Prima di arrivare in aula, all’atto contabile è stato allegato il parere dei revisori dei conti. Che è favorevole, ma ad una condizione ben precisa
La seduta si è conclusa con un bicchiere di spumante per tutti. Un brindisi per augurarsi un felice anno nuovo ma soprattutto per festeggiare lo scampato pericolo del dissesto finanziario, al quale – ad un certo momento -il Comune di Messina sembrava inesorabilmente condannato. Alle 20,10 circa, il Consiglio comunale ha infatti approvato – con 33 voti favorevoli, due astenuti e nessun contrario – il bilancio di previsione di competenza per l'esercizio finanziario 2012 e il bilancio pluriennale per gli esercizi finanziari 2012-2014, comprensivi dell'immediata esecutività.
Gli abbracci ed i baci di fine anno a fine seduta sono stati preceduti da un lungo dibattito in aula, dai toni a volte anche aspri. I più polemici sono stati senza dubbio i consiglieri comunali vicini al deputato regionale dell’Mpa Beppe Picciolo, vale a dire Nino Carreri, Salvatore Serra, Nino Restuccia, Tanino Caliò, Marcello Capillo. «Per noi cittadini- consiglieri per cui la matematica non è un’opinione, dover assistere al balletto di crifre messo su dal commissario ed il suo staff tecnico da una parte e dall’Area economico-finanziaria dall’altra continua ad essere motivo di grande preoccupazione e perplessità», ha spiegato Carreri a nome del gruppo. E sempre lui ha annunciato a colleghi: «Non voteremo quindi quest’atto, che ha tutti i crismi esclusivamente di un atto di fede».
Critica anche la posizione del consigliere comunale del Fli Pippo Trischitta: «Questo bilancio ha 27 milioni in più di entrate rispetto a quello dei 2011 e siamo qua a parlare di dissesto. Le altre città stanno molto peggio di noi e sono stati accesi i riflettori solo su Messina. Trischitta ha poi votato favorevolmente il documento contabile, come i colleghi di partito Claudio Canfora e Nello Pergolizzi. Ha detto sì al bilancio di previsione 2012, per la prima volta dal 2009, anche il consigliere dell’Udc e presidente della Commissione bilancio Giuseppe Melazzo , che ha riconosciuto al commissario straordinario Luigi Croce «il merito di aver mutato l’impostazione nel bilancio» ed aver avviato un percorso virtuoso. «Finalmente, nel pluriennale , non sono previste partecipazioni pubbliche, né vecchie né nuove». Il Comune dirà addio anche alla Stu Tirone, oggetto di accesi scontri, anche in seno al Consiglio comunale.
I consiglieri Sebastiano Tamà (Grande sud) e Felice Calabrò (Pd) hanno voluto lanciare un messaggio di speranza , affinché questo sia un nuovo inizio per il Comune di Messina, che da qui deve partire per un cammino ancora lungo e non privo di difficoltà.
Gli interventi dei consiglieri comunali sono stati preceduti da quello del Ragioniere Generale, Ferdinando Coglitore, che, in apertura dei lavori, ha esposto i contenuti della proposta deliberativa e difeso il lavoro svolto con grande serietà e professionalità dal collega Giovanni Di Leo, che ha rimodulato il bilancio di previsione per ben tre volte, l’ultima in meno di 24 ore. Il bilancio è stato, infatti, definito e quindi firmato dal commissario Croce, dopo che il Governo regionale ha approvato il bilancio provvisorio della Regione e la cosiddetta norma "salva Messina", votata anche dall'ARS nella seduta di sabato scorso, inserita nel quadro degli interventi in favore dei comuni che hanno attivato la procedura di pre-dissesto ai sensi del decreto legge 174/2012.
