ll Comune ancora nel tunnel del dissesto: il debito è di 120 milioni di euro. Il punto di Signorino

ll Comune ancora nel tunnel del dissesto: il debito è di 120 milioni di euro. Il punto di Signorino

Danila La Torre

ll Comune ancora nel tunnel del dissesto: il debito è di 120 milioni di euro. Il punto di Signorino

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sabato 19 Ottobre 2013 - 17:15

Anche il vice-sindaco ha tracciato un resoconto dell’attività svolta in questi 100 giorni. La crisi finanziaria continua a tenere alta l’allerta dell’amministrazione comunale, che continua a lavorare per scongiurare il crack dell’ente

E’ ancora la situazione economica di Palazzo Zanca e, dunque, il possibile default a preoccupare l’amministrazione comunale. Non ne ha fatto mistero in conferenza stampa il vice-sindaco Guido Signorino, docente di economia per professione ed assessore al bilancio ed allo sviluppo economico per “devozione”, nei confronti della città in primis e di Renato Accorinti poi , al fianco del quale è stato sin dall’inizio del percorso che lo ha consacrato sindaco della città.

«Abbiamo trovato una grande incertezza sui numeri e sulla situazione debitoria del Comune» ha esordito nell’incontro con i giornalisti il vice-sindaco, spiegando di aver «avviato una due diligence sui conti che, confermando l’approccio metodologico degli uffici, ha evidenziato una lievitazione della massa debitoria intervenuta nel semestre, con una crescita di 20 milioni: da 78 a 98 milioni di Euro». La brutta notizia è l’ulteriore monitoraggio ed accertamento eseguiti dagli uffici hanno svelato che il debito censito al 31 dicembre 2012 è pari ad oltre 120 milioni.

Signorino ha, poi, ricordato che in questi cento giorni l’amministrazione ha cercato e trovato la strada per rimettere mani al piano decennale di riequilibrio, precedentemente elaborato dal commissario Croce e dai suoi esperti . «Abbiamo costruito un percorso di sicurezza giuridica che ci consentisse di intervenire sul piano con un tempo adeguato per tentare di riscriverlo. Siamo riusciti ad ottenere un tempo esteso fino a fine gennaio 2014. L’area Economico-Finanziaria ha istituito una “unità-piano” dedicata a questa finalità. Permangono notevoli criticità (contenzioso, derivati) che devono essere affrontate e che richiedono e richiederanno molto sforzo».

Per portare nelle casse del Comune i 150 milioni inizialmente previsti dalla convenzione con l’AMAM, su cui si basava il piano di riequilibrio ma che non era legittima, il vice-sindaco ha ammesso di aver preso “a prestito” la proposta lanciata in campagna elettorale da un altro candidato sindaco (Gianfranco Scoglio, mai nominato nel suo intervento), che aveva deciso di puntare sulla distribuzione del gas. «Attualmente – ha evidenziato Signorino – la distribuzione ha luogo tramite una concessione gratuita, mentre il Comune di Messina può: esigere nell’immediato un canone dall’azienda che gestisce tale servizio o mettere a gara il servizio stesso». Il vice-sindaco ha comunicato di aver «avviato i passi per far valere queste opportunità».

A proposito delle risorse stanziate dal Governo con il Decreto-legge 35 per sanare i debiti delle PA con le imprese, Signorino ha reso noto in conferenza stampa che un emendamento approvato alla Camera potrebbe riaprire l’accesso ai fondi della Cassa Depositi e Prestiti per le amministrazioni di nuovo insediamento i cui Comuni non hanno ancora beneficiato delle somme impegnate dall’esecutivo nazionale. «Se questo venisse confermato – ha detto – valuteremo con grande attenzione la possibilità di accedere a questa anticipazione».

Nel suo personale bilancio di questi primi mesi di mandato, Signorino ha voluto evidenziare che dopo decenni sono stati affrontati i problemi legati al rapporto con le partecipate: debiti, contratti di servizio. «Si è sottoposto a verifica il censimento dei debiti con ATO ME 3, si è attivato un tavolo tecnico con ATM (da 14 anni il Comune non approva i bilanci della sua partecipata) per la valutazione dei debiti ATM e dei debiti del Comune nei confronti dell’azienda; si sta redigendo il contratto di servizio con ATM (che è propedeutico allo sblocco dei finanziamenti regionali)».

Sul fronte delle entrate, il vice di Accorinti ha ricordato il protocollo d’intesa firmato con l’Agenzia delle Entrate per la lotta all’evasione, che porterà risorse al Comune ed emersione di redditi e attività sommerse. «Entro ottobre ci sarà la partecipazione del nostro personale dell’ufficio tributi ai momenti di formazione dell’agenzia al fine di avviare tempestivamente queste attività».

Tra i provvedimenti emanati in questi primi 100 giorni che potrebbero avere ricadute positive a livello economico, per Signorino c’è certamente quello con cui è stato avviato il progetto per il recupero delle entrate derivanti dallo smaltimento in house delle pratiche di sanatoria edilizia, fino a prima affidate all’esterno, con più costi e minore efficienza. «Ci aspettiamo di recuperare 2.4 milioni in 4 anni», la previsione incoraggiante del vice-sindaco».

