A raccontare quanto accaduto davanti alla scuola è il consigliere di quartiere di Sicilia Futura Franco Laimo, che dice: «Se le strutture non sono a norma, meglio chiuderle»
Momenti di totale caos stamani in uno degli istituti comprensivi che si trova nel territorio della Quinta Circoscrizione. A raccontare quanto accaduto davanti all’ Istituto San Francesco di Paola di San Licandro (succursale del plesso centrale) – dove mancano le certificazioni di prevenzione incendi e di vulnerabilità sismica e si è stabilito di effettuare le turnazioni in attesa del decreto “milleproroghe” – è il consigliere di quartiere di Sicilia Futura Franco Laimo.
«Verso le 10 circa di questa mattina – scrive in una nota – tutti i genitori presenti sul posto hanno vissuto momenti di panico: una folla di genitori si trovava fuori dal cancello della scuola, che dà sulla strada. Facile immaginare il risultato: caos veicolare e rischio di essere falciati».
«Lo scenario – continua- era un miscuglio tra bambini che entravano e bambini che uscivano dal plesso, classi confuse. La folla di genitori e bambini è arrivata fino al centro della carreggiata dove continuavano a passare le auto, una mamma ha smarrito per un attimo la propria figlia, un padre raccontava che se continua la metodologia delle turnazioni rischia di perdere il lavoro in quanto non si può andare avanti a " permessi ", il tutto corredato dal fatto che per questioni di sicurezza i genitori non possono oltrepassare la soglia del cancello, in quanto le unità all'interno del plesso devono essere 100. Parecchi lamentano tale sistema, molti ritengono assurda la didattica " delle 2 ore" , definita così da qualche genitore».
Secondo Laimo «per una maggiore sicurezza ed una migliore organizzazione sarebbe stato più opportuno aprire le porte degli istituti scolastici agli studenti ( almeno dei più piccoli ) solo quando tutto risulterà a norma, e la didattica potrà riprendere a pieno regime; oppure trovare soluzioni temporanee alternative e/o strutture che possano momentaneamente ospitare le classi»
Laimo sottolinea come «sia logisticamente impossibile per la maggior parte delle famiglie sostenere questi ritmi. Chi ha degli orari di lavoro mattutini non sempre può lasciare il proprio lavoro alle ore 10.00 o alle 12.00, ed è dunque costretto ad assumere una tata o una baby sitter che accompagni e riprenda i propri figli a scuola».
«Se le strutture non sono a norma, meglio chiuderle, anche perché è impensabile che si possa protrarre tale situazione».
.