La manovra del bilancio del Comune di Messina messa a punto dall’area economico-finanziaria di Palazzo Zanca, su precise direttive del commissario Croce, ammonta complessivamente a € 425 milioni 794 mila 850 euro di entrate ed uscite. Sono state considerate tutte le previsioni di entrata e tutti i trasferimenti della Regione e inserite le spese per il rimborso dell'indebitamento (oneri di ammortamento, Boc), contratti e fitti passivi, ed inoltre tutti i debiti fuori bilancio riconosciuti dal Consiglio comunale pari a cinque milioni e 988 mila 472euro e non finanziati nel corso del 2011, oltre all'ammontare delle transazioni dell'esercizio 2012, pari a cinque milioni e 889 mila 799 euro.
Prima di arrivare in aula, all’atto contabile è stato allegato il parere dei revisori dei conti , che nelle conclusioni della loro relazione, lunga sedici pagine, sottolineano come «l’organo di revisione al fine di poter esprimere un parere più dettagliato, avrebbe dovuto disporre di adeguati tempi tecnici». Il parere del Collegio dei revisori sulla proposta di bilancio 2012 e sui documenti allegati è favorevole «a condizione che le entrate previste al codice risorsa 289/30 verranno assegnate con apposito decreto al Comune di Messina». Dario Zaccone, Domenico Maesano e Giancarlo Panzera sono come san Tommaso vogliono “toccare con mano” i 40 milioni di euro stanziati dalla Regione, che dovranno essere restituiti dal Comune in soli 5 anni e non in 20 come era stato ipotizzato inizialmente.
Con l’approvazione del bilancio di previsione 2012 si chiude l’anno del Consiglio comunale, che tornerà a riunirsi martedì 8 gennaio, alle ore 11.30. Intanto, buon anno a tutti! (Danila La Torre)
DEBITI NUOVI…… Che bello tutti a festeggiare….ma che stiamo a brindare ? Immaginate un padre di famiglia che chiede un prestito alla Regione ma lo deve restituire con gli interessi…si festeggia cosa? Il debito nuovo? Questa città’ si indebita ed il consiglio esulta bene bravi bis…tutti promossi pronti a candidarsi alle prossime elezioni….i messinesi sono senza speranza e costoro sono i loro perfetti rappresentanti….il nulla del nulla…
40 MILIONI DI EURO DA RESTITUIRE IN 5 ANNI! Oltre agli altri milioni messi a disposizione dal Governo Centrale. Ma il prestito regionale non si doveva restituire in 20 anni? Ora salta l’ennesima sorpresa.
E questo solo per salvare i politici e gli amministratori corrotti che continueranno la loro opera devastatrice.
E chissà quanti sotterfugi nascondono questi documenti contabili, decifrabili solo da coloro che li hanno “redatti”.
Cari Messinesi, la porta dell’Inferno è stata aperta, altro che buon 2013!
Avevamo occasione di far piazza pulita, e invece abbiamo la solita minestra, ma come si puo’ pensare di ripianare una situazione debitoria con altri debiti questi non sono normali, e parlano pure di una situazione in attivo fatta non con le entrate ma con i prestiti, ma da dove vengono da fantabilancia.
Non c’è niente da fare! Sradicare le vecchie logiche da Palazzo Zanca e’ veramente impossibile! Ma possibile che ci sia ancora chi difende l’impostazione del bilancio ante – dott. Croce? C’è chi non arretra neanche davanti all’evidenza!
Vergognatevi..altro che festeggiare….hanno evitato il dissesto solo per continuare a spadroneggiare in questa città morta…
Caro pino, la sorpresa è, a mio giudizio, che nel bilancio di previsione del Comune non potevano inserirsi i fondi regionali, per due motivi: 1) Non è rispettata la norma regionale dell’art. 5 comma2 che prevede l’approvazione del piano di rientro dai debiti del Comune che deve passare dal Consiglio Comunale prima, dal ministero e dalla regione poi; 2) Secondo perchè ho dubbi che la manovra esitata dalla regione fosse già esecutiva poichè all’art. 6 è scritto che la legge entrerà in vigore dopo la pubblicazione e comunque nel 2013 e non nel 2012 3) Per essere reali tali fondi avrebbero dovuto essere di competenza 2012 ed avere ricevuto un giudizio di congruità della manovra di rientro dei debiti che allo stato non esiste.
