Alla scoperta dei fari: Torre della Lanterna, Capo Peloro, S. Salvatore

Alla scoperta dei fari: Torre della Lanterna, Capo Peloro, S. Salvatore

Daniele Ferrara

Alla scoperta dei fari: Torre della Lanterna, Capo Peloro, S. Salvatore

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giovedì 29 Marzo 2018 - 06:14

Organizzata dell'associazione il Mondo dei Fari l'iniziativa ha visto la partecipazione di oltre 40 soci provenienti da ogni parte del Paese.

Quando l’uomo iniziò a navigare anche di notte, inventò il faro. S’iniziò accendendo grandi cataste di legname sui promontori, poi si arrivò a costruire edifici protesi verso il cielo la cui sommità con la propria luce dava ai naviganti l’aiuto per raggiungere il porto. I fari nella storia hanno avuto anche il pregio d’essere monumentali.

L’associazione culturale Il Mondo dei Fari ha dedicato l’iniziativa Primavera nei fari della Sicilia nelle giornate di 24 e 25 Marzo alla visita dei nostri fari, con la partecipazione di più di quaranta soci provenienti da varie regioni italiane e trenta aderenti reclutati in loco. Il desiderio animante: condividere questo patrimonio che non è soltanto tecnico ma anche artistico.

Guidato dal C.F. Stefano Gilli del Monte, Vicepresidente del Mondo dei Fari, il gruppo è stato accolto dalla Marina Militare (che custodisce i fari) nelle persone del C.F. Maurizio Romano, Comandante della Zona Fari della Sicilia, e del C.V. Santo Giacomo Legrottaglie, Comandante del Supporto Logistico della Marina Militare di Messina, e accompagnato 1°M.llo Giovanni Bonfiglio, coordinatore regionale per i fari siciliani; a organizzare l’evento lo staff del sito culturale InsideMessina, dedicato all’arte e alla storia peloritana, con gl’interventi del Prof. Franz Riccobono, Presidente dell’Associazione Amici del Museo di Messina, che ha narrato agli ospiti le storie e le leggende dello Stretto.

Prima a essere stata visitata la Torre della Lanterna, anticamente Torre del Garofalo, costruita nel Cinquecento dal Montorsoli, al tempo stesso faro del porto e torre fortificata; per secondo è venuto il Faro di Capo Peloro, ottocentesco ma ultimo di vari fari che in quel punto si sono succeduti in almeno duemila anni. Dall’alto dei fari, si è potuto ammirare lo scenario leggendario dello Stretto, dimora di Scilla e Cariddi, luogo di passaggio e d’incontro.

Non solamente i fari sono stati oggetto della visita: la comitiva ha visitato il cinquecentesco Forte del Santissimo Salvatore che sorveglia il porto con le sue sale storiche e la Stele della Madonna della Lettera, il Museo Regionale di Messina ammirando i dipinti del nostro Antonello e di Caravaggio, il centro storico di Messina, i laghi di Ganzirri, le spiagge, il Pilone e la fortezza “degli Inglesi”. I soci dell’associazione hanno potuto godere delle nostre strutture alberghiere e di ristorazione e assaporare le nostre pietanze tradizionali a base di pesce, oltre a fare acquisti nel centro storico.

Non si è conclusa a Messina la visita: il gruppo ha anche effettuato una visita al faro di Sciara Biscari a Catania.

L’evento si è rivelato completo sotto tutti gli aspetti: partendo da un’iniziativa dedicata ai nostri fari sono stati stimolati vari altri settori della nostra economia, dalla gastronomia ai musei, a beneficio della città. Ben vengano iniziative come questa! Messina ne ha bisogno.

La visita delle nostre terre ha affascinato profondamente i nostri ospiti, instillando in loro il desiderio di ritornare; questo il pensiero di Luana Gradi, socia del Mondo dei Fari: “Messina accontenta ogni senso… in tutti i sensi… illumina gli occhi con le sue bellezze storiche e i suoi vividi colori; le voci calorose della gente e lo sciabordio del mare incantano; i suoi sapori corposamente accesi e i nettari donati dalla sua terra fertile allietano il palato; la sabbia calda, malgrado il tempo avverso, e il calore delle mani strette in amicizia spontanea ti fanno sentire a casa; il profumo di salmastro, miscelato a quello dei fiori primaverili inebria l’anima di serenità.

Daniele Ferrara

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