Il consigliere chiede che si avvii un dialogo con la Regione per compensare i costi imposti dalla "Siciliacque". Gioveni aveva più volte posto l'annosa problematica dell'emergenza idrica in città all'attenzione dell'intero Consiglio Comunale chiedendo la convocazione di una seduta aperta alla presenza di tutta la deputazione regionale messinese e dei vertici dell'Amam
“L’emergenza idrica può essere risolta soltanto in sede regionale visto che l’unica soluzionepercorribile è quella di attingere dalla preziosa fonte alternativa rappresentata dalla condotta dell’Alcantara che però, come è noto, è gestita dalla società “Siciliacque” che vende il prezioso liquido a prezzi da capogiro”. Il consigliere comunale Libero Gioveni interviene in merito ai disagi che i messinesi stanno vivendo per la carenza d’acqua.
“Dispiace appurare – evidenzia il consigliere – che durante la stagione invernale ci si accorge dell’emergenza idrica solo al verificarsi di frane o smottamenti della fragile condotta del Fiumefreddo che, spezzandosi in qualche punto o, come è accaduto anche nel febbraio scorso per un guasto elettrico, interrompe bruscamente il servizio idrico in città. Se poi a tutto questo si aggiunge anche la siccità dell’omonimo fiume nella stagione estiva, non si può non parlare di “emergenza Messina” – afferma convinto Gioveni – e come tale deve essere affrontata e risolta nei tavoli palermitani a cui ha il dovere di partecipare anche il Sindaco Accorinti a tutela dei diritti dei Messinesi con la stessa determinazione che lo ha contraddistinto per la “vicenda Tir”. La soluzione, quindi – insiste l’esponente del Civico Consesso – non può che essere rappresentata dalla preziosa condotta dell’Alcantara per la quale però, come già accennato, “Siciliacque”, concessionario della sua gestione, ha stabilito una tariffa troppo alta per l’Amam (69 cent. al metro cubo), che quindi è costretta a rinunciare per non aumentare vertiginosamente il costo dell’acqua nelle bollette dei cittadini. E rappresenta senz’altro un’offesa ai paesi del “vero terzo mondo” – prosegue indignato l’esponente Udc – il fatto che l’acqua dell’Alcantara giunga da anni fino Giampilieri perdendosi poi, però,
vergognosamente nel vuoto”.
Alla luce di tutto ciò, quindi, Gioveni solleciterà nuovamente la convocazione di una seduta aperta del Consiglio Comunale con tutta la deputazione messinese, affinché si affronti definitivamente la questione trovando delle risorse regionali che riescano a coprire la parte eccedente del costo dell’acqua dell’Alcantara imposto da “Siciliacque”.