Non è un caso che i Revisori dei Conti se ne siano lavati le mani con un parere positivo a condizione però che tali fondi si realizzino.
DA ULTIMO E FORSE DI MAGGIOR RILIEVO, LA MANOVRA DELLA REG,NE ENTRANDO IN VIGORE NEL 2013 NON PUO’ MODIFICARE UN BILANCIO GIA’ CHIUSO DEL 2012 E QUINDI NON PRODUCE EFFETTI CONCRETI!!!!
Non mi pare certo un procedere nella chiarezza….
LUIBEN, non c’è mai stata chiarezza in questa sporca vicenda. Fino ad un mese fa il dissesto era al 99% sicuro, poi, via via che venivano stilati documenti contabili poco trasparenti, erano riusciti a mitigare l’effettivo debito. Ora si è arrivati alla fine della storia con l’azzeramento del debito grazie ai prestiti loro concessi. I signori “ragionieri del comune” (senza offesa per i veri ragionieri), sono riusciti a far quadrare i conti, con il benestare della politica locale e del commissario. Ma vedrai che tra qualche tempo salteranno fuori chissà quanti coniglietti dal cappello del prestidigitatore attuale. Prepariamoci ad una marea di inasprimenti delle gabelle locali, che si aggiungeranno ai tanti “contributi di solidarietà”(così vengono chiamate le tasse dall’++++ bocconiano che fino ad oggi ci ha governato), che il Governo Centrale ha messo a punto.
Se ne avessi la possibilità, scapperei all’estero…
Caro Luiben, la chiarezza non esiste più nè il principio della “competenza” begli atti che comportano spese a carico degli enti pubblici territoriali. La strana procedura adottata per la concessione di questo “prestito” a breve termine ( 5 anni) sia da parte della regione che da parte del Comune di Messina, mi ha lasciato alquanto perplesso. sia per le modalità di concessione che per le modalità di iscrizione nel bilancio comunale. Sintetizzando il primo caso, il governo regionale approva la legge che autorizza, a partire dal 01/01/2013 l’esercizio provvisorio e fissa l’entrata in vigore di detta legge il 01/01/2013. Ciò significa che gli effetti giuridici decorrono dal 01/01/2013 e non prima. Però con la citata legge che entra in vigore col 01/01/2013 modifica il bilancio di previsione della regione dato che vi inserisce un a nuova spesa denominata “fondo di rotazione salva comuni” di € 40 milioni che a sua volta vengono recuperati attraverso la riduzione della spesa prevista con legge regionale n. 7 de 11/05/2011 (sarebbe interessante averne copia) che potrebbero essere, il condizionale è necessario, considerati residui passivi che, per legge, non possono essere stornati ed utilizzati per finanziare nuove o maggiori spese. Come vedi siamo un labirinto contabile che solo la Corte dei Conti ne potrebbe definire la legittimità. Per quanto riguarda il prestito non cambia, a mio parere, proprio nulla solo che a differenza del prestito elaborato dal professore Centurrino e chiamato “finanza creativa” questo potremmo definirlo di “finanza del Creatore”
E QUESTA SAREBBE CONTABILITA’ PUBBLICA????
DA FAR RIVOLTARE NELLA TOMBA ANCHE IL PIU’ “TINTU RAGIUNERI” !
CONFIDO SOLO NELLA CORTE DEI CONTI CHE NORMALMENTE E’ COMPOSTA DA PERSONE AVVEDUTE E CAPACI.
CONTRARRE NUOVI DEBITI SIGNIFICA FRA 5 ANNI LA DEVASTAZIONE TOTALE, NON CI SALVERA’ PIU’ NEMMENO L’UOMO RAGNO !!!!!!!!!!!
