Alemanno: "Forza Italia non è la nostra casa, la Nuova Destra lo sarà"

Alemanno: “Forza Italia non è la nostra casa, la Nuova Destra lo sarà”

Rosaria Brancato

Alemanno: “Forza Italia non è la nostra casa, la Nuova Destra lo sarà”

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sabato 30 Novembre 2013 - 15:50

Mentre il Pdl si scinde in due tronconi gli ex An puntano a ricostruire una Nuova destra senza nostalgie. Oggi a Messina incontro con Gianni Alemanno, presidente di Prima l'Italia: "Ci siamo trovati all'improvviso senza una casa politica- ha detto- Forza Italia non è la nostra casa". Nasce così il movimento, che aderisce all'Officina per l'Italia e guarda alla destra sociale.

“Abbiamo fatto degli errori in passato, ma per dirla con il Piccolo Principe, non puoi odiare le rose solo perché ti sei punto. Dobbiamo costruire guardando al futuro, non essere nostalgici di Alleanza Nazionale”, con queste parole l’ex parlamentare Carmelo Briguglio sintetizza il percorso intrapreso da quanti, in tutta Italia, guardano alla Destra sociale non con nostalgia ma come la strada per costruire una Nuova Destra.

L’incontro si è tenuto nel Salone degli specchi di Palazzo dei Leoni, alla presenza di Gianni Alemanno, presidente di Prima l’Italia, che dopo avere ascoltato i numerosi interventi dei presenti ha indicato i presupposti e gli obiettivi che stanno spingendo gli ex An a ricostruire la destra, soprattutto alla luce della recente scissione nel Pdl.

Chi aveva mal digerito la fusione a freddo di Forza Italia e An, chi se ne era andato al primo strappo di Fini (con Fli), chi lo ha fatto dopo e chi sta decidendo adesso, avvertono la necessità di una “destra che non sia centro-destra”.

Interessanti gli interventi, molti di ex amministratori, di giovani e donne, che hanno sottolineato i rischi del “vecchio” che vuol farsi nuovo o del non riuscire a dare il giusto messaggio ad un territorio e ad un Paese stanco di parole e di riti.

“Ho riflettuto molto in questi mesi- ha detto Briguglio- poi in me è riemersa la cultura iniziale, la cultura della destra sociale, che era un mondo, una comunità. E’ finito il tempo degli opportunismi, della frase: cosa c’è per me. La situazione è drammatica. C’è una classe dirigente ridicolizzata, ormai lontanissima dalla gente. C’è un impoverimento del ceto medio, un disagio sempre più esteso. Per questo dico che non dobbiamo più guardare con nostalgia ad An, ma guardare al futuro e ad un progetto che ripensi alle città ed al territorio”.

Briguglio, dopo l’esperienza di Futuro e libertà ha quindi deciso di intraprendere il percorso indicato da Alemanno con il nuovo movimento “Prima l’Italia”, che da settembre sta facendo tappa nelle diverse regioni, con l’obiettivo di arrivare ad un Congresso a gennaio e di costruire un partito che sia dentro il centro-destra ma nel quale si possano riconoscere quanti, da destra, non vogliono restare in Forza Italia. Il movimento ha aderito a quell’Officina per l’Italia dei Fratelli d’Italia, vista come un forum che unisce diverse esperienze analoghe.

“Dobbbiamo capire che anche a causa dei settarismi, degli scontri, rischiamo di non avere più una “casa”- ha detto ad apertura d’intervento l’ex sindaco di Roma- Vengo da 5 anni in Campidoglio e quel che brucia di più non è la sconfitta elettorale, ma il fatto che, terminata questa esperienza non ho trovato più una casa per continuare a militare. Persino i sindaci di centro-destra sono diventati una categoria in via d’estinzione. Forza Italia non è la mia casa ed io già da molto tempo l’ho detto a Berlusconi. La scissione del Pdl ha portato due tronconi che sono specifici nella loro identità. Il Nuovo centro destra è moderato, centrista, Forza Italia non è la mia strada. Da qui la necessità di impegnarci in un progetto nuovo, che tenga in primo piano i valori umani sui quali si regge l’Italia e poi quelle riforme interne che in 20 anni di annunci non sono mai state realizzate né a destra né a sinistra”.

Prima l’Italia quindi, per uscire dalla crisi, rigenerare l’identità nazionale e “riconquistare una sovranità nazionale che va scomparendo e che è fatta solo di relazioni economiche tra Paesi”. Non per nulla il dibattito che Alemanno sta portando nei vari incontri in Italia è proprio sulle nuove regole per l’Europa. “Noi finanziamo l'Europa, ma il ritorno che ne abbiamo non è proporzionato agli sforzi che facciamo. L'esistenza stessa dell'euro deve essere un punto di discussione da mettere al centro del nostro semestre di presidenza europea”.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. Siamo sempre stati una accozzaglia di staterelli, granducati, marchesati, repubbliche ecc.. Anche con l’Unità d’Italia siamo rimasti sempre ancorati a quei criteri, a quei valori, a quelle radici. Il nostro motto è quello di dividere, frastagliare, spezzettare. Il nord, il sud, la padania, il mezzogiorno ecc ecc.. Non saremo mai una nazione, uno stato, un popolo. Non abbiamo la cultura della nazione, unica ed indivisibile.
    Questa non cultura la esportiamo ed applichiamo in tutti i settori della nostra esistenza, anche in politica. Centinaia di partiti e partitini con percentuali irrisorie di elettorato che si scannano per una poltrona in Parlamento. Hai voglia che dopo tanto riflettere l’on. Briguglio ha realizzato che non è più il tempo di “cosa c’è per me”, ammettendo di fatto che l’unico obiettivo era (ed è) “un qualcosa per me”. ASSOLUTAMENTE DEPRIMENTE!

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  2. puzza di bruciato 30 Novembre 2013 21:06

    Cosa non si fà per un pò di notorietà…. Il problema è chi vi voterà!!!”

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  3. nuova destra? con voi sessantenni da una vita in politica?? ahah

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  4. Totò cerca casa era più divertente

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