Primarie progressiste tra Chinnici, Fava e Floridia. Oggi a Messina la sottosegretaria

Primarie progressiste tra Chinnici, Fava e Floridia. Oggi a Messina la sottosegretaria

Marco Olivieri

Primarie progressiste tra Chinnici, Fava e Floridia. Oggi a Messina la sottosegretaria

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martedì 12 Luglio 2022 - 07:06

In vista delle presidenziali il 23 luglio e dell'incontro a Messina il 18, la senatrice Barbara Floridia espone le sue posizioni in città

MESSINA – Tre candidati alla presidenza della Regione siciliana. Tre candidati per rappresentare il campo progressista nella futura corsa alla guida della Regione. Un centrosinistra ammaccato in Sicilia dalle sconfitte di Palermo e Messina e dalla crisi dei 5 Stelle, ma che intende approfittare delle divisioni interne al centrodestra e tentare un rilancio. L’europarlamentare Caterina Chinnici, candidata dal Partito democratico, la sottosegretaria all’Istruzione e senatrice Barbara Floridia, espressione del Movimento 5 Stelle, il deputato regionale e giornalista Claudio Fava, sostenuto da movimento “100 passi” e Articolo Uno.

La senatrice Floridia a Messina

Oggi a Messina, nella sede del comitato elettorale del M5S (via Cesare Battisti n. 25), la sottosegretaria messinese Floridia incontra la stampa alle 11. Un’occasione per fare il punto sullo stato delle cose nel mondo 5 Stelle dopo la recente scissione, con il deputato messinese Francesco D’Uva passato nel gruppo parlamentare del ministro Di Maio.

In generale, l’obiettivo del mondo M5S è non disperdere l’esperienza di questi anni, mentre i vertici del centrosinistra vorrebbero raggiungere i centomila iscritti alla piattaforma. Un traguardo ambizioso, reso difficile da un sistema farraginoso o comunque non velocissimo per iscriversi, che richiede decisamente un po’ di pazienza, e dalla disaffezione di una parte dell’elettorato.

E non è finita: tre candidati di valore ma non di forte impatto innovativo, in questa fase politica, non aiutano ad alimentare la sensazione di una svolta. Al di là dei tre nomi, sicuramente autorevoli, i deficit strutturali del mondo progressista in Sicilia, che Tempostretto intende approfondire, rimangono intatti e i risultati di Messina e Palermo lo dimostrano.

Nel frattempo, il centrodestra si divide sulla figura di Musumeci e sulla sua ricandidatura e Cateno De Luca macina chilometri proponendosi come “sindaco di Sicilia”. Sembra di vedere un film già visto, con la regia di De Luca e la vittoria finale di Basile a Messina. Tocca a centrosinistra e centrodestra cambiare l’epilogo.

Tre sfidanti in vista delle primarie del 23 luglio, l’incontro a Messina il 18 luglio

Si vota il 23 luglio sulla piattaforma https://www.presidenziali22.it/, dopo essersi registrati entro il 21 luglio, e solo in 32 punti dal vivo allestiti nell’isola. L’appuntamento, per il confronto fra i tre candidati, a Messina è previsto il prossimo 18 luglio e la sfida investe una palermitana, Chinnici, figlia del consigliere istruttore ucciso dalla mafia Rocco Chinnici e anche lei magistrata, prima dell’esperienza come assessora nella giunta Lombardo e poi al Parlamento europeo con il Pd.

Un catanese, Fava, scrittore, sceneggiatore (“I cento passi”), autore di teatro, già parlamentare della Rete e di recente presidente della Commissione regionale antimafia, giornalista formatosi ai “Siciliani”, storica testata fondata dal padre Giuseppe Fava, assassinato dalla mafia.

Infine una messinese, Floridia, docente di Lettere, eletta senatrice con i 5 Stelle e poi sottosegretaria nel governo Draghi.

I primi due confronti sono avvenuti a Palermo e Ragusa, domenica e ieri, sempre disponibili in streaming sulle pagine social delle forze politiche. In primo piano, tra i temi affrontati, antimafia e anticorruzione nella pubblica amministrazione, infrastrutture e viabilità, Ponte sullo Stretto.

Chinnici: “La mia legge sulla trasparenza nella pubblica amministrazione rimasta inattuata e la necessità di superare la condizione d’insularità”

Per Chinnici, che non dimentica la figura del padre ma intende rivendicare “il proprio percorso professionale e politico”, “la legalità deve essere trasversale ed essere la regola, intesa come buon funzionamento della pubblica amministrazione. Sono temi a cui ho dedicato il mio impegno sempre e in ogni ambito. Mi piace ricordare che, come assessora nel governo regionale, sono stata autrice di una legge sulla trasparenza della pubblica amministrazione, sulla semplificazione amministrativa, contenente norme anticorruzione, e sull’informatizzazione. Una legge purtroppo rimasta inattuata”.

“Riguardo ai trasporti, oggi gli aeroporti siciliani non garantiscono la continuità territoriale – rileva l’ex magistrata – e io, in otto anni di attività al Parlamento europeo, ho imparato che la buona politica può raggiungere risultati importanti, penso alla lotta alla criminalità organizzata, nel segno del confronto e del compromesso. Questo metodo può portare a raggiungere risultati importanti, superando gli interessi contrapposti dei singoli territori”.

