Va avanti il piano straordinario di interventi per raccogliere le tonnellate di immondizia accumulate per le strade. Oggi nuovi problemi da risolvere per la chiusura della discarica, si lavora per pagare gli stipendi. La Procura continua ad ascoltare i lavoratori denunciati.

Mentre si cerca di ripulire la città dai rifiuti che si sono accumulati nei giorni scorsi a causa dello stop del servizio di trasporto in discarica, oggi nuovo problema da risolvere in casa Messinambiente. Come se non bastassero tutte le emergenze ormai all’ordine del giorno, oggi la brutta notizia è arrivata da Mazzarrà Sant’Andrea. La discarica è rimasta chiusa a causa del forte vento, l’ultimo viaggio è stato effettuato prima delle 8 di questa mattina, i mezzi di Messinambiente però stanno continuando a portare avanti il piano straordinario di interventi per liberare strade e cassonetti dall’immondizia. Piano che però rischia di incepparsi se non si riuscirà a scaricare. Il commissario liquidatore della società che si occupa della gestione dei rifiuti in città Armando Di Maria sta comunque lavorando per ottenere l’apertura dei cancelli della discarica e il permesso di scaricare almeno una parte dei rifiuti raccolti. A terra ci sono ancora oltre 700 tonnellate di spazzatura, il doppio di quelle che giornalmente produce la città, in molte zone si segnalano ancora grosse difficoltà. Di Maria è però rincuorato dal lavoro che la società è riuscita a portare avanti in questi ultimi giorni e conta di riuscire a raccoglierne in giornata almeno 450. Mezzi in azione oggi nelle zone Zir – Annunziata, Villa Salus, Via Porto Salvo, Scuola Boner, Via Valle degli Angeli, Via S. Maria del Selciato, Sperone e stasera alle 21 via Marco Polo – Pistunina – Tremestieri.

Sul fronte stipendi il liquidatore assicura che questa mattina il commissario Croce ha dato mandato all’Ato3 per il versamento delle somme che serviranno a pagare il salario di ottobre ai 534 dipendenti entro la fine di questa settimana.

Capitolo denunce. Continuano ad essere ascoltati in Procura i 260 lavoratori che hanno ricevuto le denunce per interruzione di pubblico servizio. Idem per il commissario Di Maria che ha già fatto visita in Procura diverse volte per spiegare la posizione della società riguardo quel blocco del 24-25 febbraio in cui i lavoratori, dopo un incidente avvenuto ad uno dei colleghi, lamentavano la mancanza dei requisiti minimi di sicurezza all’interno dell’azienda. Azienda che, ritenendo legittime le motivazioni dei dipendenti, intervenne subito mettendo a punto tutto ciò che poteva creare pericoli o scarsa sicurezza per il personale. Su questo fronte però la partita è ancora aperta. (Francesca Stornante)