Croce fa un po la figura di mario monti con appresso la strana triade ABG Ardizzone Buzzanca Genovese che salva il “+++++++” sulle spalle dei messinesi che per le loro ++++si imbracano una montagna di ulteriori debiti. BRAVISSIMI TUTTI QUELLI CHE HANNO VOTATO.
la nia risposto è timasta in redazione
Adesso che il bilancio è stato approvato, i consiglieri e il ragioniere generale (f.f.), sono felici di essersi salvati dal dissesto finanziario, così i consiglieri si potranno candidare e il ragioniere generale (f.f.), continuerà a percepire l’INDENNITA’ di RISULTATO. Corte dei Conti e Procura della Repubblica permettendo…
i messinesi sono senza speranza e costoro sono i loro perfetti rappresentanti….il nulla del nulla…
Antonio G , concordo pienamente, ma credo vhe come tutte le cose, nulla è eterno e prima o poi succederà qualcosa che azzererà tutto
I commenti dei buddaci , esperti del cavillo, finora beneficiari dell’allegra amministrazione,che si rodono per non avere più voce in capitolo!
I commenti dei buddaci , esperti del cavillo, finora beneficiari dell’allegra amministrazione,che si rodono per non avere più voce in capitolo! PS.COPIO il comm.del sig.campanella.
le “cucche ci sono rimaste male” roba da matti cercare un cavillo per la concessione del prestito alla loro citta’.
i PALADINI DEL DISSESTO della loro citta, i brividi!!!!
certo accertare le responsabilita’ ora e cosa buona e giusta, ma questo e’ un altro discorso. bye bye attendiamo con ansia scritti chilometrici..degli pseudo esperti artisti masochisti del cavillo..
forse beneficiario dell’allegra amministrazione sarà lei, noi siamo solo vittime che mantegono questi-…. al potere. Comunque il bello arriverà dopo, non è stato risolto nulla
Io ritengo che sia giusto criticare, ma non polemizzare ed avere rispetto per le idee altrui. Sino al 31 dicembre si è detto che tutto era fermo, che gli stipendi ai lavoratori delle cooperative e dell’Atm non si pagano compresi i bandi di gara per l’affidamento dei “servizi sociali” perché non era stato approvato il bilancio 2012 e che ci sarebbe stato il dissesto se la regione siciliana non ci avesse concesso il prestito di 40 milioni di euro. Non ci soffermiamo sui debiti fuori bilancio già riconosciuti dal Consiglio Comunale ed adesso si accerta la carenza di copertura finanziaria, non ci si meraviglia che non si parli della mancata presenza in questo bilancio di un presunto “disavanzo di amministrazione” eventualmente da dare copertura finanziaria., insomma nessuna meraviglia per niente. Si dice che adesso siamo salvi ed accettiamo, umilmente, quello che si dice, ma per esserne convinti bisogna attendere quello che accadrà, speriamo, in meglio, ma bisogna attendere. Questo perché anni addietro, per evitare il “dissesto” un assessore invento “la finanza creativa” Anche allora dissi che non era quello il tentativo giusto, ma che sarebbe servito solo per “tirare a campare”. Visti i risultati prodotti, ho azzeccato. I numeri parlano, ma bisogna saperli comprendere. Comunque non vorrei essere nei panni coloro che oggi gestiscono le sorti finanziarie del nostro Comune
Cari Antonio Campanella e Manuel,
il “dissesto” avrebbe avuto un solo vero effetto, ossia che i cordoni della borsa pubblica li avrebbe tenuti un terzo imparziale e impermeabile a galoppini, simpatizzanti e “amici degli amici”. Ma così purtroppo non è stato, e i ns consiglieri comunali e politici alla notizia dell’arrivo dei soldi sembravano tanto “quelli che ballavano nel letto alle 3,32 della notte del terremoto a L’Aquila”.
Sono arrivati i soldi, saranno cinque anni di pappatoie, tanto poi arriverà un nuovo Governatore Siciliano “amico degli amici” che congelerà la restituzione del prestito ottenendo in cambio l’eterna gratitudine dei ns cari rappresentanti e, per lui, una sicura roccaforte clientelare.
La rinascita di Messina? No, solo l’ennesimo rinvio della vera “resa dei conti” a cinque anni da oggi, con l’orchestrina del Titanic che continua imperterrita a suonare …