Iniziamo oggi un viaggio tra le spese e le stranezze del Cas. Si va dal capitolo rimborsi alla parola magica dei contenziosi: transazione. In diverse puntate racconteremo i casi di pagamenti erogati due volte e la storia del dirigente che lo ha segnalato, indennità lievitate come i panettoni e aree tecniche che danno affidamenti in totale autonomia nonchè di incarichi legali e determine mai firmate.
Mentre percorrere l’autostrada Messina-Palermo è spesso un’avventura ai limiti della paura e ai confini del tempo (soprattutto in estate nel noto tratto infernale), iniziamo oggi un viaggio tra le stranezze del Cas, quel Consorzio Autostrade che ha finito con il prendere una direzione diversa rispetto a quella prevista alla nascita. Sarà un viaggio in più puntate tra gli sprechi, i paradossi di una macchina inceppata, i rimborsi, i misteriosi gialli legati a contenziosi e transazioni. Se sotto l’aspetto mediatico sicuramente è più d’impatto parlare del raddoppio di indennità e rimborsi o di sprechi in barba ad ogni spending review, ci sono aspetti meno “appariscenti” ma che comporterebbero una riflessione attenta sul modo di gestire la cosa pubblica ed il denaro pubblico. Fa meno scalpore raccontare i retroscena di transazioni o voci in bilancio, ma aiuta a capire il funzionamento di alcuni meccanismi.
Iniziamo quindi dal Cas nella stagione della rivoluzione crocettiana, che dall’ottobre 2013 ha voluto un Presidente a lui vicino, Rosario Faraci. Fino ad allora a reggere le sorti del Cas in qualità di commissario straordinario era stato Nino Gazzara, tra i fondatori di Forza Italia a Messina, eletto parlamentare per due legislature ed approdato alla guida del Consorzio in era Lombardo, avendo sposato la causa dell’Mpa. Da Lombardo a Crocetta però Gazzara resta al Cas, passando dal ruolo di commissario a quello di “secondo vicepresidente” (tra l’altro ipotesi non prevista dallo Statuto). Nel mezzo ci sono diversi incontri all’Atelier di Antonio Presti a Tusa tra il governatore, Gazzara (all’epoca commissario) l’avvocato Andrea Lo Castro (un tempo collega di studio dell’ex parlamentare forzista e legale di controparte in alcune cause contro il Cas) sotto l’occhio benevolo di Totò Cardinale. Così, nonostante le perplessità iniziali di Crocetta nel confermare una nomina di Lombardo (del resto ne ha confermate una lunga serie) Gazzara resta prima commissario e poi, al momento della nuova composizione del Cda diventa componente. Sarà il neo presidente Faraci a “promuoverlo sul campo” secondo vicepresidente affiancandolo alla vice Marina Marino.
Il nuovo Cda figlio della rivoluzione crocettiana, alle prese con una situazione delle autostrade a dir poco allucinante ha altre priorità, che sono, ad esempio, quelle dei rimborsi, primo provvedimento preso dal neo presidente dopo l’insediamento. Ad accendere i riflettori sulla vicenda dell’aumento delle tariffe rimborsi e delle indennità è il settimanale Centonove che fa le pulci ad una serie di “stranezze”. Il Cas “ereditato” da Faraci è una macchina che gestisce una mole elevatissima di soldi pubblici nella quale però non c’è un albo avvocati né di professionisti, non esiste un albo di ditte di fiducia, né alcun sistema di rotazione, non c’è una cronologia nel pagamento di fornitori e professionisti, un archivio informatico, ed ogni area tecnica può fare (e fa) affidamenti di somme urgenze in totale autonomia. Così, in un clima di confusione può capitare che i pagamenti vengano effettuati due volte, che vi siano transazioni decise tra dirigente e controparte saltando alcuni passaggi o che quando un dirigente inizia a sottolineare alcune irregolarità poi a fine contratto viene rispedito all’ufficio di provenienza.