La speranza è che, nei prossimi mesi , oltre alle previsioni arrivino anche dati e numeri incoraggianti, che spingano il Comune di Messina fuori dal tunnel dissesto finanziario. (Danila La Torre)

4 commenti

  1. Ma in tutta la città non c’è un UOMO in gradi di dire come stanno le cose, si aspetta che la città esploda nel dissesto finanziario, rincorrendo chimere, con risultato unico da allargare a dismisura il già enorme buco finanziario, mi immagino le dita puntate quando accadrà………… mah

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  2. Il buongiorno che si vede dal mattino

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  3. No voglio essere ripetitivo e, quindi, cambio registro. Leggo “Non ne ha fatto mistero in conferenza stampa il vice-sindaco Guido Signorino, docente di economia per professione ed assessore al bilancio ed allo sviluppo economico per “devozione”, Quindi il professore Signorino sa che con i numeri non si può bleffare poiché quando vengono manipolati illegittimamente e si camuffa la realtà. così come prevedo che sia accaduto in questo ultimo decennio, non è detto che non si venga scoperti. Un esempio e se qualcuno sostiene che il “Bilancio consuntivo 2003” del Comune l’impostazione data ai numeri camuffa la realtà, questo a distanza di dieci anni e ancora possibile che venga verificato e, contabilmente dimostrato. Il problema sta nel fatto che i politici che hanno amministrato il nostro Comune ( Genovese e Buzzanca) in questo ultimo decennio) ed anche quelli che hanno gestito le società partecipate (Messina ambiente, ATO3 ed altre) e l’Azienda speciale (Atm), si cono, sempre avvalsi della collaborazione, lautamente compensata di professionisti molto esperti in contabilità “civilista”, ma poco in “contabilità pubblica”. Ciò è ampiamente dimostrato dal fatto che qualora i professionisti impiegati fosse stati effettivamente esperti in “contabilità pubblica locale” oggi non ci saremmo trovati in condizioni di totale fallimento morale, finanziario ed economico. Quanto sostenute si diene manifesta dal fatto che prima Buzzanca si è rivolto per avere “certificato” da una primaria società di revisione contabile il “Bilancio consuntivo 2009″ dell’Atm il cui costo, si è detto, è stato di circa € 120.000.00l e più di recente dalla giunta attuale che si è rivolta all’ANCI (se ne sconosce il costo) per conoscere l’effettivo ammontare dei debiti del nostro Comune. Sarebbe lungo ed anche prolisso continuare, ma ritengo utile, per non ulteriormente annoiarvi. soffermarmi su altre situazione contabile di accertata inaffibilità, Leggo che ” La brutta notizia è l’ulteriore monitoraggio ed accertamento eseguiti dagli uffici hanno svelato che il debito censito al 31 dicembre 2012 è pari ad oltre 120 milioni.” Ma stiamo scherzando?. I numeri, purtroppo, non sono favole, I debiti, quelli veri perché “giuridicamente perfezionati” scaturiscono dalla gestione del bilancio e non dalla fantasia del “contabile di turno”. Al commentatore Max21 che dice “Ma in tutta la città non c’è un UOMO in gradi di dire come stanno le cose, si aspetta che la città esploda nel dissesto finanziario” rispondo con chiarezza ed altrettanta certezza che “ce ne sono, nella nostra città, professionalità capaci di intervenire, ma vengono lasciate lontane, anzi poste nelle condizioni, con interventi mirati e calcolati con altre istituzioni cittadine, per non potere essere utilizzate, perché hanno paura che la verità, quella vera, possa venire fuori. Avete letto bene “perché hanno paura” in quanto temono, tutti inclusi e nessuno escluso, che questi (professionisti veramente esperti ni contabilità pubblica, liberi e non prezzolati) possono “mettere gli occhi dove loro hanno manipolato i numeri” Questo argomento, e tanti altri similari, sono stati, da anni, oggetto di commento, ed anche oggi possiamo affermare, collegandoci a quanto detto dal professore Signorino, che i “cento passi fatti da questa amministrazione” ci hanno portato nel “nulla”.
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  4. MA ciò che non comprendo in tutto questo (sarò limitato) è come mai ad oggi nulla si è mosso, niente è emerso, anche perchè stiamo parlando di denaro pubblico, abbiamo un sindaco libero privo di catene date dalle correnti dai favori dalla politica, abbiamo istituzioni quali Magistratura, Guardia di Finanza, Tribunali Amministrativi, ma che ci vuole a perseguire illeciti (se ci sono stati) cattiva gestione (se c’è stata). Ci viene detto che il comune è indebitato a dismisura ma stiamo parlando di numeri (scienza esatta) per cui ci saranno documenti amministrativi firmati e avallati, e questa firma di chi è ? insomma aunni fineru i piccioli ????

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