Secondo le ottimistiche previsioni dell’ex primo cittadino Buzzanca, la tassa di soggiorno avrebbe dovuto portare nelle casse di Palazzo Zanca 500 mila euro all’anno, ma a conti fatti gli introiti sono un decimo di quelli stimati dall’ex amministratore. Tocca adesso all’assessore al bilancio ed al turismo Signorino trasformare la tassa di scopo in vera occasione di sviluppo e crescita del settore turistico. Annunciati provvedimenti per i prossimi giorni
A Palazzo Zanca si torna a parlare di tassa di soggiorno, ovvero di quella di tassa di scopo considerata dall’ex sindaco, Giuseppe Buzzanca, panacea dei mali economici del Comune; “sponsorizzzata” dal commissario straordinario Luigi Croce per mettere pezze al bilancio; ed approvata dal Consiglio comunale nel settembre 2012 (insieme al regolamento che portava al massimo le aliquote Imu) per coprire un buco nei conti che diventava sempre più largo (vedi correlati). Il vice-sindaco ed assessore al bilancio, Guido Signorino, il segretario/ direttore generale, Antonio Le Donne, ed il dirigente ai tributi, Romolo dell’Acqua, si sono riuniti nel pomeriggio di ieri per fare il punto della situazione, anche in vista della predisposizione del Bilancio di previsione 2014.
Al contrario degli altri tributi locali, con la tassa di soggiorno, il Comune non mette le mani nelle tasche dei cittadini messinesi ma in quelle dei visitatori “stranieri”, che -a seconda della struttura in cui pernottano- devono sborsare una cifra che va da un minimo di 0,50 centesimi ad un massimo di 2,50 euro a notte .
Secondo le ottimistiche previsioni dell’ex primo cittadino Buzzanca, la tassa di soggiorno avrebbe dovuto portare nelle casse di Palazzo Zanca 500 mila euro all’anno, ma a conti fatti le cifre incassate sono ben al di sotto di quel mezzo milione di euro stimato dall’ex amministratore di Palazzo Zanca : nel 2013 sono stati incassati circa 50 mila e il trend non cambia nel 2014 , considerato che nel primo semestre la cifra si aggira intono ai 27 mila euro. Per essere precisi, nel 2013 sono stati introitati € 51.690,50, nell’anno in corso € 27.395,00.
La tassa di soggiorno – istituita con il Decreto Legislativo 14 marzo 2011, n. 23 sul “federalismo fiscale municipale” – deve avere, per legge, una finalità ben precisa: «finanziare esclusivamente interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive; interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali nonché interventi a favore della promozione turistica».
Il precedente Consiglio Comunale aveva deciso, votando apposito emendamento proposto dal Pd, di destinare il 50% degli introiti all’Atm, al fine di incrementare i mezzi pubblici e garantire un servizio efficiente ai turisti che devono spostarsi in città. Dall’azienda trasporti fanno sapere di non aver mai incassato un solo euro.
E’ rimasta sulla carta o quasi anche l’istituzione del “Laboratorio per lo sviluppo turistico della città di Messina". Nel maggio 2013 sono stati individuati e nominati i componenti: il dirigente Salvatore De Francesco per il Comune di Messina, Francesco Alibrandi per la Provincia Regionale, Giuseppe Minniti Traina per la Federalberghi di Messina, Benny Bonaffini per la Confesercenti e Maria Cristiana Laurà per l’Autorità Portuale. Formalizzata la nomina, non sono mai stati convocati e, quindi, non si sono mai insediati ufficialmente; il laboratorio è rimasto un organismo “fantasma”.
Diventa sempre più concreto e reale, invece, lo scetticismo degli albergatori locali, che hanno ingoiato come un boccone amaro ma mai digerito la tassa di soggiorno, considerato un provvedimento inopportuno per una città che non offre nulla di buono ai turisti, ai quali si fa pagare un supplemento che sa di beffa.
Signorino, che ha anche la delega al turismo, vuole invece far fruttare la massimo la tassa di soggiorno, proprio per impinguare il capitolo di spesa del bilancio relativo al turismo e reinvestire gli introiti nel settore turistico, sperando così di invogliare i visitatori stranieri a venire in riva allo Stretto. Nei prossimi giorni sarà varato un provvedimento che metta nero su bianco le modalità di utilizzo delle risorse derivanti dalla tassa di scopo. Bisognerà poi finalmente avviare l’attività del “Laboratorio per lo sviluppo turistico”, col quale l’amministrazione possa finalmente iniziare una proficua collaborazione.
Aspettando ed auspicando tempi migliori, ad oggi la tassa di soggiorno è stata un flop, nei numeri reali rispetto alle previsioni di incasso e negli investimenti in ambito turistico, che non ci sono ancora stati.
Danila La Torre
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Tassa di Soggiorno, ….. tassa di presa per i fondelli.
Ma se gia la maggior parte dei crocieristi non resta a Messina durante la sosta delle navi da crociera, come è perchè i turisti dovrebbero rimanere a Messina?
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L’assessore Signorino spera di ” impinguare” le casse comunali con la tassa di soggiorno. Ci si chiede: ma dove vive? Chi e perché dovrebbero soggiornare i turisti a Messina? Si ha l’impressione che egli al pari di tanti di noi messinesi dovrà scontare la colpa e qualche volta il dolo storico del fondamentalismo dei NO PONTE col suo corredo di bugie, falsità e leggende metropolitane LUOGOCOMUNISTE.
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quanti posti letto dispone unacittà di 230mila abitanti ? quante persone hanno soggiornato nel 2013 in città forse conoscendo questi due numeretti non sapremmo se ridere o piangere quando parliamo di turismo
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