Ma andiamo per ordine. Il nuovo consiglio direttivo presieduto da Faraci si insedia il 9 ottobre 2013, e cosa fa? Per dichiarazione dello stesso Faraci: “A far data dal 9 ottobre si è accertato che, per legge, era dovuto il rimborso in conformità delle tabelle Aci e non quello sinora applicato”. L’adeguamento alle tabelle Aci ha spinto il secondo vicepresidente Gazzara ad applicare la decisione in modo “retroattivo”, facendosi quindi integrare le somme relative ai rimborsi del 2012 quando era commissario. Due le integrazioni retroattive saldate dall’economo, una da 13.616, 54 euro ed una da 3.345 euro. Se andiamo poi a vedere per rimborsi (che comprendono altre voci per missioni e varie) del 2014 scopriamo che il presidente Faraci in nove mesi ha incassato circa 40 mila euro. In generale la media mensile dei rimborsi spese si aggira per il presidente sui 4 mila euro, tenendo conto anche di eventuali missioni. Il vice Gazzara nel 2013 è stato rimborsato per 30 mila euro dei quali la metà per rimborsi chilometrici. La vice Marino in 4 mesi ne ha spesi 9 mila. Ogni singola trasferta a Palermo viene a costare circa 500 euro ( e meno male che il pedaggio presumiamo non debba essere pagato…). Da aprile 2014 sono stati dismessi i contratti per le auto di rappresentanza ma alla luce dei rimborsi resta da valutare se davvero si sia raggiunto il risultato sperato. Passiamo alle indennità per il Cda. Dopo aver dato un ritocchino ai rimborsi infatti si pensa di “adeguare” anche le indennità ed il direttore generale Trainiti facendo riferimento ad un Decreto targato Lombardo (mai messo in atto) e nelle more dell’approvazione del bilancio da parte dell’Assessorato regionale (bilancio ancora non approvato) dispone l’aumento dell’indennità del presidente da 48 mila a 50 mila euro annui e delle indennità dei vicepresidenti dai 17 mila euro ai 40 mila. Somme queste alle quali vanno ad aggiungersi i rimborsi.
A prescindere dall’aspetto mediatico che queste cifre hanno ( a proposito dell’importanza dei media: nel 2013 sono stati spesi 20 mila euro per uno spot televisivo sulla sicurezza stradale e 18 mila per la campagna informativa), il clima di confusione che si registra ha causato una serie di stranezze.
Nel febbraio 2014 il responsabile dei servizi finanziari Stefano Magnisi (e non sarà la sua unica segnalazione) scrive al dirigente amministrativo, al direttore generale ed al presidente: “si evidenzia ancora una volta che durante la fase preliminare relativa all’inserimento nella procedura contabile degli impegni di spesa per il pagamento sono state riscontrate duplicazioni con ripetizione delle somme da pagare. Pertanto si invitano le S.S.L.L ad attenzionare gli uffici ad una più attenta ed analitica verifica dei provvedimenti da emettere”. Successivamente Magnisi ribadisce il concetto per evitare che i contenziosi costino il doppio: “colgo l’opportunità per sottolineare che la procedura informatica in atto in uso presso il Consorzio consente un controllo automatico attuale ma non lo consente per il passato non avendo nell’archivio informatico i documenti riferiti agli anni precedenti il 2012. Pertanto si chiede un maggiore controllo per evitare tali anomale duplicazioni su liquidazioni per debiti pregressi”. Il dirigente ripete lo stesso discorso per i pagamenti ai creditori. A settembre interviene su un’altra vicenda: la transazione da 2 milioni di euro con la Cassibile scarl operata dal dirigente dell’area tecnica Gaspare Sceusa al quale in una nota “rammento che l’iter transattivo non risulta completato alla luce delle disposizioni statutarie e della convenzione con l’Anas”. Magnisi rileva che non sono stati adottati i provvedimenti Consiliari ed Assembleari e manca l’acquisizione del parere dell’Anas “Atti necessari per assicurare all’ente il rimborso delle somme concordate dalle parti, evitando di porre le somme a carico del bilancio dell’ente”. Magnisi evidenzia come un dirigente non possa fare una transazione direttamente con la controparte saltando alcuni passaggi previsti dalla normativa. Sceusa replica a Magnisi sottolineando che nel caso in specie non serve il parere dell’Anas (ma lo trasmette all’Anas il giorno dopo) senza rispondere in merito agli altri rilievi. Intervistato da Livesicilia su questa vicenda il presidente Faraci dichiara: “Di questo contenzioso non so nulla e mi sorprende che all’esterno si sappiano così tante cose”. Stupisce che il presidente di un Ente non sappia nulla su come vengono spesi 2 milioni di euro e ancor più stupisce la sua “sorpresa” nello scoprire che la notizia si sappia.