“In merito al Ponte – osserva Chinnici – un attraversamento stabile dello Stretto è da tenere in considerazione. Che possa essere un ponte o un altro tipo di struttura, non ci sono preclusioni da parte del Pd. Si è parlato pure di attraversamenti sottomarini. L’importante è superare la condizione di insularità. Prima di tutto, però, va fatto un serio studio di fattibilità sul piano tecnico e dell’impatto ambientale, dei costi e dei tempi di realizzazione. Ma la priorità è risolvere la questione delle infrastrutture, come sa bene chi sbarca a Messina”.

Floridia: “Il reddito di cittadinanza misura di legalità e il nostro impegno al governo per le infrastrutture siciliane”

A sua volta Floridia insiste sulla necessità di leggi che superino “problemi decennali. Parlo della mia esperienza di governo: il reddito di cittadinanza toglie manovalanza alla mafia. Lo confermano le recenti intercettazioni di un boss. Il reddito di cittadinanza non è solo un validissimo argine alla povertà, come ha certificato pure l’Istat, ma anche uno strumento per sottrarre possibiilità di reclutamento alla criminalità. Nel complesso, servono misure economiche e sociali per proteggere i cittadini. Occorrono misure concrete, insomma. Anche la digitalizzazione è strumento di trasparenza. L’importante è che non si usi più lo statuto regionale come scudo per non applicare le norme nazionali”.

Riguardo alle infrastrutture siciliane, “in questi anni al governo – evidenzia Floridia – abbiamo ragionato in termini complessivi su come riprendere i trasporti e abbiamo stanziato risorse. Ho partecipato all’istituzione della terza autorità portuale dello Stretto, che era stata accorpata a Gioia Tauro. Potrei parlare dei 20 miliardi che il viceministro Giancarlo Cancelleri ha stanziato, con il secondo governo Conte e con il governo Draghi, per le nostre infrastrutture, per le reti ferroviarie Rfi. Abbiamo aperto la Palermo-Trapani e Gela-Catania che erano chiuse. Occorre pure un disegno unico degli aeroporti di Sicilia”.

Evidenzia la senatrice: “Queste presidenziali22 sono un’occasione di crescita. Personale e politica. Non è sempre facile fare sintesi e fare coesistere diverse anime all’interno di un unico progetto. Ma abbiamo lavorato sodo e siamo riusciti a creare un metodo. Abbiamo ad esempio unito le primarie, che storicamente sono di sinistra, con il voto online, che è uno strumento tipicamente del M5S. E questa è pure l’idea che abbiamo di campo progressista: unire il meglio di tutte le forze che si ritrovano sotto lo stesso tetto di valori e programmi”.

Fava: “Quel viadotto Ritiro cantiere a cielo aperto da 25 anni e il Ponte un prodotto economico fallimentare”

Mette in risalto Fava: “Che cosa ne facciamo del Cas, Consorzio per le autostrade siciliane, trattata come una partecipata qualunque mentre dovrebbe essere un ente pubblico con la sua autonomia? Attualmente, un debito di 43 milioni impedisce l’avanzamento dei lavori. In questo quadro, se ci fosse il Ponte sullo Stretto, si dovrebbe attraversare un viadotto, a Messina, accanto al quartiere Giostra: il viadotto Ritiro, cantiere a cielo aperto da 25 anni. Da 25 anni si fa un giro di ottovolante per rimettersi in autostrada da Messina a Palermo. Il Ponte? Rischierebbe, a causa del problema sismico, di essere chiuso per via dei venti 100 giorni l’anno. Pensiamoci se è questo il modo di risolvere il ritardo storico, tragico e culturale, della viabilità in Sicilia”.

“Agrigento-Caltanissetta e Palermo-Caltanissetta – insiste il parlamentare regionale – sono cantieri aperti da vent’anni. Catania-Gela ha trent’anni di vita ed è ferma. La nostra rete ferroviaria è solo per metà elettrificata e solo per un quindicesimo a doppio binario. Vorrei pure ricordare che l’ottanta per cento dell’export in Sicilia passa dai porti: questa è una grande opportunità. Accenno a tutto questo per arrivare al Ponte: chi lo ha progettato, ci dice quello che aveva già sostenuto uno studio indipendente del Politecnico di Torino una quindicina d’anni fa. Queste fonti sostengono che il Ponte, nella migliore delle ipotesi, verrà utilizzato l’undici per cento del suo potenziale. I veicoli che attraverseranno il Ponte saranno dall’undici al quindici per cento della sua potenzialità. Si tratta di un prodotto dal punto di vista economico fallimentare”.

Osserva Fava nel suo diario quotidiano sulla sua pagina Facebook: “Ascolto le mie competitrici, parlano della loro candidatura come un atto d’amore per la Sicilia. Io chiudo dicendo che questa terra non la amo: le appartengo, la rispetto e oggi la sfido a ritrovare sé stessa, a mettere da parte le giaculatorie, i pessimismi, le rassegnazioni. Finisce dov’è cominciata: i loro appelli ai loro partiti, come in una contesa tra piccole patrie. Io non ho partiti e li ho tutti, e a tutti mi rivolgo, a quelli che votano Pd, a quelli che non votano più, agli orgogliosi militanti dei 5Stelle, a coloro che la politica se la sono cercata altrove, in una militanza civile senza bandiere e senza pronomi”.

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