto da obiettare, a mia mu dici, sul calcolo del fondo da destinare alla contrattazione integrativa, nel 2014 pari a €9.769.748, il 14,83% della spesa per il personale, di cui all’intervento 01, mentre gli indicatori di congruità, utilizzati da Corte dei Conti e Revisori individuano nel valore massimo del 10% il rapporto tra oneri relativi alla contrattazione decentrata e spesa di personale.

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  4. Molti dipendenti si incazzano alla lettura del costo PRO CAPITE, perché giustamente pensano alla storia del pollo di Trilussa. ” Lì, la media è sempre eguale puro co’ la persona bisognosa.” Per quanto riguarda il PERSONALE di Palazzo Zanca c’è una contraddizione in termini nei documenti contabili, da una parte nessuno, nemmeno ZACCONE, ha MAI avuto da obiettare, a mia mu dici, sul calcolo del fondo da destinare alla contrattazione integrativa, nel 2014 pari a €9.769.748, il 14,83% della spesa per il personale, di cui all’intervento 01, mentre gli indicatori di congruità, utilizzati da Corte dei Conti e Revisori individuano nel valore massimo del 10% il rapporto tra oneri relativi alla contrattazione decentrata e spesa di personale.

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  5. COMMENTO APERTO A Dario ZACCONE. Caro DARIO questa vicenda in cui sei stato protagonista,probabilmente tuo malgrado,i “contabili” sono di poche parole,badano al sodo,lascia un aspetto positivo ai messinesi, la comprensione della peculiarità dei compiti cui sono chiamati i revisori,non si può parlare di mera revisione contabile ma di REVISIONE PUBBLICA,in quanto finalizzata alla tutela della comunità messinese che conferisce le risorse finanziarie al Comune. Nella tua intervista fai un cenno alla funzione, a mio avviso la più significativa socialmente, relativa alla attività di COLLABORAZIONE con il Consiglio Comunale, questo aspetto dovrebbe essere quasi codificato nel regolamento, l’interlocuzione con la commissione non può essere ex post.

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  6. COMMENTO APERTO A Dario ZACCONE. Caro DARIO questa vicenda in cui sei stato protagonista,probabilmente tuo malgrado,i “contabili” sono di poche parole,badano al sodo,lascia un aspetto positivo ai messinesi, la comprensione della peculiarità dei compiti cui sono chiamati i revisori,non si può parlare di mera revisione contabile ma di REVISIONE PUBBLICA,in quanto finalizzata alla tutela della comunità messinese che conferisce le risorse finanziarie al Comune. Nella tua intervista fai un cenno alla funzione, a mio avviso la più significativa socialmente, relativa alla attività di COLLABORAZIONE con il Consiglio Comunale, questo aspetto dovrebbe essere quasi codificato nel regolamento, l’interlocuzione con la commissione non può essere ex post.

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  7. COMMENTO APERTO ad Antonino CAMA. Caro ragioniere questa vicenda ti lascia in eredità i fogli elettronici di Dario ZACCONE per meglio organizzare gli elenchi dei residui, il tuo predecessore se ne infischiato di informatizzare gli uffici, metterli in rete, per cui ci ritroviamo dipendenti a cui sono sconosciuti gli utilizzi di un foglio elettronico. Come cittadino PRETENDO di avere la possibilità, nel prossimo Rendiconto di Gestione, di consultare gli elenchi distinti dei residui attivi, sono sei, INSUSSISTENTI, PRESCRITTI, di DUBBIA E DIFFICILE RISCOSSIONE, da RICLASSIFICARE, da REIMPUTARE, INESIGIBILI, abbiamo il diritto di conoscere chi ci deve dei soldi, non ti pare?

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  8. COMMENTO APERTO ad Antonino CAMA. Caro ragioniere questa vicenda ti lascia in eredità i fogli elettronici di Dario ZACCONE per meglio organizzare gli elenchi dei residui, il tuo predecessore se ne infischiato di informatizzare gli uffici, metterli in rete, per cui ci ritroviamo dipendenti a cui sono sconosciuti gli utilizzi di un foglio elettronico. Come cittadino PRETENDO di avere la possibilità, nel prossimo Rendiconto di Gestione, di consultare gli elenchi distinti dei residui attivi, sono sei, INSUSSISTENTI, PRESCRITTI, di DUBBIA E DIFFICILE RISCOSSIONE, da RICLASSIFICARE, da REIMPUTARE, INESIGIBILI, abbiamo il diritto di conoscere chi ci deve dei soldi, non ti pare?

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