L'atto di indirizzo è stato approvato da una larga maggioranza parlamentare che ha riconosciuto la necessità di chiedere al Governo di intervenire in maniera “energica e risoluta” nei confronti del gruppo Ferrovie dello Stato, di cui è azionista unico
La Camera dei Deputati ha approvato la mozione presentata dal deputato messinese Vincenzo Garofalo contro la politica dei trasporti disegnata da Ferrovie dello Stato nel Meridione d’Italia. L’atto di indirizzo è stato approvato da una larga maggioranza parlamentare che ha riconosciuto la necessità di chiedere al Governo di intervenire in maniera “energica e risoluta” nei confronti del gruppo Ferrovie dello Stato, di cui è azionista unico, “per sospendere l’innegabile perpetuarsi di politiche di dismissione messe in atto in una parte del Paese”. In particolare l’obiettivo è di far sì che il Governo si riappropri di un ruolo da protagonista nel dialogo con Trenitalia, segnando una inversione di rotta rispetto ad una serie di scelte poste in essere dalla Società che, non investendo nel Meridione d’Italia, ha di fatto creato un gap tra nord e sud spaccando in due il Paese attraverso decisioni insensate quali, tra l’altro, quella di sopprimere i treni notte, “beffardamente- si legge nella mozione- in concomitanza con il centocinquantenario dell’Unità d’Italia” ed in violazione palese del principio di continuità territoriale, tra l’altro costituzionalmente garantito.
Tra le scelte più controverse di Fs che più direttamente riguardano la nostra realtà territoriale: l’annunciata chiusura (entro i prossimi 30 mesi) dell’Officina grandi riparazioni di Messina, la più grande realtà manutentiva di vetture ferroviarie della Sicilia; la chiusura della sede di Messina della Italferr s.p.a., società che da anni esegue ed progettazione ed esecuzione delle linee ad alta velocità/capacità e degli itinerari e nodi ferroviari; e la menzionata soppressione dei treni notte frutto della politica di Trenitalia di “riorganizzazione dell’offerta a media e lunga percorrenza notturna da e per la Sicilia” che di fatto, ha spaccato in due l’Italia.
Intanto il deputato regionale Fortunato Romano, con una interrogazione parlamentare presentata all’Assemblea Regionale Siciliana, sollecita iniziative per il trasporto ferroviario di mercato regionale a seguito della soppressione dei vagoni letto e delle tratte nord-sud da parte di ‘Ferrovie dello Stato s.p.a.’ da e per la Sicilia ed in vista del prossimo ‘contratto di servizio’ tra Regione Siciliana e imprese ferroviarie. Nella interrogazione indirizzata al Presidente della Regione e all’Assessore per le infrastrutture e la mobilità, Romano ricorda come la Regione Siciliana, con la soppressione delle tratte notturne e dei treni a lunga percorrenza, è stata penalizzata da Trenitalia che nei fatti ha interrotto la continuità territoriale col resto del Paese, senza tener conto delle esigenze dei cittadini del Sud Italia. Eppure la Sicilia può avvalersi della facoltà di indire gare di gestione della rete ferroviaria che insiste nel proprio territorio, con conseguente concessione ad altre imprese ferroviarie di alcune tratte, anche a supplenza di quelle soppresse da Trenitalia.
“Sono stati lesi i diritti dei passeggeri – ricorda il deputato messinese – ed in particolare di quelli più in difficoltà (disabili in primis, anziani e meno abbienti) ed è stato violato il principio costituzionale di pari opportunità nell’utilizzo di servizi che sono per altro sostenuti economicamente dal sussidio statale e quindi da tutti i contribuenti italiani”. Romano chiede dunque di sapere quali iniziative sono state attivate e quali altre intendano adottare per garantire ai Siciliani il diritto alla continuità territoriale nel loro Paese, per assicurare un servizio efficiente di trasporto ferroviario di persone e cose con il resto del Paese, per favorire, in accordo con le altre Regioni, la concorrenza tra le imprese ferroviarie ed assicurare così ai Siciliani un sistema di collegamenti, di carattere locale ed europeo, alternativo all’offerta ferroviaria di Trenitalia.
Garofalo dimostra con i fatti di amare la sua gente e si impegna con dedizione per far rispettare i diritti dei messinesi e di tutto il sud.
Spero che altri parlamentari, messinesi e del sud, lo prendano ad esempio, solo così Messina e provincia, e quindi il sud può sperare di crescere.