I lettori si chiederanno che fine ha fatto un dirigente così “puntiglioso” come Magnisi. Ebbene, scaduto il contratto a fine 2014 è stato rispedito all’ufficio di provenienza al Comune.
La situazione del contenzioso però merita un capitolo a parte, dal momento che il Cas è diventato una sorta di “cassa continua” , viste le condizioni delle autostrade siciliane che comportano risarcimenti e pagamenti di somme a vario titolo ad automobilisti e imprese. Nel capitolo contenziosi c’è una parola magica: transazione, che sta costando cifre non da poco. Nella prossima puntata parleremo del contenzioso Bonatti, una causa persa in primo grado con un pignoramento da oltre 7 milioni di euro e per la quale è in corso un appello. Nella vicenda fa irruzione una sorpresa: un incarico-non incarico per un parere sull’ipotesi di transazione affidato ad un legale diverso da quello attuale ed una determina mai firmata. E questa storia la raccontiamo domani.
Rosaria Brancato
la patrie galere esistono ancora? forse per i “babbi”
la patrie galere esistono ancora? forse per i “babbi”
SONO ORGOGLIOSO delle giornaliste di TEMPOSTRETTO, in questo caso del coraggio di Rosaria BRANCATO a scrivere con la stessa precisione di Milena Gabanelli delle oscure cose del CAS, altro fallimento del RIVOLUZIONARIO poi RE SARO. Cara ROSARIA ieri ho pubblicato due cifre sconosciute ai messinesi, sono relative alla spesa per LOCAZIONI, cioè gli affitti per l’utilizzo di immobili di proprietà privata, nel 2014 è stata pari a €4.160.586, mentre nel 2013 €3.429.783, UN FIUME DI DENARO dei messinesi. Sarebbe interessante far conoscere ai messinesi chi sono questi proprietari, a quale anno risalgono i contratti e il loro importo. Dopo la tua inchiesta sul CAS ti invito a farne una sulle LOCAZIONI.
SONO ORGOGLIOSO delle giornaliste di TEMPOSTRETTO, in questo caso del coraggio di Rosaria BRANCATO a scrivere con la stessa precisione di Milena Gabanelli delle oscure cose del CAS, altro fallimento del RIVOLUZIONARIO poi RE SARO. Cara ROSARIA ieri ho pubblicato due cifre sconosciute ai messinesi, sono relative alla spesa per LOCAZIONI, cioè gli affitti per l’utilizzo di immobili di proprietà privata, nel 2014 è stata pari a €4.160.586, mentre nel 2013 €3.429.783, UN FIUME DI DENARO dei messinesi. Sarebbe interessante far conoscere ai messinesi chi sono questi proprietari, a quale anno risalgono i contratti e il loro importo. Dopo la tua inchiesta sul CAS ti invito a farne una sulle LOCAZIONI.
Mi associo alla richiesta di Mariedit.
Salvatore
Mi associo alla richiesta di Mariedit.
Salvatore
complimenti per il servizio. Il CAS è forse l’unico ente che gestisce un’autostrada in perdita. In genere le Autostrade sono come pozzi di petrolio che dovrebbero fruttare fiumi di denaro. Invece da noi l’Autostrada è anche questa un incarichificio….. i componenti del Cda del CAS ne sono un lampante esempio.
Le condizioni della A 20 sono pietose , chiamarla Autostrada è una offesa per le vere autostrade….
complimenti per il servizio. Il CAS è forse l’unico ente che gestisce un’autostrada in perdita. In genere le Autostrade sono come pozzi di petrolio che dovrebbero fruttare fiumi di denaro. Invece da noi l’Autostrada è anche questa un incarichificio….. i componenti del Cda del CAS ne sono un lampante esempio.
Le condizioni della A 20 sono pietose , chiamarla Autostrada è una offesa per le vere autostrade….
le strade in Libia sono migliori della A 20
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